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  1. #11
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    Secondo me più che fare elucubrazioni psicanalitiche sulle ragioni della sconfitta della destra, è sufficiente guardare allo stato dell'economia italiana. La gente si accorge che le promesse di Berlusconi erano delle prese in giro e che gli unici ad arricchirsi in Italia sono lui, le sue imprese e la sua cerchia di prostitute e cortigiani. I cittadini che non sono a libro paga da lui, quale che sia la loro condizione (operai, imprenditori, professioni liberali, studenti, giovani, pensionati) e il loro orientamento politico hanno visto le loro condizioni economiche peggiorare.

    Ora si tratta di vedere se e quanti elettori ex-berlusconiani sono pronti a votare d'ora in poi per le opposizioni (FLI, UDC, PD) e quanti invece voteranno ancora per lui in elezioni dall'affluenza più alta (come le politiche).

    Io sono abbastanza pessimista per varie ragioni:

    1) Lo strapotere economico di Berlusconi è talmente enorme da impressionare ancora le categorie meno istruite e intimidire giornalisti, istituzioni, e mondo economico (in Italia dire la verità, cioè che Berlusconi è un populista autoritario che pensa solo a sé stesso, è difficilissimo e puo' costare la reputazione o il lavoro).

    2) Il centro-sinistra è più eterogeneo che mai. Se mai ritornerà al governo, sarà di nuovo lacerato dalla ricerca di visibilità dei diversi partitini, che faranno a gara per distinguersi dall'esecutivo in senso più estremista (IDV, SEL) o moderato (eventuali partiti centristi). La percezione della gente sarà quella di un governo debole, indeciso e diviso.

    3) L'Italia è il paese più vecchio d'Europa: gli anziani sono più vulnerabili e premiano di solito i partiti conservatori, mentre i giovani sono sempre di meno, escono di casa a 30 anni e sono soffocati da un sistema familistico che impone loro la fedeltà alla linea politica dei loro genitori. Rari sono i figli di berlusconiani che votano a sinistra.

    4) L'Italia è un paese fondato sulla clientela e la raccomandazione. Il voto è raramente libero e d'opinione, ma spesso si vota in conformità con gruppo d'interessi al quale si è legati. Le idee di merito e di trasparenza sono quasi assenti, cosicché fin da giovani si impara che l'importante è essere fedeli al gruppo di potere grazie al quale si è trovato il lavoro. Le convinzioni e le riflessioni politiche sono lasciate ad una piccola élite di intellettuali completamente scollata dal resto della società.

    5) Il Vaticano impedirà sempre che l'Italia sia governata da un partito riformista. Le riforme laiche che sono ormai realtà in tutto il mondo, da noi saranno impedite dal veto che la Chiesa porrà grazie ai rappresentanti che ha sia in seno al PDL che nel PD. La Chiesa continuerà cosi' a drenare risorse allo Stato e ad indebolirne l'autorità, contribuendo ad indebolire il senso civico degli italiani.

    L'unica speranza potrebbe venire dagli immigrati, che costituiscono una risorsa fondamentale non solo dal punto di vista economico (rappresentano l'11% del PIL), ma anche sociale, civile e culturale. Solo grazie a loro, l'Italia potrebbe maturare civilmente e diventare un paese più dinamico e moderno e iniziare un nuovo Risorgimento. Il problema è che l'attuale classe dirigente anziché ringraziarli, sostenerli, e concedere loro diritti, preferisce calunniarli e maltrattarli per un meschino calcolo politico.

  2. #12
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    Citazione Originariamente Scritto da iannis
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Su De Magistris, Diamanti dice poco, ma quel poco a me sembra piuttosto superficiale.

    ''...Certo, c'è il caso De Magistris a Napoli. Ma Napoli è proprio un "caso". Un'iperbole. De Magistris: un leader senza partito. Certo, non è il gregario di Di Pietro, visto che i rapporti fra i due, per usare un eufemismo, non sono buoni. (Come quelli con Grillo, d'altronde.) ...''

    Secondo ma, al di là delle apparenze, anche il caso De Magistris a Napoli non è poi così anomalo rispetto al mutato clima al Nord, anche se indubbiamente ha le sue peculiarità. Consideriamo la mentalità mainstream al sud: clientele e furbizia ne sono i capisaldi. Alla luce di questo modo di vedere le cose, De Magistris è, a suo modo, un fesso, perchè da magistrato è andato a sfruculiare potenti e ha perso il posto, perchè non ha comprato voti e non ha fatto brogli, non ha promesso posti in cambio del voto, non aveva speranze di vincere andando con quattro gatti ecc... Anche lui è visto, a suo modo, come un ''mite'', nonostante le urla da Masaniello in piazza. Solletica l'istinto ''materno'' e protettivo degli elettori

    A conferma di quanto detto, mi viene da fare un'altra considerazione. Penso al caso De Luca delle regionali. E' vero che c'era un altro clima nazionale e che Berlusconi campava di rendita sulle sue promesse mirabolanti sulla munnezza, però la sconfitta di De Luca mi pare che fosse stata particolarmente pesante, più di quanto ci si aspettasse. Secondo me, ciò è accaduto anche perchè De Luca, per quanto sbraitasse contro Bassolino e i bassoliniani, era visto comunque come un ''figlio 'e sfaccimme'', arrogante oltre ogni limite e però anche furbastro e pretenzioso. De Magistris, al contrario, è visto, secondo me, come ''nu buono guaglione'' con molto coraggio che non guarda in faccia a nessuno. Non ho vissuto in prima persona la campagna elettorale, naturalmente, ma ho la sensazione che urlasse contro tutti ma che non arrivasse alle volgarità, agli insulti ad personam (tipo quelli di De Luca a padre Zanotelli) e alle minacce (tipo quelle che fece De Luca non mi ricordo più a chi, se lo avesse incontrato di notte). Inoltre De Magistris parlava molto di cultura, di partecipazione popolare... e questo lo rendeva appetibile per donne e giovani, credo. Non è poi così anomalo come dice Diamanti, secondo me.


    Se guardiamo a Napoli il confronto tra regionali 2010 e comunali di oggi vediamo che in realtà il csx nelle sue componenti alle regionali aveva avuto percentuali maggiori che alle comunali di quest'anno. E il cdx contando la somma delle forze che appoggiavano Caldoro è andato leggermente meglio quest'anno.
    Iannis, a Napoli la destra, dopo i due disastrosi mandati Jervolino, si aspettava un trionfo plebiscitario. E tu lo sai. Io non me ne sarei affatto stupita, per esempio.

  3. #13
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Citazione Originariamente Scritto da iannis
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Su De Magistris, Diamanti dice poco, ma quel poco a me sembra piuttosto superficiale.

    ''...Certo, c'è il caso De Magistris a Napoli. Ma Napoli è proprio un "caso". Un'iperbole. De Magistris: un leader senza partito. Certo, non è il gregario di Di Pietro, visto che i rapporti fra i due, per usare un eufemismo, non sono buoni. (Come quelli con Grillo, d'altronde.) ...''

    Secondo ma, al di là delle apparenze, anche il caso De Magistris a Napoli non è poi così anomalo rispetto al mutato clima al Nord, anche se indubbiamente ha le sue peculiarità. Consideriamo la mentalità mainstream al sud: clientele e furbizia ne sono i capisaldi. Alla luce di questo modo di vedere le cose, De Magistris è, a suo modo, un fesso, perchè da magistrato è andato a sfruculiare potenti e ha perso il posto, perchè non ha comprato voti e non ha fatto brogli, non ha promesso posti in cambio del voto, non aveva speranze di vincere andando con quattro gatti ecc... Anche lui è visto, a suo modo, come un ''mite'', nonostante le urla da Masaniello in piazza. Solletica l'istinto ''materno'' e protettivo degli elettori

    A conferma di quanto detto, mi viene da fare un'altra considerazione. Penso al caso De Luca delle regionali. E' vero che c'era un altro clima nazionale e che Berlusconi campava di rendita sulle sue promesse mirabolanti sulla munnezza, però la sconfitta di De Luca mi pare che fosse stata particolarmente pesante, più di quanto ci si aspettasse. Secondo me, ciò è accaduto anche perchè De Luca, per quanto sbraitasse contro Bassolino e i bassoliniani, era visto comunque come un ''figlio 'e sfaccimme'', arrogante oltre ogni limite e però anche furbastro e pretenzioso. De Magistris, al contrario, è visto, secondo me, come ''nu buono guaglione'' con molto coraggio che non guarda in faccia a nessuno. Non ho vissuto in prima persona la campagna elettorale, naturalmente, ma ho la sensazione che urlasse contro tutti ma che non arrivasse alle volgarità, agli insulti ad personam (tipo quelli di De Luca a padre Zanotelli) e alle minacce (tipo quelle che fece De Luca non mi ricordo più a chi, se lo avesse incontrato di notte). Inoltre De Magistris parlava molto di cultura, di partecipazione popolare... e questo lo rendeva appetibile per donne e giovani, credo. Non è poi così anomalo come dice Diamanti, secondo me.


    Se guardiamo a Napoli il confronto tra regionali 2010 e comunali di oggi vediamo che in realtà il csx nelle sue componenti alle regionali aveva avuto percentuali maggiori che alle comunali di quest'anno. E il cdx contando la somma delle forze che appoggiavano Caldoro è andato leggermente meglio quest'anno.
    Iannis, a Napoli la destra, dopo i due disastrosi mandati Jervolino, si aspettava un trionfo plebiscitario. E tu lo sai. Io non me ne sarei affatto stupita, per esempio.
    Tu hai fatto il confronto con il 2010 e io ho risposto, neanche nel 2010 c'era stato il plebiscito per il cdx, Napoli è strutturalmente più a sinistra del resto della Campania e la presenza di una sinistra diversa e alternativa ha mantenuto i voti nel recinto del csx, ma non hanno fatto meglio di De Luca.
    Against all odds

  4. #14
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    Citazione Originariamente Scritto da iannis
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Citazione Originariamente Scritto da iannis
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Su De Magistris, Diamanti dice poco, ma quel poco a me sembra piuttosto superficiale.

    ''...Certo, c'è il caso De Magistris a Napoli. Ma Napoli è proprio un "caso". Un'iperbole. De Magistris: un leader senza partito. Certo, non è il gregario di Di Pietro, visto che i rapporti fra i due, per usare un eufemismo, non sono buoni. (Come quelli con Grillo, d'altronde.) ...''

    Secondo ma, al di là delle apparenze, anche il caso De Magistris a Napoli non è poi così anomalo rispetto al mutato clima al Nord, anche se indubbiamente ha le sue peculiarità. Consideriamo la mentalità mainstream al sud: clientele e furbizia ne sono i capisaldi. Alla luce di questo modo di vedere le cose, De Magistris è, a suo modo, un fesso, perchè da magistrato è andato a sfruculiare potenti e ha perso il posto, perchè non ha comprato voti e non ha fatto brogli, non ha promesso posti in cambio del voto, non aveva speranze di vincere andando con quattro gatti ecc... Anche lui è visto, a suo modo, come un ''mite'', nonostante le urla da Masaniello in piazza. Solletica l'istinto ''materno'' e protettivo degli elettori

    A conferma di quanto detto, mi viene da fare un'altra considerazione. Penso al caso De Luca delle regionali. E' vero che c'era un altro clima nazionale e che Berlusconi campava di rendita sulle sue promesse mirabolanti sulla munnezza, però la sconfitta di De Luca mi pare che fosse stata particolarmente pesante, più di quanto ci si aspettasse. Secondo me, ciò è accaduto anche perchè De Luca, per quanto sbraitasse contro Bassolino e i bassoliniani, era visto comunque come un ''figlio 'e sfaccimme'', arrogante oltre ogni limite e però anche furbastro e pretenzioso. De Magistris, al contrario, è visto, secondo me, come ''nu buono guaglione'' con molto coraggio che non guarda in faccia a nessuno. Non ho vissuto in prima persona la campagna elettorale, naturalmente, ma ho la sensazione che urlasse contro tutti ma che non arrivasse alle volgarità, agli insulti ad personam (tipo quelli di De Luca a padre Zanotelli) e alle minacce (tipo quelle che fece De Luca non mi ricordo più a chi, se lo avesse incontrato di notte). Inoltre De Magistris parlava molto di cultura, di partecipazione popolare... e questo lo rendeva appetibile per donne e giovani, credo. Non è poi così anomalo come dice Diamanti, secondo me.


    Se guardiamo a Napoli il confronto tra regionali 2010 e comunali di oggi vediamo che in realtà il csx nelle sue componenti alle regionali aveva avuto percentuali maggiori che alle comunali di quest'anno. E il cdx contando la somma delle forze che appoggiavano Caldoro è andato leggermente meglio quest'anno.
    Iannis, a Napoli la destra, dopo i due disastrosi mandati Jervolino, si aspettava un trionfo plebiscitario. E tu lo sai. Io non me ne sarei affatto stupita, per esempio.
    Tu hai fatto il confronto con il 2010 e io ho risposto, neanche nel 2010 c'era stato il plebiscito per il cdx, Napoli è strutturalmente più a sinistra del resto della Campania e la presenza di una sinistra diversa e alternativa ha mantenuto i voti nel recinto del csx, ma non hanno fatto meglio di De Luca.
    Se è per questo, in voti assoluti, credo che il centrodestra abbia fatto anche peggio del centrosinistra. Inoltre, non tieni conto del secondo turno. Mi daresti i dati? Fatto sta che De Luca perse anche a Napoli città, credo, mentre De Magistris ha vinto. E ci sarà il suo perchè...

  5. #15
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    Citazione Originariamente Scritto da Candide
    Secondo me più che fare elucubrazioni psicanalitiche sulle ragioni della sconfitta della destra, è sufficiente guardare allo stato dell'economia italiana. La gente si accorge che le promesse di Berlusconi erano delle prese in giro e che gli unici ad arricchirsi in Italia sono lui, le sue imprese e la sua cerchia di prostitute e cortigiani. I cittadini che non sono a libro paga da lui, quale che sia la loro condizione (operai, imprenditori, professioni liberali, studenti, giovani, pensionati) e il loro orientamento politico hanno visto le loro condizioni economiche peggiorare.

    Ora si tratta di vedere se e quanti elettori ex-berlusconiani sono pronti a votare d'ora in poi per le opposizioni (FLI, UDC, PD) e quanti invece voteranno ancora per lui in elezioni dall'affluenza più alta (come le politiche).

    Io sono abbastanza pessimista per varie ragioni:

    1) Lo strapotere economico di Berlusconi è talmente enorme da impressionare ancora le categorie meno istruite e intimidire giornalisti, istituzioni, e mondo economico (in Italia dire la verità, cioè che Berlusconi è un populista autoritario che pensa solo a sé stesso, è difficilissimo e puo' costare la reputazione o il lavoro).

    2) Il centro-sinistra è più eterogeneo che mai. Se mai ritornerà al governo, sarà di nuovo lacerato dalla ricerca di visibilità dei diversi partitini, che faranno a gara per distinguersi dall'esecutivo in senso più estremista (IDV, SEL) o moderato (eventuali partiti centristi). La percezione della gente sarà quella di un governo debole, indeciso e diviso.

    3) L'Italia è il paese più vecchio d'Europa: gli anziani sono più vulnerabili e premiano di solito i partiti conservatori, mentre i giovani sono sempre di meno, escono di casa a 30 anni e sono soffocati da un sistema familistico che impone loro la fedeltà alla linea politica dei loro genitori. Rari sono i figli di berlusconiani che votano a sinistra.

    4) L'Italia è un paese fondato sulla clientela e la raccomandazione. Il voto è raramente libero e d'opinione, ma spesso si vota in conformità con gruppo d'interessi al quale si è legati. Le idee di merito e di trasparenza sono quasi assenti, cosicché fin da giovani si impara che l'importante è essere fedeli al gruppo di potere grazie al quale si è trovato il lavoro. Le convinzioni e le riflessioni politiche sono lasciate ad una piccola élite di intellettuali completamente scollata dal resto della società.

    5) Il Vaticano impedirà sempre che l'Italia sia governata da un partito riformista. Le riforme laiche che sono ormai realtà in tutto il mondo, da noi saranno impedite dal veto che la Chiesa porrà grazie ai rappresentanti che ha sia in seno al PDL che nel PD. La Chiesa continuerà cosi' a drenare risorse allo Stato e ad indebolirne l'autorità, contribuendo ad indebolire il senso civico degli italiani.

    L'unica speranza potrebbe venire dagli immigrati, che costituiscono una risorsa fondamentale non solo dal punto di vista economico (rappresentano l'11% del PIL), ma anche sociale, civile e culturale. Solo grazie a loro, l'Italia potrebbe maturare civilmente e diventare un paese più dinamico e moderno e iniziare un nuovo Risorgimento. Il problema è che l'attuale classe dirigente anziché ringraziarli, sostenerli, e concedere loro diritti, preferisce calunniarli e maltrattarli per un meschino calcolo politico.
    Il punto 1 e quello sugli immigrati sono quelli su cui più mi interessa rispondere perchè più interessanti.
    Io non so se vivo in un mondo parallelo ma sia personalmente dalle scuole superiori e poi all'università e poi sul lavoro non ho mai fatto altro che sentire da professori e colleghi in ogni momento anche incongruo espressioni di condanna, dileggio, "indignazione", verso Berlusconi, continuamente, con anche volantini, appelli, ecc, sia nelle interviste di economisti anche non di sinistra, e poi personaggi pubblici, dello sport e dello spettacolo, prese di posizione nette contro, scrittori, gente che anzi ci ha vissuto sopra prendendo fama da queste posizioni.
    Ma più mi interesano gli immigrati, che sono il futuro. Non credo che da loro ci si possa aspettare motlo laicità e modernità, voterano probabilmente a sinistra in futuro, sia per l'insipienza del cdx nell'occuparsi di loro, quidni per motivi "ideologici" e poi per motivi di assistenzialismo e protezione sociale, come le minoranze in USA, ma non mi sembra proprio siano più laici e meno tradizionalisti degli italiani. Si veda il referendum sui matrimoni gay in California nel 2008.
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  6. #16
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Citazione Originariamente Scritto da iannis
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Citazione Originariamente Scritto da iannis
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Su De Magistris, Diamanti dice poco, ma quel poco a me sembra piuttosto superficiale.

    ''...Certo, c'è il caso De Magistris a Napoli. Ma Napoli è proprio un "caso". Un'iperbole. De Magistris: un leader senza partito. Certo, non è il gregario di Di Pietro, visto che i rapporti fra i due, per usare un eufemismo, non sono buoni. (Come quelli con Grillo, d'altronde.) ...''

    Secondo ma, al di là delle apparenze, anche il caso De Magistris a Napoli non è poi così anomalo rispetto al mutato clima al Nord, anche se indubbiamente ha le sue peculiarità. Consideriamo la mentalità mainstream al sud: clientele e furbizia ne sono i capisaldi. Alla luce di questo modo di vedere le cose, De Magistris è, a suo modo, un fesso, perchè da magistrato è andato a sfruculiare potenti e ha perso il posto, perchè non ha comprato voti e non ha fatto brogli, non ha promesso posti in cambio del voto, non aveva speranze di vincere andando con quattro gatti ecc... Anche lui è visto, a suo modo, come un ''mite'', nonostante le urla da Masaniello in piazza. Solletica l'istinto ''materno'' e protettivo degli elettori

    A conferma di quanto detto, mi viene da fare un'altra considerazione. Penso al caso De Luca delle regionali. E' vero che c'era un altro clima nazionale e che Berlusconi campava di rendita sulle sue promesse mirabolanti sulla munnezza, però la sconfitta di De Luca mi pare che fosse stata particolarmente pesante, più di quanto ci si aspettasse. Secondo me, ciò è accaduto anche perchè De Luca, per quanto sbraitasse contro Bassolino e i bassoliniani, era visto comunque come un ''figlio 'e sfaccimme'', arrogante oltre ogni limite e però anche furbastro e pretenzioso. De Magistris, al contrario, è visto, secondo me, come ''nu buono guaglione'' con molto coraggio che non guarda in faccia a nessuno. Non ho vissuto in prima persona la campagna elettorale, naturalmente, ma ho la sensazione che urlasse contro tutti ma che non arrivasse alle volgarità, agli insulti ad personam (tipo quelli di De Luca a padre Zanotelli) e alle minacce (tipo quelle che fece De Luca non mi ricordo più a chi, se lo avesse incontrato di notte). Inoltre De Magistris parlava molto di cultura, di partecipazione popolare... e questo lo rendeva appetibile per donne e giovani, credo. Non è poi così anomalo come dice Diamanti, secondo me.


    Se guardiamo a Napoli il confronto tra regionali 2010 e comunali di oggi vediamo che in realtà il csx nelle sue componenti alle regionali aveva avuto percentuali maggiori che alle comunali di quest'anno. E il cdx contando la somma delle forze che appoggiavano Caldoro è andato leggermente meglio quest'anno.
    Iannis, a Napoli la destra, dopo i due disastrosi mandati Jervolino, si aspettava un trionfo plebiscitario. E tu lo sai. Io non me ne sarei affatto stupita, per esempio.
    Tu hai fatto il confronto con il 2010 e io ho risposto, neanche nel 2010 c'era stato il plebiscito per il cdx, Napoli è strutturalmente più a sinistra del resto della Campania e la presenza di una sinistra diversa e alternativa ha mantenuto i voti nel recinto del csx, ma non hanno fatto meglio di De Luca.
    Se è per questo, in voti assoluti, credo che il centrodestra abbia fatto anche peggio del centrosinistra. Inoltre, non tieni conto del secondo turno. Mi daresti i dati? Fatto sta che De Luca perse anche a Napoli città, credo, mentre De Magistris ha vinto. E ci sarà il suo perchè...
    Ma tu paragoni regionali con secondo turno, che è incongruo. L'area di csx nel 2010 e 2011 è rimasta uguale, forse leggeremente scesa. L'idea di un plebiscito a Napoli del cdx è un mito come i voti della Lega nelle regioni rosse, spesso si è confuso la Campania con Napoli, ma Napoli è più a sinistra e il cdx è avanzato dopo il 2006 nel senso che il csx non vince più con il 62%, ma anche nel 2008 in realtà a Napoli città il csx nel suo complesso aveva avuto il 45%, poco meno di ora, e il cdx compreso di UDC e destra il 52% e se non c'era stato un plebiscito allora per il cdx era ingenuo aspettarselo ora.
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  7. #17
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    Citazione Originariamente Scritto da Sasi
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Su De Magistris, Diamanti dice poco, ma quel poco a me sembra piuttosto superficiale.

    ''...Certo, c'è il caso De Magistris a Napoli. Ma Napoli è proprio un "caso". Un'iperbole. De Magistris: un leader senza partito. Certo, non è il gregario di Di Pietro, visto che i rapporti fra i due, per usare un eufemismo, non sono buoni. (Come quelli con Grillo, d'altronde.) ...''
    Lo scazzo con Grillo è cosa nota e arcinota. Quello che proprio non riesco a capire è dove stiano i cattivi rapporti con Di Pietro. Ormai è dalle europee 2009 che i giornali si sono inventati una competizione tra i due che non esiste. Può anche essere che mi sia sfuggito qualcosa in proposito, ma è piuttosto difficile. Mi stupisce che un osservatore del calibro di Diamanti dia credito a questa leggenda metropolitana...
    mmm, esiste una "cosa" che si chiama Italia dei Veri Valori, che è un po' un network tra l'ala sinistra dell'IDV e una serie di piccoli soggetti (circoli culturali, associazione, gruppetti di militanti) usciti dall'IDV oppure rimasti sempre contigui a Di Pietro, e De Magistris flirta abbastanza con questa "cosa".

  8. #18
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    Citazione Originariamente Scritto da Kowalsky
    Citazione Originariamente Scritto da Sasi
    Citazione Originariamente Scritto da bsivigliagab
    Su De Magistris, Diamanti dice poco, ma quel poco a me sembra piuttosto superficiale.

    ''...Certo, c'è il caso De Magistris a Napoli. Ma Napoli è proprio un "caso". Un'iperbole. De Magistris: un leader senza partito. Certo, non è il gregario di Di Pietro, visto che i rapporti fra i due, per usare un eufemismo, non sono buoni. (Come quelli con Grillo, d'altronde.) ...''
    Lo scazzo con Grillo è cosa nota e arcinota. Quello che proprio non riesco a capire è dove stiano i cattivi rapporti con Di Pietro. Ormai è dalle europee 2009 che i giornali si sono inventati una competizione tra i due che non esiste. Può anche essere che mi sia sfuggito qualcosa in proposito, ma è piuttosto difficile. Mi stupisce che un osservatore del calibro di Diamanti dia credito a questa leggenda metropolitana...
    mmm, esiste una "cosa" che si chiama Italia dei Veri Valori, che è un po' un network tra l'ala sinistra dell'IDV e una serie di piccoli soggetti (circoli culturali, associazione, gruppetti di militanti) usciti dall'IDV oppure rimasti sempre contigui a Di Pietro, e De Magistris flirta abbastanza con questa "cosa".
    Ne sono al corrente, ma non mi sembra comunque abbastanza per dire che ci siano cattivi rapporti tra i due. Voglio dire, è risaputo che LDM sia più "di sinistra" e maggiormente aperto ai movimenti rispetto a Di Pietro, ma questo non basta. Altrimenti tutti i partiti sarebbero pieni di gente che si odia perché ognuno ha le sue sensibilità, il che è assurdo.

    Nell'IDV poi, convivono ex (?) comunisti come Zipponi, liberali democristiani (Donadi), socialisti, perfino ex leghisti (Borghesi) ed ex missini (Li Gotti). Mica si stanno sul culo l'uno con l'altro per questo...
    Corriamo da una fotografia in macchina.

  9. #19
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    l'idea che mi sono fatta e' che da tempo si accumulava un'energia compressa che aveva la necessita' di sfogarsi in qualche modo. Il caso ha voluto che fossero queste elezioni, ma sarebbe potuto capitare anche l'anno scorso alle regionali. Il temporale che ne e' derivato ha lasciato l'aria piu' pulita e chiarito alcune posizioni.

    In primis quella del PD che ora e' in posizione molto buona per pesare seriamente al nord e ri-costruirsi al sud. bersani e' riuscito a posizionarlo dove voleva, dominus del centrosx.
    In secundis e' chiaro che non e' piu' tempo di mezze misure: le due battaglie di Milano e Napoli son state vinte con candidati ben definiti, chiari, autonomi dai partiti.
    In tertiis c'e' una chiara crisi dell'IDV massacrata dai grillini e da SeL (soprattutto)

    Dulcis in fundo l'effetto Chiodi e' svanito. Sto dando un occhio ai flussi a napoli tra primo e secondo turno e Lettieri e' riuscito a perdere un terzo dei suoi elettori tra un turno e l'altro.
    Il terzo polo e' poi messo malissimo (direi perfino clinicamente morto) spettacolare la suddivisione del voto a napoli: un terzo a Lettieri, un terzo a Dm un terzo nell'astensione

    Per cui no, svolta mite non la vedo, vedo piu' una catarsi, anzi mi aspetto un effetto a valanga.
    Son curioso di vedere i prox sondaggi a livello nazionale



  10. #20
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    Predefinito Re: Diamanti e la ''svolta mite''.

    Non mi è chiara una cosa: cos'è cambiato dal 2010 (vittoria di Berlusconi alle regionali) al 2011 (sconfitta di Berlusconi alle amministrative)? Le condizioni economiche erano simili, anzi forse peggiori un anno fa.

 

 
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