Originariamente Scritto da
Candide
Secondo me più che fare elucubrazioni psicanalitiche sulle ragioni della sconfitta della destra, è sufficiente guardare allo stato dell'economia italiana. La gente si accorge che le promesse di Berlusconi erano delle prese in giro e che gli unici ad arricchirsi in Italia sono lui, le sue imprese e la sua cerchia di prostitute e cortigiani. I cittadini che non sono a libro paga da lui, quale che sia la loro condizione (operai, imprenditori, professioni liberali, studenti, giovani, pensionati) e il loro orientamento politico hanno visto le loro condizioni economiche peggiorare.
Ora si tratta di vedere se e quanti elettori ex-berlusconiani sono pronti a votare d'ora in poi per le opposizioni (FLI, UDC, PD) e quanti invece voteranno ancora per lui in elezioni dall'affluenza più alta (come le politiche).
Io sono abbastanza pessimista per varie ragioni:
1) Lo strapotere economico di Berlusconi è talmente enorme da impressionare ancora le categorie meno istruite e intimidire giornalisti, istituzioni, e mondo economico (in Italia dire la verità, cioè che Berlusconi è un populista autoritario che pensa solo a sé stesso, è difficilissimo e puo' costare la reputazione o il lavoro).
2) Il centro-sinistra è più eterogeneo che mai. Se mai ritornerà al governo, sarà di nuovo lacerato dalla ricerca di visibilità dei diversi partitini, che faranno a gara per distinguersi dall'esecutivo in senso più estremista (IDV, SEL) o moderato (eventuali partiti centristi). La percezione della gente sarà quella di un governo debole, indeciso e diviso.
3) L'Italia è il paese più vecchio d'Europa: gli anziani sono più vulnerabili e premiano di solito i partiti conservatori, mentre i giovani sono sempre di meno, escono di casa a 30 anni e sono soffocati da un sistema familistico che impone loro la fedeltà alla linea politica dei loro genitori. Rari sono i figli di berlusconiani che votano a sinistra.
4) L'Italia è un paese fondato sulla clientela e la raccomandazione. Il voto è raramente libero e d'opinione, ma spesso si vota in conformità con gruppo d'interessi al quale si è legati. Le idee di merito e di trasparenza sono quasi assenti, cosicché fin da giovani si impara che l'importante è essere fedeli al gruppo di potere grazie al quale si è trovato il lavoro. Le convinzioni e le riflessioni politiche sono lasciate ad una piccola élite di intellettuali completamente scollata dal resto della società.
5) Il Vaticano impedirà sempre che l'Italia sia governata da un partito riformista. Le riforme laiche che sono ormai realtà in tutto il mondo, da noi saranno impedite dal veto che la Chiesa porrà grazie ai rappresentanti che ha sia in seno al PDL che nel PD. La Chiesa continuerà cosi' a drenare risorse allo Stato e ad indebolirne l'autorità, contribuendo ad indebolire il senso civico degli italiani.
L'unica speranza potrebbe venire dagli immigrati, che costituiscono una risorsa fondamentale non solo dal punto di vista economico (rappresentano l'11% del PIL), ma anche sociale, civile e culturale. Solo grazie a loro, l'Italia potrebbe maturare civilmente e diventare un paese più dinamico e moderno e iniziare un nuovo Risorgimento. Il problema è che l'attuale classe dirigente anziché ringraziarli, sostenerli, e concedere loro diritti, preferisce calunniarli e maltrattarli per un meschino calcolo politico.