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    Predefinito Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    Da Il Post di oggi:http://www.ilpost.it/2011/06/27/no-t...-succedendo/2/

    Chi sono i no Tav
    Il movimento No TAV è particolarmente eterogeneo nella sua composizione ed è difficile definirlo con poche parole. Al suo interno ci sono i valligiani della Val di Susa contrari – per ragioni ambientaliste o di semplice opportunismo – all’alta velocità, ci sono i sindaci e altri rappresentanti delle istituzioni locali, ci sono quelli che in passato avevano aderito alle proteste contro i cantieri ferroviari nel centro Italia, i militanti dei centri sociali e alcune frange legate agli ambienti anarchici. Marco Imarisio, inviato del Corriere della Sera nella zona, segnala che buona parte delle persone nel presidio questa notte erano dei centri sociali del Nord e che non c’erano, invece, consistenti rappresentanze degli abitanti della Valsusa: «Al punto che la loro presenza era stata richiesta a gran voce dagli incappucciati neri non pratici della zona, che nascondevano molotov, pietre ed estintori dietro ai massi. Molta gente girava con spranghe e mazze da baseball. Dentro il presidio c’erano almeno 500 persone». Va ricordato che il movimento No TAV è per sua natura non violento, che i suoi rappresentati hanno partecipato negli anni a centinaia di riunioni con le istituzioni e che i casi di scontri diretti con le forze dell’ordine sono stati rari, spesso condizionati dalla presenza di soggetti violenti.

    Che cosa vogliono
    Come suggerisce il nome, i No TAV sono contrari alla costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità per mettere in collegamento Torino con Lione, in Francia, attraverso la Val di Susa. L’opera fa parte del Progetto Prioritario 6 che mira a collegare trasversalmente l’Europa da ovest a est ed è considerata strategica dall’Unione Europea. I No TAV, in realtà, esistevano già nei primi anni Novanta e si battevano contro la realizzazione delle linee ad alta velocità tra Bologna, Firenze e Roma. Per la Val di Susa ipotizzano un potenziamento e un miglioramento dell’attuale linea storica, che dicono sia usata ad appena un terzo della sua capacità, senza dover costruire un’opera completamente nuova che richiede lo scavo di nuovi tunnel e un maggiore impatto ambientale.

    Che cosa pensano della TAV
    Chi aderisce al movimento ritiene che la linea ad alta velocità sia inutile, perché non giustificata da livelli sufficienti di traffico per merci e passeggeri, ed estremamente costosa da realizzare, con una spesa che in buona parte ricadrebbe sulla società. I No TAV dicono che la tratta avrebbe per decenni un bilancio di esercizio in passivo, perché costosa da mantenere e poco utilizzata, che verrebbe ripianato dal pubblico. Agli aspetti economici delle ragioni del no si affiancano anche quelli ambientali. Per costruire viadotti, gallerie e le altre infrastrutture il progetto originale prevede la creazione di numerosi cantieri, di dimensioni considerevoli come nel caso della Maddalena, verso i quali muoverebbero ogni giorno centinaia di camion e mezzi. La costruzione dei tunnel non piace ai No TAV perché secondo loro gli scavi porteranno a emissioni di polveri di amianto, al passaggio lungo vene di uranio e alla deviazione o distruzione di molte sorgenti d’acqua naturali sotterranee, come accaduto già nella zona del Mugello

    Che cosa dicono le istituzioni
    Secondo il governo italiano, quello francese e l’Unione Europea, la tratta ad alta velocità tra Torino e Lione è un tassello fondamentale per lo sviluppo della rete ferroviaria europea. Le loro stime parlano di chiari e tangibili benefici per l’ambiente a opera conclusa che consentirà di ridurre il traffico in Val di Susa di almeno 600mila passaggi di camion in una prima fase, riducendo di 2,5 milioni di tonnellate le emissioni di inquinanti nocivi. Constatata la fortissima opposizione di una parte degli abitanti della zona, nel 2006 il governo italiano ha deciso di confrontarsi nuovamente con movimenti e istituzioni locali, insieme all’Unione Europea. Il confronto ha portato alla nascita di un Osservatorio Tecnico, che ha da poco prodotto un nuovo progetto che prevede l’utilizzo di meno cantieri e la creazione di una linea mista, dove le nuove tratte convivranno con quelle vecchie.

    Il “progetto leggero”
    Da qui al 2023 – 2025 il piano prevede la costruzione di tre opere prioritarie in Italia: due tunnel da una dozzina di chilometri e la risistemazione lungo tre chilometri nell’area di Susa, una delle città principali della valle. Si realizzerebbero così 29 chilometri degli 81 previsti e fino al 2035 la linea storica sarà utilizzata tra Avigliana, nella parte terminale della Valle di Susa verso la pianura, e Bussoleno. Questa soluzione consentirebbe di non attivare gli otto cantieri previsti nella bassa valle. La costruzione del resto dell’infrastruttura, nella proposta dell’Osservatorio Tecnico, resterebbe condizionata dai volumi di traffico: se saranno sostenuti, come previsto, si costruirà il resto, altrimenti rimarrà la soluzione ibrida con un risparmio di 4 miliardi di euro sugli 8,6 previsti per l’intera opera. Il progetto leggero accoglie le richieste di parte del movimento No TAV e dell’Unione Europea, che da tempo chiede tempi certi per la realizzazione delle opere, pena la revisione dei finanziamenti.
    Non sono documentato in materia ma, letto questo articolo, mi sembra che le istituzioni siano andate incontro ai comitati arrivando ad ipotizzare anche la metà del progetto, in base alla effettiva capacità di utilizzo. Sarebbe interessante capire quali ripercussioni sulla salute dei cittadini.

    Se hai un po di tempo da perdere fai un salto qui:
    www.candidonews.wordpress.com
    Un blog in cui parlare di Politica, Informazione, Televisione, Cinema e tanto altro...

  2. #2
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    Predefinito Re: Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    A me la questione sembra semplice. Tutte le parti hanno abbondantemente detto la loro, dopodichè le decisioni vengono prese democraticamente dagli organi rappresentativi e dopo che tutti i partiti si erano espressi in modo esplcito sulla TAV nelle scorse elezioni regionali i partiti a favore della stessa hanno avuto la maggioranza in val di Susa. Per questo non credo ci possano essere dubbi per la costruzione della ferrovia. Sarebbe una violazione della democrazia arrendersi alla violenza di una minoranza.
    Against all odds

  3. #3
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    Predefinito Re: Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    credo che a parte grillo, sel, e federazione della sinistra siano tutti favorevoli

  4. #4
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    Predefinito Re: Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    Citazione Originariamente Scritto da Danilo Emme
    Da Il Post di oggi:http://www.ilpost.it/2011/06/27/no-t...-succedendo/2/

    Chi sono i no Tav
    Il movimento No TAV è particolarmente eterogeneo nella sua composizione ed è difficile definirlo con poche parole. Al suo interno ci sono i valligiani della Val di Susa contrari – per ragioni ambientaliste o di semplice opportunismo – all’alta velocità, ci sono i sindaci e altri rappresentanti delle istituzioni locali, ci sono quelli che in passato avevano aderito alle proteste contro i cantieri ferroviari nel centro Italia, i militanti dei centri sociali e alcune frange legate agli ambienti anarchici. Marco Imarisio, inviato del Corriere della Sera nella zona, segnala che buona parte delle persone nel presidio questa notte erano dei centri sociali del Nord e che non c’erano, invece, consistenti rappresentanze degli abitanti della Valsusa: «Al punto che la loro presenza era stata richiesta a gran voce dagli incappucciati neri non pratici della zona, che nascondevano molotov, pietre ed estintori dietro ai massi. Molta gente girava con spranghe e mazze da baseball. Dentro il presidio c’erano almeno 500 persone». Va ricordato che il movimento No TAV è per sua natura non violento, che i suoi rappresentati hanno partecipato negli anni a centinaia di riunioni con le istituzioni e che i casi di scontri diretti con le forze dell’ordine sono stati rari, spesso condizionati dalla presenza di soggetti violenti.

    Che cosa vogliono
    Come suggerisce il nome, i No TAV sono contrari alla costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità per mettere in collegamento Torino con Lione, in Francia, attraverso la Val di Susa. L’opera fa parte del Progetto Prioritario 6 che mira a collegare trasversalmente l’Europa da ovest a est ed è considerata strategica dall’Unione Europea. I No TAV, in realtà, esistevano già nei primi anni Novanta e si battevano contro la realizzazione delle linee ad alta velocità tra Bologna, Firenze e Roma. Per la Val di Susa ipotizzano un potenziamento e un miglioramento dell’attuale linea storica, che dicono sia usata ad appena un terzo della sua capacità, senza dover costruire un’opera completamente nuova che richiede lo scavo di nuovi tunnel e un maggiore impatto ambientale.

    Che cosa pensano della TAV
    Chi aderisce al movimento ritiene che la linea ad alta velocità sia inutile, perché non giustificata da livelli sufficienti di traffico per merci e passeggeri, ed estremamente costosa da realizzare, con una spesa che in buona parte ricadrebbe sulla società. I No TAV dicono che la tratta avrebbe per decenni un bilancio di esercizio in passivo, perché costosa da mantenere e poco utilizzata, che verrebbe ripianato dal pubblico. Agli aspetti economici delle ragioni del no si affiancano anche quelli ambientali. Per costruire viadotti, gallerie e le altre infrastrutture il progetto originale prevede la creazione di numerosi cantieri, di dimensioni considerevoli come nel caso della Maddalena, verso i quali muoverebbero ogni giorno centinaia di camion e mezzi. La costruzione dei tunnel non piace ai No TAV perché secondo loro gli scavi porteranno a emissioni di polveri di amianto, al passaggio lungo vene di uranio e alla deviazione o distruzione di molte sorgenti d’acqua naturali sotterranee, come accaduto già nella zona del Mugello

    Che cosa dicono le istituzioni
    Secondo il governo italiano, quello francese e l’Unione Europea, la tratta ad alta velocità tra Torino e Lione è un tassello fondamentale per lo sviluppo della rete ferroviaria europea. Le loro stime parlano di chiari e tangibili benefici per l’ambiente a opera conclusa che consentirà di ridurre il traffico in Val di Susa di almeno 600mila passaggi di camion in una prima fase, riducendo di 2,5 milioni di tonnellate le emissioni di inquinanti nocivi. Constatata la fortissima opposizione di una parte degli abitanti della zona, nel 2006 il governo italiano ha deciso di confrontarsi nuovamente con movimenti e istituzioni locali, insieme all’Unione Europea. Il confronto ha portato alla nascita di un Osservatorio Tecnico, che ha da poco prodotto un nuovo progetto che prevede l’utilizzo di meno cantieri e la creazione di una linea mista, dove le nuove tratte convivranno con quelle vecchie.

    Il “progetto leggero”
    Da qui al 2023 – 2025 il piano prevede la costruzione di tre opere prioritarie in Italia: due tunnel da una dozzina di chilometri e la risistemazione lungo tre chilometri nell’area di Susa, una delle città principali della valle. Si realizzerebbero così 29 chilometri degli 81 previsti e fino al 2035 la linea storica sarà utilizzata tra Avigliana, nella parte terminale della Valle di Susa verso la pianura, e Bussoleno. Questa soluzione consentirebbe di non attivare gli otto cantieri previsti nella bassa valle. La costruzione del resto dell’infrastruttura, nella proposta dell’Osservatorio Tecnico, resterebbe condizionata dai volumi di traffico: se saranno sostenuti, come previsto, si costruirà il resto, altrimenti rimarrà la soluzione ibrida con un risparmio di 4 miliardi di euro sugli 8,6 previsti per l’intera opera. Il progetto leggero accoglie le richieste di parte del movimento No TAV e dell’Unione Europea, che da tempo chiede tempi certi per la realizzazione delle opere, pena la revisione dei finanziamenti.
    Non sono documentato in materia ma, letto questo articolo, mi sembra che le istituzioni siano andate incontro ai comitati arrivando ad ipotizzare anche la metà del progetto, in base alla effettiva capacità di utilizzo. Sarebbe interessante capire quali ripercussioni sulla salute dei cittadini.

    honestly speaking, la salute è un argomento accessorio (c'è l'amianto? si, no, boh, forse, poco, tanto, nun se capisce)

    la questioni fondamentali sono

    1) non esiste un traffico di persone tale da giustificare un investimento del genere
    2) non è prevedibile un traffico di persone tale da giustificare un investimento del genere,
    3) un investimento del genere arriverà a compimento, secondo le stime più ottimiste, negli anni '40.
    4) un investimento del genere è solo per il traffico di persone, il traffico merci ne resterebbe escluso.

  5. #5
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    Predefinito Re: Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    Citazione Originariamente Scritto da Kowalsky
    Citazione Originariamente Scritto da Danilo Emme
    Da Il Post di oggi:http://www.ilpost.it/2011/06/27/no-t...-succedendo/2/

    Chi sono i no Tav
    Il movimento No TAV è particolarmente eterogeneo nella sua composizione ed è difficile definirlo con poche parole. Al suo interno ci sono i valligiani della Val di Susa contrari – per ragioni ambientaliste o di semplice opportunismo – all’alta velocità, ci sono i sindaci e altri rappresentanti delle istituzioni locali, ci sono quelli che in passato avevano aderito alle proteste contro i cantieri ferroviari nel centro Italia, i militanti dei centri sociali e alcune frange legate agli ambienti anarchici. Marco Imarisio, inviato del Corriere della Sera nella zona, segnala che buona parte delle persone nel presidio questa notte erano dei centri sociali del Nord e che non c’erano, invece, consistenti rappresentanze degli abitanti della Valsusa: «Al punto che la loro presenza era stata richiesta a gran voce dagli incappucciati neri non pratici della zona, che nascondevano molotov, pietre ed estintori dietro ai massi. Molta gente girava con spranghe e mazze da baseball. Dentro il presidio c’erano almeno 500 persone». Va ricordato che il movimento No TAV è per sua natura non violento, che i suoi rappresentati hanno partecipato negli anni a centinaia di riunioni con le istituzioni e che i casi di scontri diretti con le forze dell’ordine sono stati rari, spesso condizionati dalla presenza di soggetti violenti.

    Che cosa vogliono
    Come suggerisce il nome, i No TAV sono contrari alla costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità per mettere in collegamento Torino con Lione, in Francia, attraverso la Val di Susa. L’opera fa parte del Progetto Prioritario 6 che mira a collegare trasversalmente l’Europa da ovest a est ed è considerata strategica dall’Unione Europea. I No TAV, in realtà, esistevano già nei primi anni Novanta e si battevano contro la realizzazione delle linee ad alta velocità tra Bologna, Firenze e Roma. Per la Val di Susa ipotizzano un potenziamento e un miglioramento dell’attuale linea storica, che dicono sia usata ad appena un terzo della sua capacità, senza dover costruire un’opera completamente nuova che richiede lo scavo di nuovi tunnel e un maggiore impatto ambientale.

    Che cosa pensano della TAV
    Chi aderisce al movimento ritiene che la linea ad alta velocità sia inutile, perché non giustificata da livelli sufficienti di traffico per merci e passeggeri, ed estremamente costosa da realizzare, con una spesa che in buona parte ricadrebbe sulla società. I No TAV dicono che la tratta avrebbe per decenni un bilancio di esercizio in passivo, perché costosa da mantenere e poco utilizzata, che verrebbe ripianato dal pubblico. Agli aspetti economici delle ragioni del no si affiancano anche quelli ambientali. Per costruire viadotti, gallerie e le altre infrastrutture il progetto originale prevede la creazione di numerosi cantieri, di dimensioni considerevoli come nel caso della Maddalena, verso i quali muoverebbero ogni giorno centinaia di camion e mezzi. La costruzione dei tunnel non piace ai No TAV perché secondo loro gli scavi porteranno a emissioni di polveri di amianto, al passaggio lungo vene di uranio e alla deviazione o distruzione di molte sorgenti d’acqua naturali sotterranee, come accaduto già nella zona del Mugello

    Che cosa dicono le istituzioni
    Secondo il governo italiano, quello francese e l’Unione Europea, la tratta ad alta velocità tra Torino e Lione è un tassello fondamentale per lo sviluppo della rete ferroviaria europea. Le loro stime parlano di chiari e tangibili benefici per l’ambiente a opera conclusa che consentirà di ridurre il traffico in Val di Susa di almeno 600mila passaggi di camion in una prima fase, riducendo di 2,5 milioni di tonnellate le emissioni di inquinanti nocivi. Constatata la fortissima opposizione di una parte degli abitanti della zona, nel 2006 il governo italiano ha deciso di confrontarsi nuovamente con movimenti e istituzioni locali, insieme all’Unione Europea. Il confronto ha portato alla nascita di un Osservatorio Tecnico, che ha da poco prodotto un nuovo progetto che prevede l’utilizzo di meno cantieri e la creazione di una linea mista, dove le nuove tratte convivranno con quelle vecchie.

    Il “progetto leggero”
    Da qui al 2023 – 2025 il piano prevede la costruzione di tre opere prioritarie in Italia: due tunnel da una dozzina di chilometri e la risistemazione lungo tre chilometri nell’area di Susa, una delle città principali della valle. Si realizzerebbero così 29 chilometri degli 81 previsti e fino al 2035 la linea storica sarà utilizzata tra Avigliana, nella parte terminale della Valle di Susa verso la pianura, e Bussoleno. Questa soluzione consentirebbe di non attivare gli otto cantieri previsti nella bassa valle. La costruzione del resto dell’infrastruttura, nella proposta dell’Osservatorio Tecnico, resterebbe condizionata dai volumi di traffico: se saranno sostenuti, come previsto, si costruirà il resto, altrimenti rimarrà la soluzione ibrida con un risparmio di 4 miliardi di euro sugli 8,6 previsti per l’intera opera. Il progetto leggero accoglie le richieste di parte del movimento No TAV e dell’Unione Europea, che da tempo chiede tempi certi per la realizzazione delle opere, pena la revisione dei finanziamenti.
    Non sono documentato in materia ma, letto questo articolo, mi sembra che le istituzioni siano andate incontro ai comitati arrivando ad ipotizzare anche la metà del progetto, in base alla effettiva capacità di utilizzo. Sarebbe interessante capire quali ripercussioni sulla salute dei cittadini.

    honestly speaking, la salute è un argomento accessorio (c'è l'amianto? si, no, boh, forse, poco, tanto, nun se capisce)

    la questioni fondamentali sono

    1) non esiste un traffico di persone tale da giustificare un investimento del genere
    2) non è prevedibile un traffico di persone tale da giustificare un investimento del genere,
    3) un investimento del genere arriverà a compimento, secondo le stime più ottimiste, negli anni '40.
    4) un investimento del genere è solo per il traffico di persone, il traffico merci ne resterebbe escluso.
    Ma i francesi, dico i francesi, non i cinesi, quindi hanno aderito e voluto questo progetto per cosa? Sono corrotti? Perchè in un Paese con record di scioperi, di moviemntismo della società civile, piena di gruppi radicali, non ci sono state le proteste che ci sono state da noi?
    A parte ciò, come possiamo dire quanto traffico sia o non sia prevedeibile? E' così irreale pensare che come ora tra Milano e Roma e Milano e Napoli ci sia un traffico di persone simile un domani tra Milano e Parigi, tra Torino e Parigi? Basti guardare il traffico aereo attuale, una alta velocità potrebbe assorbire parte del traffico aereo attuale, no? Impossibile? Cassiamo anche questa?
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  6. #6
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    Predefinito Re: Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    i no tav esistono anche dal lato francese (dice qualcosa che uno dei simboli siano Asterix e Obelix?), poi non hanno un luogo in cui il movimento si coagula come da noi la valdisusa, ma è un'altra questione...

    non è prevedibile un aumento significativo del traffico di persone perchè l'europa è ormai in equilibrio demografico, se caso in diminuzione. anche se si dirottasse parte del traffico aereo (sia detto di passaggio, il grosso del traffico aereo è verso parigi, c'è mezza francia tra lione e parigi), si rimarrebbe ampiamente nelle possibilità di potenziamento delle linee attuali

  7. #7
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    Predefinito Re: Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    Citazione Originariamente Scritto da Kowalsky
    i no tav esistono anche dal lato francese (dice qualcosa che uno dei simboli siano Asterix e Obelix?), poi non hanno un luogo in cui il movimento si coagula come da noi la valdisusa, ma è un'altra questione...

    non è prevedibile un aumento significativo del traffico di persone perchè l'europa è ormai in equilibrio demografico, se caso in diminuzione. anche se si dirottasse parte del traffico aereo (sia detto di passaggio, il grosso del traffico aereo è verso parigi, c'è mezza francia tra lione e parigi), si rimarrebbe ampiamente nelle possibilità di potenziamento delle linee attuali
    Anche solo immaginando un aumento del PIL reale pro-capite come quello attuale asfittico al 1% di media abbiamo in 40 anni un aumento del 48% circa del reddito e delle possibilità di fare vacanze, aggiungiamo una sostituzione dell'aereo e i piccola parte dell'auto. Non pensi poi che sualla vecchia linea possono aumentare i treni merci a discapito delle auto?
    Ma i francesi poi che motivazioni hanno dato all'investimento?
    In ogni caso io capisco che si possa essere contro, ma democrazia vuole che una volta che la decisione è stata democraticamente presa impedire la sua esecuzione è semplicemente illegale e antidemocratico, e nulla più.
    Against all odds

  8. #8
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    Predefinito Re: Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    Citazione Originariamente Scritto da Kowalsky
    i no tav esistono anche dal lato francese (dice qualcosa che uno dei simboli siano Asterix e Obelix?), poi non hanno un luogo in cui il movimento si coagula come da noi la valdisusa, ma è un'altra questione...

    non è prevedibile un aumento significativo del traffico di persone perchè l'europa è ormai in equilibrio demografico, se caso in diminuzione. anche se si dirottasse parte del traffico aereo (sia detto di passaggio, il grosso del traffico aereo è verso parigi, c'è mezza francia tra lione e parigi), si rimarrebbe ampiamente nelle possibilità di potenziamento delle linee attuali
    Stavolta sono d'accordo con iannis, poi si deve tener conto che siamo in un epoca dove la mobilità, sia turistica che per lavoro, sta aumentando paurosamente. Gli investimenti STRATEGICI si chiamano così proprio perchè hanno un orizzonte ben più ampio della decina d'anni.

    Ed inoltre, come le fanno queste previsioni? come prevedono la reazione della gente alla disponibilità di un nuovo mezzo per viaggiare con maggior rapidità rispetto all'auto ed anche all'aereo per tratte sotto gli 800km (tenendo conto dei tempi d'imbarco e sbarco)? In Spagna le tratte aeree Madrid-Barcellona e Madrid-Siviglia, per dire, sono crollate dopo l'arrivo dell'AVE.

    Ed un altro esempio che considero calzante: solo 10 anni fa, prima che arrivassero ryanair e le altre low-cost, era prevedibile che tutti gli aeroporti di provincia avrebbero avuto un simile incremento di traffico? no, ed infatti moltissima gente gridava contro l'inutilità degli investimenti condotti in molti di quegli aeroporti...

    quando cambi le regole diventa difficile fare previsioni realistiche in materia. In ogni caso, la questione principale per me è la frase che ho messo in grassetto.

  9. #9
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    Predefinito Re: Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    Citazione Originariamente Scritto da redmind
    Citazione Originariamente Scritto da Kowalsky
    i no tav esistono anche dal lato francese (dice qualcosa che uno dei simboli siano Asterix e Obelix?), poi non hanno un luogo in cui il movimento si coagula come da noi la valdisusa, ma è un'altra questione...

    non è prevedibile un aumento significativo del traffico di persone perchè l'europa è ormai in equilibrio demografico, se caso in diminuzione. anche se si dirottasse parte del traffico aereo (sia detto di passaggio, il grosso del traffico aereo è verso parigi, c'è mezza francia tra lione e parigi), si rimarrebbe ampiamente nelle possibilità di potenziamento delle linee attuali
    Stavolta sono d'accordo con iannis, poi si deve tener conto che siamo in un epoca dove la mobilità, sia turistica che per lavoro, sta aumentando paurosamente. Gli investimenti STRATEGICI si chiamano così proprio perchè hanno un orizzonte ben più ampio della decina d'anni.

    Ed inoltre, come le fanno queste previsioni? come prevedono la reazione della gente alla disponibilità di un nuovo mezzo per viaggiare con maggior rapidità rispetto all'auto ed anche all'aereo per tratte sotto gli 800km (tenendo conto dei tempi d'imbarco e sbarco)? In Spagna le tratte aeree Madrid-Barcellona e Madrid-Siviglia, per dire, sono crollate dopo l'arrivo dell'AVE.

    Ed un altro esempio che considero calzante: solo 10 anni fa, prima che arrivassero ryanair e le altre low-cost, era prevedibile che tutti gli aeroporti di provincia avrebbero avuto un simile incremento di traffico? no, ed infatti moltissima gente gridava contro l'inutilità degli investimenti condotti in molti di quegli aeroporti...

    quando cambi le regole diventa difficile fare previsioni realistiche in materia. In ogni caso, la questione principale per me è la frase che ho messo in grassetto.
    Esatto, il consumo di trasporti e spostamenti, diciamo così, è aumentato più che proporzionalmente rispetto al PIL, sia per la globalizzazione economica e culturale, sia per un cambio di preferenze, ormai per molti viaggiare è più importante di vestirsi, e arriverà il momento anche dei treni low cost, soprattutto con una liberalizzazione, compagnie come quella di Montezemolo o Arenaways. Chi mi esclude che in 1 ora possa essere con 20€ da Milano a Susa dove mi attende una navetta per essere sulle piste della Via Lattea? Magari prenotando per tempo in alcuni giorni.
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  10. #10
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    Predefinito Re: Val Susa, Alta Velocità e polemiche...

    La TAV si farà, lo sanno anche i comitati NO TAV.

    Ciò che i comitati NO TAV faranno molto probabilmente è boicottare i lavori e rallentarli.

    Di più non possono, a meno di atti spasmodici.

    In più, il PD è quasi totalmente a favore del progetto (leggansi le parole di Fassino e Saitta, a cui sono seguiti i fatti. Il buon Chiampa diede il via al fronte SI TAV in modo alquanto diretto in qualità di portavoce del comitato dei Sindaci italiani). Perciò, senza spalla partitica, i valligiani non hanno alcuna chance.

    Detto ciò, il governo e le parti in causa hanno pensato, erroneamente, che tutti sarebbero stati d'accordo ed hanno agito, almeno inizialmente, in modo molto autarchico. Poi dopo, solo dopo, hanno capito che dovevano coinvolgere anche i comitati antagonisti per evitare scontri sociali. Scontri sociali che sono arrivati, per quanto localizzati, non influenti a livello nazionale. Tuttavia ci sono stati. E secondo me siamo solo all'inizio.

    I valsusini, per chi non li conosce, sono valligiani alquanto cocciutelli e con un profondo senso della comunità. Da quelle parti si aggirano gli occitani nostrani. Anche qui, per chi non li conosce, gli occitani sono un'etnia transnazionale con origini secolari, molto identitari e molto coesi.

    Pesti i piedi agli occitani e loro, in qualche modo, te la fanno pagare.

    I trisavoli degli occitani furono i primi eretici della storia post-Nicea. I catari.

    Chi abita le valli di Susa e dintorni ha sangue, se autoctono, cataro. Io ho sangue cataro.

    Siamo brutte personcine se infastidite.

    (ora qualcuno capirà il mio amore profondo per santa madre chiesa)

 

 
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