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    Predefinito La fine dell'Europa?I Dieci piccoli indiani....

    La crisi economica europea non accenna a passare. Ogni giorno la pagina finanziaria presenta bollettini di guerra. Oggi il 35% dei titoli di stato tedeschi messi all'asta non sono stati acquistati. Il tasso dei Bund (2% circa) è troppo basso e non ha appeal per gli acquirenti magari piu interessati agli alti tassi forniti dai buoni italiani e spagnoli. Le borse sono crollate ancora.

    Nel frattempo la Francia potrebbe vedersi ridurre il rating dalle agenzie internazionali vista l'impennata dello spread tra titoli francesi e tedeschi. Italia e Spagna hanno tassi di interessi sui buoni pluriennali vicini al 7% e questo vuol dire che dovranno pagare molti piu interessi sui buoni venduti agli acquirenti, causando un incremento del debito pubblico.

    Non c'è niente da fare, siamo finiti in un circolo vizioso. Dalla 'crisi delle banche' del 2008-2009 siamo arrivati alla crisi del debito dei singoli stati sovrani. Gli speculatori vendono i buoni cosi fanno alzare 'lo spread', il rialzo dello spread indebita gli stati e fa perdere i rating finanziari provocando poi crolli borsistici. I titoli degli stati virtuosi non interessano piu e questo potrebbe privare quegli stati di un sostegno finanziario necessario per adempiere ai propri doveri.

    In che mondo siamo finiti? Alcuni stati sono costretti ad indebitarsi perche gia indebitati. Gli stati con i conti in regola rischiano di non avere piu acquirenti per i loro buoni, con annessa crisi finanziaria.

    Il capitalismo sta 'uccidendo' gli stati occidentali. E' arrivato il momento di cambiare le regole, modificare il potere delle agenzie di rating, limitare l'effetto dei mercati, rimettere al centro della vita delle Nazioni l'economia 'reale' e non quella fatta di numeri e di speculazioni, creare regole per punire severamente chi specula.

    L'Europa invece è dilaniata dagli interessi dei singoli Stati e ciò sta accelerando il crollo generale. Le nazioni europee potrebbero davvero fare la fine dei 10 piccoli indiani di Agatha Christie. Uccisi uno per uno, lentamente ed inesorabilmente.

    Mi son divertito a riprendere la filastrocca del Libro della Christie e l'ho adattata alla crisi europea.

    10 Stati Europei...

    "Dieci stati europei
    un po troppo ebbero a mangiar:
    uno fece bancarotta
    solo nove ne restar.

    Nove stati europei
    una soluzione si misero a cercar:
    uno venne declassato
    otto soli ne restar.

    Otto stati europei
    fecero un Summit per parlar:
    uno, ahimè, rimase indietro
    solo sette ne restar.

    Sette stati europei
    al Fondo chiesero di aiutar:
    un di lor non accettò
    e sei soli ne restar.

    I sei stati europei
    le Banche presero a finanziar:
    ma uno di lor non ebbe piu soldi
    solo cinque ne restar.

    Cinque stati europei
    un giudizio avevan da aspettar:
    ma uno perse il rating
    quattro soli ne restar.

    Quattro stati europei
    continuavano a litigar:
    uno dichiarò fallimento
    e tre soli ne restar.

    I tre stati europei
    gli Eurobon volevan far:
    ma uno di lor si oppose
    e due soli ne restar.

    I due stati europei
    credettero di avercela fatta per un po'
    poi un fu preso dalla rivolta popolare
    e uno solo ne restò.

    Solo, l'ultimo stato europeo
    con nessuno piu contrattò
    fu distrutto dalla guerra
    e nessuno ne restò."
    Se hai un po di tempo da perdere fai un salto qui:
    www.candidonews.wordpress.com
    Un blog in cui parlare di Politica, Informazione, Televisione, Cinema e tanto altro...

  2. #2
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    descrizione impietosa ma molto lucida di quello che sta accadendo. Il comportamento vergognoso della UE è iniziato con i sacrifici a cui è stata obbligata la Grecia. "sono corrotti" si diceva. ora invece ci accorgiamo che la finanza sta spolpando tutti gli stati europei, nessuno escluso.

    Purtroppo mancano politici europeisti del calibro di Kohl o Prodi, ma siamo governati da partiti nazionalisti che non sanno guardare oltre le scadenze elettorali. Quindi si', affonderemo tutti insieme e ringrazieremo in particolar modo Sarkozy e la Merkel, due dei peggiori statisti che l'Europa abbia mai avuto.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Danilo Emme Visualizza Messaggio
    La crisi economica europea non accenna a passare. Ogni giorno la pagina finanziaria presenta bollettini di guerra. Oggi il 35% dei titoli di stato tedeschi messi all'asta non sono stati acquistati. Il tasso dei Bund (2% circa) è troppo basso e non ha appeal per gli acquirenti magari piu interessati agli alti tassi forniti dai buoni italiani e spagnoli. Le borse sono crollate ancora.

    Nel frattempo la Francia potrebbe vedersi ridurre il rating dalle agenzie internazionali vista l'impennata dello spread tra titoli francesi e tedeschi. Italia e Spagna hanno tassi di interessi sui buoni pluriennali vicini al 7% e questo vuol dire che dovranno pagare molti piu interessi sui buoni venduti agli acquirenti, causando un incremento del debito pubblico.

    Non c'è niente da fare, siamo finiti in un circolo vizioso. Dalla 'crisi delle banche' del 2008-2009 siamo arrivati alla crisi del debito dei singoli stati sovrani. Gli speculatori vendono i buoni cosi fanno alzare 'lo spread', il rialzo dello spread indebita gli stati e fa perdere i rating finanziari provocando poi crolli borsistici. I titoli degli stati virtuosi non interessano piu e questo potrebbe privare quegli stati di un sostegno finanziario necessario per adempiere ai propri doveri.

    In che mondo siamo finiti? Alcuni stati sono costretti ad indebitarsi perche gia indebitati. Gli stati con i conti in regola rischiano di non avere piu acquirenti per i loro buoni, con annessa crisi finanziaria.

    Il capitalismo sta 'uccidendo' gli stati occidentali. E' arrivato il momento di cambiare le regole, modificare il potere delle agenzie di rating, limitare l'effetto dei mercati, rimettere al centro della vita delle Nazioni l'economia 'reale' e non quella fatta di numeri e di speculazioni, creare regole per punire severamente chi specula.

    L'Europa invece è dilaniata dagli interessi dei singoli Stati e ciò sta accelerando il crollo generale. Le nazioni europee potrebbero davvero fare la fine dei 10 piccoli indiani di Agatha Christie. Uccisi uno per uno, lentamente ed inesorabilmente.

    Mi son divertito a riprendere la filastrocca del Libro della Christie e l'ho adattata alla crisi europea.

    10 Stati Europei...

    "Dieci stati europei
    un po troppo ebbero a mangiar:
    uno fece bancarotta
    solo nove ne restar.

    Nove stati europei
    una soluzione si misero a cercar:
    uno venne declassato
    otto soli ne restar.

    Otto stati europei
    fecero un Summit per parlar:
    uno, ahimè, rimase indietro
    solo sette ne restar.

    Sette stati europei
    al Fondo chiesero di aiutar:
    un di lor non accettò
    e sei soli ne restar.

    I sei stati europei
    le Banche presero a finanziar:
    ma uno di lor non ebbe piu soldi
    solo cinque ne restar.

    Cinque stati europei
    un giudizio avevan da aspettar:
    ma uno perse il rating
    quattro soli ne restar.

    Quattro stati europei
    continuavano a litigar:
    uno dichiarò fallimento
    e tre soli ne restar.

    I tre stati europei
    gli Eurobon volevan far:
    ma uno di lor si oppose
    e due soli ne restar.

    I due stati europei
    credettero di avercela fatta per un po'
    poi un fu preso dalla rivolta popolare
    e uno solo ne restò.

    Solo, l'ultimo stato europeo
    con nessuno piu contrattò
    fu distrutto dalla guerra
    e nessuno ne restò."

    Concordo sulla metafora, perfettamente calzante, ma vorrei correggere una cosa, abbastanza sostanziale. L'eventuale vendita dei titoli di stato già in mano agli speculatori non ha alcun effetto sullo spread. Anzi, più si alzano i tassi d'interesse sulle nuove vendite, meno valgono i titoli già in portafoglio con rendimenti minori, per questo e per le nuove regole varate dalla UE stanno avendo problemi di capitalizzazione le nostre banche, visto che i loro attivi in buoni del tesoro valgono meno sul mercato.

    Il tasso d'interesse viene fissato nelle aste in cui si collocano i nuovi titoli, in cui gli acquirenti interessati entrano in competizione abbassando il tasso d'interesse richiesto.

    Il meccanismo più o meno è questo http://it.wikipedia.org/wiki/Asta_competitiva, anche se può essere che qualche dettaglio sia diverso.

    Questo meccanismo limita la possibilità di manipolare artificialmente i tassi per trarne guadagno. Ovvio che i grandi acquirenti hanno un maggior potere nella formazione dei tassi, visto che se decidono di limitare gli acquisti l'interesse s'impenna, ma non è che ne possano approfittare più di tanto, perchè se reiniziano ad acquistare l'interesse fisiologicamente si abbassa.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da redmind Visualizza Messaggio
    ...
    Il tasso d'interesse viene fissato nelle aste in cui si collocano i nuovi titoli, in cui gli acquirenti interessati entrano in competizione abbassando il tasso d'interesse richiesto....
    la soluzione di emergenza è la non collocazione di nuovi titoli.
    Occorre una patrimoniale di almeno il 7% sul patrimonio mobiliare di 3000 miliardi dell'Italia... ne sortirebbero i 200 miliardi che abbatterebbero il debito dal 120% al 100% subito e non costringerebbero all'emissione per rifinanziarlo. Per 7÷8 mesi non si rinegozierebbero più titoli di Stato con conseguente obbligatorio crollo dei tassi e dello spread.
    Non sarebbe una misura recessiva perché non inciderebbe sui consumi, garantiti dall'80÷85% dei cittadini e non dal 15÷20% che sarebbe coinvolto da quella patrimoniale... in più, per quelli colpiti, la "mazzata" sarebbe ne più ne meno che una botta che in un paio di giorni "neri" si beccano in Borsa già oggi... con una stabilizzazione dei tassi sul debito pubblico anche la Borsa troverebbe nuove energie e quel 7% sarebbe recuperabile... se ci si avvita in una spirale negativa questa prospettiva non esisterebbe.
    Anagramma di Mariastella Gelmini:
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  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da grefoiet Visualizza Messaggio
    la soluzione di emergenza è la non collocazione di nuovi titoli.
    Occorre una patrimoniale di almeno il 7% sul patrimonio mobiliare di 3000 miliardi dell'Italia... ne sortirebbero i 200 miliardi che abbatterebbero il debito dal 120% al 100% subito e non costringerebbero all'emissione per rifinanziarlo. Per 7÷8 mesi non si rinegozierebbero più titoli di Stato con conseguente obbligatorio crollo dei tassi e dello spread.
    Non sarebbe una misura recessiva perché non inciderebbe sui consumi, garantiti dall'80÷85% dei cittadini e non dal 15÷20% che sarebbe coinvolto da quella patrimoniale... in più, per quelli colpiti, la "mazzata" sarebbe ne più ne meno che una botta che in un paio di giorni "neri" si beccano in Borsa già oggi... con una stabilizzazione dei tassi sul debito pubblico anche la Borsa troverebbe nuove energie e quel 7% sarebbe recuperabile... se ci si avvita in una spirale negativa questa prospettiva non esisterebbe.
    questa e' una medicina, su cui personalmente concordo anche se credo che i 5000 miliardi di patrimonio immobiliare (questa e' la cifra che conosco io) siano in misura significativa prime case. occorrera' andare anche sulla parte mobiliare.

    ma sullo sfondo c'e' la diagnosi, che secondo me consiste nel tentativo USA di difendere il dollaro sia a livello di reputazione che a livello di fondamentali, scambiando la fuffa che al 90% ne costituisce il collateral con asset "buoni".

    a me sembra pacifico che siamo in presenza di una guerra finanziaria, in cui l' euro e' il nemico dichiarato (e non combattente, nell' imbelle inconsapevolezza dei barroso e dei van rompuy e nella paura della signora Merkel di fare assumere alla germania il ruolo che le spetterebbe).

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da robert jordan Visualizza Messaggio
    questa e' una medicina, su cui personalmente concordo anche se credo che i 5000 miliardi di patrimonio immobiliare (questa e' la cifra che conosco io) siano in misura significativa prime case. occorrera' andare anche sulla parte mobiliare.
    ...
    il patrimonio IMmobiliare dovrebbe essere di 6.000 miliardi, la proposta di abbassare il debito con una tassazione STRAordinaria è proprio sul patrimonio MOBILIARE che dovrebbe essere di oltre 3.000 miliardi...

    L'ICI o una tassa sul patrimonio immobiliare comunque la si voglia chiamare, dovrebbe avere carattere strutturale e non straordinario.... oltre ad avere obiettivo la finanza locale dovrebbe SOPRATTUTTO abbattere la tassazione sui redditi della prima fascia.
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  7. #7
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    Ma ai mercati interesserebbe verament euna misura tale una tantum di patrimoniale sui beni mobiliari?
    Mi pare chiaro che c'è una sfiducia sull'euro non essendo la BCE garante di ultima istanza. E questo è il punto. Sono attaccati Paesi con debito inferiore al nostro. Per il nostro Paese il problema è la crescita e non cambia con la sforbiciata sul patrimonio mobiliare, che poi provocherà una fuga di capitali. Forse fa un effetto maggiore una rivoluzione copernicana delle leggi sul mondo del lavoro e delle pensioni.
    Against all odds

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da iannis Visualizza Messaggio
    Ma ai mercati interesserebbe verament euna misura tale una tantum di patrimoniale sui beni mobiliari?
    i mercati non potrebbero speculare su titoli non emessi... e rinunciando a immetterli sul mercato per 7÷8 mesi gli speculatori se ne dovrebbero fare una ragione... fuga di capitali? la fuga di capitali c'è ogni giorno in borsa con le spazzolate che girano, altro che una tantum. Bloccata la speculazione sul debito sovrano degli Stati, si stabilizzerebbe anche la Borsa... e quindi ci guadagnerebbero gli investitori.
    Anagramma di Mariastella Gelmini:
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  9. #9
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    Io proprio non capisco come si faccia ad essere cosi' lontani dalla realta'. Parlate tutti di speculazione, eppure non vi e' chiaro il meccanismo che descrivete. Perche' lo stesso non e' logico. Quindi, se vi fosse chiaro, capireste l'illogicita' e non ne parlereste. Ma se pure fosse logico, cioe' se la speculazione fosse IL problema come dite, vi dimenticate (o fate finta di dimenticare) che i debiti pubblici c'erano ben prima del 2008 ed erano dovuti, se non sbaglio, proprio a quel, cito Danilo, " rimettere al centro della vita delle Nazioni l'economia 'reale' ".

    Continuo a ripetere che il mio barbiere, con le sure fatture e il suo negozio, ne capisce di economia piu' di voi. Se il suo negozio va all'aria, lui di certo non si sogna di tirare fuori il capro espiatorio dello speculatore malvagio.

  10. #10
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    ma infatti il problema non è di oggi... e c'è da tempo, ancorché abbiamo fatto finta che non ci fosse, proprio perché dell'economia reale in molti hanno pensato di fare a meno... convinti che i soldi li possano produrre molto più che il lavoro, i soldi stessi.
    Anagramma di Mariastella Gelmini:
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