Ha già avuto a che fare con la Giustizia, l'Ingegnere, uscendone male, molto male. Tutto ciò nonostante, avvalendosi della proprietà di giornali "abili", "alibi", come La Repubblica, il Personaggio ancora si rappresenta come degnissimo, molto spesso nella condizione, di poter pontificare di moralità (altrui).
I "suoi" distratti giornalisti non sembrano interessarsi all'accusa, a carico del loro magnificato padrone, di aver evaso, o eluso, non pagato comunque, la somma di ben 225 milioni di euro circa. Il fatto assume, per il quotidiano scalfariano, carattere di riservatezza, e non viene proposto all'attenzione, alla valutazione della pubblica opinione...
Fossimo in regime di normalità civica, la notizia potrebbe pubblicarsi senza neppure scandalo eccessivo, per una dovuta forma di garantismo, semplicemente riportando l'accusa e precisando che l'Interessato ha proposto ricorso. Per cui, fino a soluzione giudiziaria...Ma no, la "furbizia" suggerisce il nascondimento, discreto, "manovrato"...
E andrebbe pure bene, se, a far incacchiare il cittadino mentalmente corretto, non sopravvenisse spontanea la riflessione: ma se a subire l'accusa fosse stato Berlusconi?...Quanti metri di stampa avrebbe dedicato al fatto La Repubblica?...E i talk-show televisivi, quante ore di trasmissione?...Quanti saggi di moralità, o immoralità? Quanta saccente condanna?...
Ma il fatto interessa De Benedetti, n.1 del PD, e allora, anche per "trascinamento", è fatto "diverso"...