Berlusconi, sempre lui! Il suo non essere più al Governo, la sua rinuncia a tentare un ritorno a quello, ha mandato in crisi certa politica e, ora, certo giornalismo.
Parlar male del Cavaliere era impegno collettivo e quotidiano, con materia abbondante da utilizzare, variabile da critiche sulla gestione economica del Paese alle misure fisiche delle donnine, vere presunte o inventate, del Cavaliere.
C'era pane per tutti, dai più scandalistici ai più moralistici, e ognuno poteva esprimersi, realizzarsi, evidenziarsi, nel modo a lui più congeniale, più conveniente.
Fra i più impegnati antiberlusconiani, quello che più usava Berlusconi per atteggiarsi a santone della politica etica, del giornalismo educativo, prima che informativo, è stato il falso bravo, il falso onesto, il falso corretto Scalfari. Una vita giornalistica, quella scalfariana, impegnata a servire il padrone, De Benedetti, e, nel contempo, camuffato il vero incarico, ad atteggiarsi a padre spirituale, intellettuale, morale (!), di tutti i giornalisti "buoni".
Mentana era trattato come uno di questi ultimi. E tutto andava bene, senza motivo alcuno di contrasto, finchè, anche i due, potevano contare sul facile successo dell'antiberlusconismo.
Quando, ora quindi, è sopravvenuta la necessità di ricollocarsi, di trovare nuovi spunti per riempire i giornali, stampati e televisivi, gli interessi divergono e si determinano situazioni di frizione, di contrasto, di competizione.
Mentana pare abbia avuto l'intuizione del miglior cavallo di battaglia, della possibilità di primeggiare, di più coinvolgere la pubblica curiosità: usa il fenomeno del momento, Grillo.
Scalfari non può sopportare che alcuno, giornalista, possa superarlo nell'attenzione, nell'approvazione, nella considerazione, da parte della pubblica opinione. Scalfari inoltre, deve continuare nella politica del servo: De Benedetti non può permettersi di perdere i riferimenti con il DP, non ha interesse che questo riduca la sua influenza, magari a favore di un Grillo che non controlla, che, quindi, deve essere ridimensionato prima, quindi dimenticato.
Mentana mostra di fottersene degli interessi del Maestro dalla barba bianca, continua per la sua strada, in collisione con la scalfariana. E allora Mentana, destinatario fino a pochi giorni addietro dei sorrisi benevolenti di Scalfari, diventa, per questi stesso, all'improvviso, "un pericolo grave per la democrazia"...!
Mi termino qui, lasciando alla capacità critica dell'eventuale lettore le considerazioni del caso. Rimango solo curioso di constatare, con quale dei due, si schiereranno i finora grandi fideistici ammiratori dei due giornalisti. Per sorridere un po'...