...non è che le schegge si dipartano dal corpo unico di provenienza solo per una casualità. Il motivo tecnico-fisico è da ricercarsi soprattutto nei difetti del corpo, evidentemente non sano, probabilmente da ricomporre, riparare.
Casini si è reso conto, e finalmente, che la Magistratura non è sempre il controllo, la distribuzione, la tutela della Giustizia. Ha notato, ma solo ora, che una parte dei Magistrati, contravvenendo alle regole istituzionali, si interessa anche di altro che la sua funzione, ed esorbita alla ricerca di poteri che non sono i suoi, di visibilità pubblica che non le si conviene, di occupare spazi sociali non di sua spettanza.
La constatazione, il richiamo, la doglianza, sul caso Napolitano, potrebbe essere pure legittima, ma è comunque troppo ad hoc, specifica, e tardiva, troppo.
Per anni, a troppi PM, si è consentito, perchè conveniente politicamente, ogni genere di malefatta, ogni arbitrio, così convincendoli di una acquisita, accettata, riconosciuta onnipotenza. Quando questi magistrati hanno constatato che, qualunque fosse la loro prepotenza, comunque potevano, ebbè, il convincimento è sopravvenuto e si è consolidato.
Così, in questa logica, può essere realmente accaduto che un PM della tipologia mentale di un Ingroia, ritenutosi offeso da quelli che ha ritenuto rimproveri immeritati da parte di Napolitano, rimproveri inaccettabili per il fatto stesso di essere rimproveri, ha voluto, vuole, dimostrare a Napolitano, e forse a tutti noi, che un PM può tutto, che nessuno può sfuggire alla sua eventuale reazione, che tutti hanno da temere, quindi da rispettare, da mai porre in discussione.
Il senso dell'azione del dr. Ingroia potrebbe essere semplicemente questo. Quando ha ritenuto che qualcuno potesse ritenere di ridurre il suo potere, dimostra a qualcuno la pericolosità di tale ridimensionamento.
Io, nel mio piccolo, quando potevo, ho fatto notare, che l'usare certi magistrati in chiave politica antiberlusconiana, avrebbe potuto determinare l'acquisizione, in quegli stessi, di una forma mentis ispirata al potere assoluto irresponsabile. Le reazioni sono sempre state di sorrisi ironici, anche di scherno: "lasciamo lavorare la Magistratura", "non intralciamo il corso della Giustizia", ed amenità del genere.
Oggi Casini, ma quanti come lui!, scoprono le "schegge", che sono tali comunque, avessero pure ragione.
L'errore, furbesco tanto quanto ancora [frase non permessa], è nel ritenere ancora non da riconsiderare il corpo Magistratura, valido ancora per certi lanci di schegge, deprecabile solo per altre schegge, che sbagliassero bersaglio...di non convenienza...