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Cosa cambia la candidatura di Vendola
di Stefano Menichini-direttore di Europa.
Benvenuto Nichi Vendola, davvero da ieri non si può più parlare di “primarie del Pd” bensì di primarie del centrosinistra. Come era ovvio, per ottenere questo risultato non c’è stato bisogno di aspettare alcuna regola, alcuna rassicurazione e alcuna pronuncia dell’assemblea nazionale democratica: che le primarie fossero una cosa o l’altra, dipendeva solo dalla decisione del leader di Sel. Vendola aveva vincolato lo scioglimento della propria riserva a una serie di fattori (il pieno proscioglimento nella vicenda giudiziaria che lo coinvolge in Puglia, oppure appunto di ricevere “garanzie” da parte del Pd sulla natura della competizione). Poi alla fine non ne ha tenuto conto, e ha fatto bene.
Che cosa cambia con Vendola in campo, terzo candidato forte dopo Bersani e Renzi?
Fin dalle primissime battute s’è capito come le cose cambiano per Bersani: in meglio. Vendola sarà quello che ogni giorno attacca Monti in quanto simbolo della destra tecnocratica; quello che chiede la cancellazione delle riforme approvate in questo anno anche dal Pd; quello che rigetta l’ipotesi di alleanze con l’Udc. Avere Vendola dalla propria parte fin dall’inizio avrebbe schiacciato Bersani su posizioni impossibili. Già lo scivolamento della segreteria Pd a sinistra ha regalato a Matteo Renzi praterie. Ora almeno Bersani potrà marcare una posizione più consona alla realtà e rispettosa dell’antica regola sempre osservata dai segretari Pci-Pds-Ds: si vince e si governa dal centro. Lo scambio polemico di ieri con Casini è, per Bersani, funzionale a questo ruolo.
Dopo di che, fin solo all’anno scorso Vendola era forte contro il segretario Pd soprattutto grazie al fattore “novità”, che come s’è capito è ormai decisivo nell’orientare la fascia allargata di elettori progressisti. Ora questo fattore gioca tutto dalla parte di Renzi, tant’è vero che gli analisti più attenti del mercato elettorale segnalano più sovrapposizioni fra gli elettori suoi e di Vendola, che fra quelli di Vendola e Bersani. Per questo il meccanismo del doppio turno è insidioso per il segretario del Pd: al ballottaggio non potrà fare pieno affidamento sulla contiguità con i vendoliani lungo il tradizionale asse sinistra-destra.
Comunque sia, sarà positivo per il Pd e per il centrosinistra poter individuare e sconfiggere in campo aperto le posizioni schiettamente anti-montiane. Grazie alle primarie si potrà valutare l’entità di questa minoranza di sinistra, e quindi in seguito la possibilità di coinvolgerla (senza potere di veto) nella proposta di governo da avanzare agli elettori in aprile: se Vendola fosse rimasto appartato questa incognita sarebbe rimasta fino a quel momento sospesa, e pericolosa.
http://www.ilpost.it/stefanomenichin...ra-di-vendola/
Forse il momento che il piddì implode è arrivato... </SPAN>
Per anni si è mantenuto in piedi con 17 correnti + una, </SPAN>
quella di Renzi di oggi, </SPAN>
un numero che la Balena bianca se lo poteva scordare, ma che non avrebbe mai accettato perché nei giochi di potere erano abilissimi e un numero di correnti così alto non poteva essere preso in considerazione.
Il piddì si è retto su equilibri interni fatto solo di POLTRONE & FORCHETTE.
Adesso sembrano logori oltremisura e in procinto di saltare.
I democristian”oni” vogliono rifare la DC, </SPAN>
ma devono fare fessi gli elettori perché hanno bisogno di quel 75 % di elettorato Pd che viene dall’esodo PCI-PDS-DS. </SPAN>
Sono numeri necessari per ricostituire la Dc assieme allo sparuto gruppo dell’U Dc al 6 % e dell’incognita di quella che sarà la pattuglia di Pisanu proveniente dal Pdl.
A Pierazzurro devono portare in dono l’intero Piddì, </SPAN>
altrimenti ci sarebbe un trasbordo di generali e colonnelli con truppe minime che non servono praticamente a niente. </SPAN>
E poi per Garibaldi mannaro, che si è riproposto alla testa dei Mille, i colonnelli del Pd sono troppe bocche da sfamare, se rimangono microscopici numericamente.
C’è da chiedersi:
Perché non si sono ancora spostati verso l’U Dc Fioroni, Gentiloni, Bindi, Giachetti, Follini, Marini, Franceschini, Castagnetti, Boccia?</SPAN>
Quanto valgono in termini di elettorato?
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Poi c’è Gianburrasca che è di destra e fa una fatica boia a mascherare la sua natura raccontando balle a non finire che non stanno da nessuna parte nel tentativo di accreditarsi di Csx. </SPAN>
Si vede che è dello stesso ceppo del Celeste Roby Forchettoni, Comunione & Fatturazione.
Lui Vendola non lo vuole.
l’unica via di uscita che vedo è che Bersande stravinca le primarie, condizione necessaria,</SPAN>
ma non sufficiente:</SPAN>
che in un qualche modo cerchi di rimettere in piedi un’alleanza di csx che includa anche IDV.</SPAN>
Vedremo come andrà a finire…</SPAN></SPAN>
Io da blariano tendenzialmente sarei pro Renzi, ma non mi fido totalmente penso voterò Bersani forse o forse Renzi, comunque se ve lo devo dire i candidato mi fanno tutti cagare
ma...ma...ma maremmamara,ma questo qua ,...omissis...
"Bisogna creare la condizione di un grande schieramento riformista
che non solo assuma l'agenda Monti, perche' non basta, ma apra una riflessione piu' grande.
Si puo' fare con Monti?
Se e'disponibile lui e'una risorsa e una ricchezza per il Paese.
Le forme si definiranno senza premettere i nomi alle cose"
Uolter Veltroni-03-10-2012-
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=170010
che per noi di csx è stato peggio della grandine sulla vigna,
che con le sue dichiarazioni ha fatto definitivamente cadere il governo Prodi,
(vedasi link )
http://www.unita.it/italia/prodi-l-0...overno-1.27801
che con il suo "noi andiamo da soli"
ha concesso alla destra una vittoria che in termini numerici non è MAI esistita da quando gli italians hanno acquisito il diritto di voto,
mi/ci potrebbe allora spiegare cosa si fanno a fare le primarie del csx,
se il premier sarà :
1°-uno che manco vi partecipa.
2°-uno che è di destra.
?????????????????
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Pd, l'appello dei giovani.
"Basta tecnici, ora la politica"
Viaggio tra i ragazzi che tifano Pier Luigi Bersani:
"Ha a cuore le cose che dice, Matteo invece è uno di destra".
Anche sulle primarie appoggiano le richieste della segreteria:
registrazione, doppio turno e bollino.
Non sopportano Casini e preferiscono Vendola al sindaco di Firenze.
di CONCITA DE GREGORIO
segue al link:
http://www.repubblica.it/politica/2012/10/05/news/pd_l_appello_dei_giovani_basta_tecnici_ora_la_poli tica-43883194/?ref=HREC1-4
se le regole non sono decise "ad personam"
e se quelle scritte hanno ancora un senso,
questo è quanto recita lo statuto del PD:
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Articolo 3.
(Segretario o Segretaria nazionale)
1. Il Segretario nazionale rappresenta il Partito,
ne esprime l’indirizzo politico sulla base della piattaforma approvata
al momento della sua elezione ed è proposto dal Partito come candidato all’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri.
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ergo,
il PD ,come da statuto ,il suo candidato da proporre alle primarie come leader della coalizione l'avrebbe già.
Renzi sta usufruendo di una "deroga" e/o un eccesso di democrazia.
a Renzi dico quindi che non rompa troppo le @@ con le regole ,che già ha avuto tanto.
a Bersani dico che ...a volte troppa democrazia uccide.
p.s.
Quindi ben vengano i filtri e i controlli.
Anche per evitare che il giorno dopo,
Libero e Giornale si riempiano di lettere di scherno dei soliti bananas,
che ,
per ridicolizzare le nostre primarie,
giura di aver votato in 10 gazebi diversi senza che nessuno glielo impedisse.
Com' è accaduto le volte precedenti.
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quattro cose che renzi non potrà fare
tred
tred <!--|-->
data: 2012-10-15
mettiamo che renzi vinca le primarie.
Diventerebbe candidato presidente del consiglio dei ministri della repubblica italiana e non segretario politico nazionale del partito democratico. Ci sono delle cose, quindi, che non potrà fare:
1. Toccare le alleanze
una cosa molto ripetuta dai renziani è il disappunto per le alleanze che il pd sta stringendo (psi e sel) e l’eventuale alleanza con l’udc. Una vittoria di renzi non cambierà nulla; quelle con psi e sel sono state di fatto approvate all’ultima assemblea nazionale mentre la carta d’intenti che dovrà firmare per potersi candidare dice:
“i democratici e i progressisti s’impegnano altresì a promuovere un “patto di legislatura” con forze liberali, moderate e di centro, d’ispirazione costituzionale ed europeista, sulla base di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l’italia e l’europa dovranno affrontare nei prossimi anni.”
2. Toccare le liste
matteo renzi non avrà voce in capitolo sulle liste dei candidati che vengono infatti decise dal partito e non dal candidato votato dalle primarie di coalizione. Quale sia la “rivoluzione” che afferma ci sarà con una sua vittoria, non sarà nelle persone che entreranno in parlamento.
3. Il limite dei tre mandati
le deroghe al limite dei tre mandati vengono date, in misura limitata, dalla direzione nazionale che è nominata dal segretario ed approvata dall’assemblea nazionale (che non ci piace). Non dal candidato premier. La sua promessa di mandare a casa i parlamentari dopo tre mandati è, ancora, di difficile comprensione.
4. Il programma
non potendo cambiare chi arriva in parlamento e dovendo trattare con una coalizione con cui ha poco in comune, il programma di un governo renzi non sarà quello del candidato renzi.
dopo una sua vittoria dovrebbe quindi mettersi al tavolo con chi sta attaccando da mesi e convincerli per favore a fare quello che vuole lui. Cosa non semplice.
viene forse in mente a questo punto che renzi ha sbagliato la carica a cui candidarsi.
Forse avrebbe dovuto candidarsi nel 2009 a segretario per poter mettere in atto i cambiamenti che ora vuole imporre all’ultimo momento ad un partito senza per altro averne il potere.
http://t-red.com.unita.it/2012/10/15...on-potra-fare/
La politica è l'arte del possibile, quindi secondo me in caso di vittoria di Renzi tutto può esser messo in discussione, anche solo per iniziativa di SEL.
Ma non succederà.
Against all odds
io da persona di sinistra voto Bersani, non avendo Renzi un programma oltre quello di rottamare D'Alema, Veltroni Bindi etcc. ma la goccia che ha trabbocare il vaso è stato quanto ha detto che stava con Marchionne senza se e senza ma.
Certo Bersani puo non avere sex appeal ma è una persona onesta e capace ed oggi è già tanto.