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  1. #1
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    Predefinito Delinquenti che votano delinquenti

    Riporto qui un pezzo di Curzio Maltese, molto interessante nella struttura e certamente da dibattere
    http://www.repubblica.it/mobile-rep/...alia-43268702/
    <dl style="margin-right: 0px; margin-left: 0px; "><dt style="margin: 3px 0px 0px; padding: 0px; font-size: 14px; font-weight: bold; text-transform: uppercase; width: 250px; float: left; display: inline; ">VENERDI</dt><dd style="margin: 0px; padding: 0px; float: right; display: inline; text-align: right; ">
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    </dd></dl>



    CONTROMANO

    Magari fosse una casta: in Fiorito si specchia una parte dell'Italia

    di CURZIO MALTESE




    Un giorno il grande Petrolini interruppe lo spettacolo per colpa di uno spettatore isolato che fischiava tutto il tempo dal loggione, guardò verso l'alto e disse: "Non ce l'ho con te, ce l'ho con quelli vicino che non t'hanno ancora buttato di sotto". Ecco qual è il mio stato d'animo nei confronti degli scandali del consigliere Fiorito, in arte Er Batman, e di tanti altri.

    Non ce l'ho (più) con loro, ma con quelli che li hanno votati. "Bastava guardarli in faccia" ha detto Giancarlo Galan, ex ministro e governatore di Forza Italia, a proposito dei suoi compagni di partito, ma non di merende. Già, bastava.

    Ma perché lui non l'ha fatto? Soprattutto, perché non l'- hanno fatto quelli che hanno votato in massa Er Batman e tutta la comitiva di ex camerati, incapaci ma famelici di potere, che circondavano il governatore Polverini e il sindaco Alemanno?

    Forse perché in realtà li hanno guardati in faccia e purtroppo si sono riconosciuti. Er Batman è stato eletto e a furor di popolo. Trentunomila cittadini l'hanno visto e scelto fra tanti altri più onesti che stavano nelle liste di ogni partito, perfino il suo.

    L'hanno riconosciuto. E Fiorito, una volta eletto, si è comportato esattamente come avrebbe fatto la maggioranza schiacciante dei suoi elettori. Ha interpretato la conquista di un seggio alla Regione Lazio come la vincita alla Lotteria.

    Lo stipendio era di ottomila euro, abbastanza per mandare avanti un paio di famiglie. Ma
    a lui non bastava, con gli indennizzi, le diarie, i privilegi e un paio di altri incarichi, che si ottengono facilmente leccando gli stivali ai boss del partito, è arrivato a guadagnare trentamila euro al mese, mille euro al giorno.

    Ma non gli bastava ancora e allora ha preso altri milioni, per la casa, le case, le feste, le orge, le macchine. Tanto si può, si poteva e si potrà anche dopo. Certo, c'è il rischio che un magistrato ostinato ti indaghi.

    Ma anche la quasi certezza di scamparla alla fine, perché le leggi sono fatte per i ladri. La legge che tutela i partiti come associazioni private e non soggetti di diritto pubblico, votata da tutti i partiti, compreso Di Pietro oggi e Grillo domani (altrimenti come potrebbe depositare il marchio?) è studiata appunto per rubare meglio.

    Queste cose gli italiani le sanno, gliele abbiamo raccontate. Ed è impopolare ripeterlo, perché l'italiano è autoassolutorio, gli piace sentirsi dire che lui è innocente e i partiti sono cattivi. Si è assolto dal fascismo ieri, dal berlusconismo oggi. Se gli vendi l'impunità, come fanno i demagoghi, ci guadagni bene, ti comprano la trasmissione, il giornale, il libro e il dvd. Non vendo nulla e posso dire la spiacevole verità. La classe dirigente è lo specchio di questo Paese.




  2. #2
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    Questo era il modo col quale Mastroianni interpretava un giornalista del TG3 (che non esisteva ancora al momento in cui uscì il film)



    E' evidente dalla frase finale "l'elettorato vede in me un prevaricatore, se avesse voluto scegliere un uomo probo ed onesto ma che dava i voti a me?" che il discorso fatto da Curzio Maltese, nel suo articolo che ho trascritto in alto, non è assolutamente nuovo, anzi...

    Il discorso sarebbe da legare "all'imbroglio confortevole" descritto da Dan Ariely e alla voglia di abusare del potere (qualunque esso sia, persino il buttafuori di un locale ha un potere e ne abusa come gli pare il più delle volte) insita nell'animo umano.

    Un ultimo dettaglio:
    moltissimi si lamentano della politica, quando si dice che stiamo tutti peggio che stiamo tutti male la mia sensazione è che la risposta includa gli stati d'animo personali, non la nostra situazione economica reale.
    Stiamo male perché le cose che abbiamo, sebbene molte di più di quelle che potevamo sognare qualche decennio fa, non ci bastano più.
    Vogliamo più emozioni, più felicità, siamo bulimici di sensazioni di affetto di consenso di successo...
    e questo la politica non lo può garantire.
    La politica non è stata creata per fare felici le persone, la politica è solo uno strumento pacifico di risoluzione di conflitti di interesse tra individui, gruppi, etnie, nazioni...
    Non ha lo scopo di essere coinvolta in frasi come "stai meglio adesso o 10 anni fa?"
    Fu Reagan nel 1980 durante la sua campagna contro Carter (stravinta) a tirare fuori questo concetto così come fu Nixon 12 anni prima a creare e incanalare "la strategia del risentimento" (il risentimento delle persone meno dotate intellettualmente verso gli spocchiosi della sinistra radical chic che sanno sempre tutto loro e trattano come esseri inferiori tutti gli altri).

    L'acquistare oggetti (la coda per iPhone5 per esempio), l'abusare del potere, il protestare senza vero motivo o senza essere toccati direttamente, in realtà nascondono un disagio personale non un vero bisogno da parte di chi compie queste azioni.
    Quello che ottengono è come il metadone, una droga calmante che lenisca il dolore di non aver avuto ciò che si voleva (il più delle volte per il non aver nemmeno capito quello che si voleva, perché la generazione di oggi con tutti questi messaggi e queste informazioni che riceve non sa bene più nemmeno che cosa sognare e che cosa vuole...)

    Ecco perché siamo tutti confusi ed ecco perché secondo me non ne usciamo se diamo la colpa alla politica come se dovesse risolvere questo genere di problemi...

    La domanda di sopra si potrebbe riformulare con: "avete abbastanza metadone, procuratovi dalla politica, per lenire la vostra infelicità, rispetto a quanto ne avevate 10 anni fa?". Ma è del metadone che abbiamo davvero bisogno?

    Una volta questo genere di problemi erano appannaggio della religione, non della politica, ora che sembra che molti della religione non sappiano che farsene, e pretendono dalla politica queste risposte, si creano mostri.
    Di cui diciamo il berlusconismo è l'effetto non la causa (mai lo avrei pensato fino a solo 1 anno fa...)

  3. #3
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    Dal punto di vista delle società occidentali, il tempo che stiamo vivendo ha tradito molte promesse: promesse di progresso, di pace, di civiltà, di benessere. Anzi, dal nostro (ristretto?) punto di vista si sta procedendo "a passo di gambero", si sta tornando indietro in maniera drammatica su un certo numero di conquiste che ritenevamo assodate.
    Non parlo qui del consumo (e quindi dell'avere l'iPhone 5 o meno), ma di una società in cui si possa lavorare per vivere (bene), e non vivere per lavorare (ricordate le 35 ore?) - ammesso di avercelo, un lavoro retribuito. Una società in cui cultura e tolleranza siano valorizzate, e non marginalizzate.
    Alcune di queste promesse erano un po' naïf, e adesso ci stiamo risvegliando brutalmente dai nostri sogni psichedelici di "peace and love"; ma è anche vero che la politica DOVEVA farsi carico di questi traguardi a lungo termine, e non ne è stata capace (complice l'elettorato). Se non la politica, chi dovrebbe tracciare la rotta? La politica del futuro deve riappropriarsi o eventualmente, se, come dici tu, in realtà non le sono mai appartenute, fare proprie queste istanze e trovare un modo realistico (non utopistico e massimalista) per proseguirle. La politica come strumento di mediazione tra conflitti d'interesse (*) non basta più.
    Altrimenti comunque non ne usciamo.

    (*) ammesso che sia stata finora davvero sono questo, ed ho seri dubbi: più che altro magari è stata in grado di REALIZZARE solo questo.

  4. #4
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    Io credo che se si chiede all'elettore di Fiorito cosa sinceramente si aspettava risponderò che si aspettava, e condonava, l'usufrutto di certi privilegi come lo stipendio molto alto, viaggi e pranzi gratis, in cambio di posti di lavoro e favoritismi ad Anagni e dintorni, il classico clientelismo, non credo proprio possa immaginare una tale esagerata ingordigia da centinaia e centinaia di migliaia di euro.
    A parte il fatto che era stato votato in quanto ex sindaco.
    Against all odds

  5. #5
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    Questo è un problema annoso nella storia italiana. Già Gobetti parlava del fascismo come di "autobiografia della nazione".
    Io credo che però questo sia un discorso sul quale bisogna andare cauti, perchè può aprire a idee elitiste e antidemocratiche. Se le masse non sono in grado di far altro che di eleggere rappresentanti inadeguati, allora -si potrebbe pensare- bisogna togliergli la scelte, in modi espliciti o impliciti. Inutile dire che si tratta di una via molto pericolosa.
    Io penso che proprio questa riflessione dovrebbe portare alla riscoperta del ruolo dei partiti, ovviamente non come li conosciamo ora ma nella loro funzione "classica". Il partito è quell'organismo che media tra il singolo e il livello di governo, permettendo di educare progressivamente i cittadini alla democrazia e, contemporaneamente, formare una classe dirigente di qualità mediamente superiore rispetto alla media del paese. D'altra parte la presenza di molti partiti permette di coniugare la pluralità delle visioni del mondo con la necessità di fare i conti con un mondo complesso. E' in questa direzione, credo, che bisognerebbe andare.

  6. #6
    zagara zingara
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    La politica è lo strumento che trasforma le idee in fatti. O, almeno, questo credo che debba essere. Ed i partiti dovrebbero avere un forte ruolo in questo senso. Di formazione. E di mediazione.
    La politica non può limitarsi a dirimere conflitti.
    La politica, la rappresentanza politica - che è, poi, la più alta forma di democrazia - non è causa di degrado culturale nè di crisi assiologica, ma ne è espressione. Solo che spesso l'espressione può oltrepassare il limite senza che ce ne sia l'intenzione iniziale. E questo è senz'altro accaduto. Il berlusconismo è effetto e non causa. Ma il berlusconismo è anche moltiplicatore. E da moltiplicatore diventa causa.
    E se è vero che la politica non è la risposta ai problemi esistenziali, alle istanze personali, è pur vero che alle istanze sociali deve rispondere. Protestare senza essere toccati direttamente non è sbagliato a prescindere. Il coraggio delle idee è un valore. Il problema è quando le idee non ci sono. O sono poco chiare. O non sono realizzabili. Il problema è quando le idee hanno difficoltà a divenire fatti.
    Poi, il discorso sulla infelicità è complesso.
    Poi, il discorso sulla infelicità meriterebbe risposte filosofiche.
    Io spero in una marcia in più dei più verso il meglio.
    *cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio*

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da nastenka Visualizza Messaggio
    La politica è lo strumento che trasforma le idee in fatti. O, almeno, questo credo che debba essere. Ed i partiti dovrebbero avere un forte ruolo in questo senso. Di formazione. E di mediazione.
    La politica non può limitarsi a dirimere conflitti.
    La politica, la rappresentanza politica - che è, poi, la più alta forma di democrazia - non è causa di degrado culturale nè di crisi assiologica, ma ne è espressione. Solo che spesso l'espressione può oltrepassare il limite senza che ce ne sia l'intenzione iniziale. E questo è senz'altro accaduto. Il berlusconismo è effetto e non causa. Ma il berlusconismo è anche moltiplicatore. E da moltiplicatore diventa causa.
    E se è vero che la politica non è la risposta ai problemi esistenziali, alle istanze personali, è pur vero che alle istanze sociali deve rispondere. Protestare senza essere toccati direttamente non è sbagliato a prescindere. Il coraggio delle idee è un valore. Il problema è quando le idee non ci sono. O sono poco chiare. O non sono realizzabili. Il problema è quando le idee hanno difficoltà a divenire fatti.
    Poi, il discorso sulla infelicità è complesso.
    Poi, il discorso sulla infelicità meriterebbe risposte filosofiche.
    Io spero in una marcia in più dei più verso il meglio.
    bel post davvero...
    però quando io parlavo di conflitti intendevo anche istanze sociali (di individui di gruppi di etnie ecc...)
    perché le istanze generano conflitti, ne sono sempre e comunque il seme.
    Quindi nella mia definizione ci entravano eccome le istanze sociali, anche se detto con altre parole

    Non è sbagliato prendere posizione anche quando non si è toccati personalmente, anzi è nobile se fatto in maniera disinteressata.
    Molto meno nobile se è fatto solo per andarsi a sfogare buttando le mani...
    cercare un pretesto per andare a fare a mazzate con chiunque è una pratica molto diffusa, ci sono persone che guidano in modo sconsiderato proprio per cercare qualcuno col quale fare a botte... si potrebbero istituire dei fight club legalizzati dove ste teste di cazzo possano ammazzarsi regolarmente tra loro. E' il senso di perdita che dobbiamo vincere, se queste mele marce vogliono la violenza a tutti i costi e vogliono sentire dolore o rischiare la vita per sentirsi vivi noi gli dobbiamo dare tutti gli strumenti per facilitare la loro eliminazione tra loro.
    Senza rimpiangere di aver perso delle mele marce.
    Bisogna andare oltre, questi stanno male, sentono il bisogno di ammazzarsi tra loro, lasciamoli fare... e non preoccupiamoci di aver perso qualcosa, non abbiamo perso niente.
    una violenza individuale repressa come quella degli incappucciati di tutto il mondo che vanno a fare la guerriglia per la TAV (ma poi lo sapevate che quello che si stava suicidando sul traliccio non è nemmeno valsusino? Ha comprato il terreno nel 2004 quando non valeva più nulla perché si sapeva che ci passava la TAV ed ha sperato che bloccando la TAV si potesse fare un sacco di soldi a rivenderla dopo, magari sicuro di questo si era fatto pure un sacco di debiti... questa è la gente che protesta in Italia)

    Queste cose non riguardano la politica, riguardano gli individui, bisognerebbe sempre distinguere dalla protesta fatta da un farabutto da quella animata da spirito nobile (che non può che essere pacifica ed aborrire la protesta violenta).
    Il moltiplicatore (o catalizzatore, io lo chiamerei catalizzatore) è causa della accelerazione ma non è la causa scatenante, un fenomeno ben presente da prima

  8. #8
    Eroe Faustiano
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    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca Visualizza Messaggio
    una violenza individuale repressa come quella degli incappucciati di tutto il mondo che vanno a fare la guerriglia per la TAV (ma poi lo sapevate che quello che si stava suicidando sul traliccio non è nemmeno valsusino? Ha comprato il terreno nel 2004 quando non valeva più nulla perché si sapeva che ci passava la TAV ed ha sperato che bloccando la TAV si potesse fare un sacco di soldi a rivenderla dopo, magari sicuro di questo si era fatto pure un sacco di debiti... questa è la gente che protesta in Italia)
    Potrei dire una scemenza, ma mi pare che in Val di Susa avessero iniziato a comprare appezzamenti di 2mq per rallentare gli espropri. Forse la persona in questione ci credeva e non voleva specularci.

    Trovo l'articolo un po' sconcertante. Nonostante abbia passato l'intera campagna elettorale a bere urina a Milano e a inscenare improbabili scioperi della fame, ho votato per la Bonino. Ho votato quasi per tifoseria o per schifo verso l'altra parte. Chiedersi cosa pensavano gli elettori di Batman è ridicolo, il giornalista cosa pensava quando votava per il PD, se avrebbero il vergognoso sussidio con cui il suo giornale vive e gli paga lo stipendio? C'è fin troppa gente che direttamente o indirettamente vive delle mie tasse, per poi venire a pontificare di giustizia e merito.

    Batman fa ridere perché è ignorante e un po' volgare, ma non è diverso da D'Alema o da Fassino. Le idiozie che dicono e che fanno questi, mentre intascano stipendi pubblici immeritati tanto quanto quelli di Batman, gridano vendetta al cospetto di Dio, ma visto che non si grattano la pancia in pubblico e non parlano in dialetto passano per intellettuali. Sul PdL non apro neanche il fuoco, ché finisco per scrivere un poema, e lo stesso vale anche per i vari Fini, Bocchino, Vendola, Di Pietro, Mastella, Razzi e Scilipoti, con allegate le indecenti dirigenze delle varie sigle sindacali.

    Non scherziamo, Curzio Maltese può averci avvisato di tutto quel che vuole, le alternative non ci sono. La classe dirigente di questo Paese non esiste e nessuno ha il diritto di chiamare in causa i trentuno mila cittadini che hanno votato, in buona o cattiva fede, per Batman. Per chi avrebbero dovuto votare? Il popolo doveva creare una classe dirigente dalle campagne del Lazio? Io dovevo mettermi d'accordo con i miei parenti per inventare un candidato? Tante persone hanno votato per il grassone di provincia perché non hanno trovato nessuna differenza tra lui e l'alternativa di sinistra, vogliamo fargliene una colpa? È colpa mia se tolti gli accenti e le parolacce il PD è sempre più indistinguibile dal PdL?

    Ripeto, io ho votato per la Bonino, perché la Polverini mi faceva schifo, perché secondo me chi non sa l'italiano dovrebbe frequentare le scuole medie e non i consigli regionali (mi aspetto di aver disseminato il post di errori d'ortografia ). Per fare attività politica servono soldi ed esposizione mediatica e nel Lazio all'epoca le uniche forze politiche capaci di presentarsi erano il PD e il PdL, entrambi ridicolamente incapaci di gestire il Paese, come gli ultimi 20 anni di crisi stanno a dimostrarci.

    Questa classe dirigente rappresenta più Curzio Maltese e la sua redazione di bacchettoni che me, la mia famiglia e i miei amici. Infine, che la redazione de La Repubblica lasci stare chi si è autoassolto dal fascismo, perché altrimenti dobbiamo andare a vedere quello che scriveva Scalfari della razza su "Roma Fascista".

    Data l'ora, da leggere al netto dei deliri grammaticali. Lo sistemo domani se ho tempo. Buonanotte amici!

  9. #9
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    ho aperto un altro thread che descrive un po alcuni balordi che si sono proposti come candidati politici di fantomatici partiti/movimenti.
    Siamo alla frutta

  10. #10
    Eroe Faustiano
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    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca Visualizza Messaggio
    ho aperto un altro thread che descrive un po alcuni balordi che si sono proposti come candidati politici di fantomatici partiti/movimenti.
    Siamo alla frutta
    Me stai a dì che scrivo roba da balordo come 'a scriverebbe 'n balordo?

    Avevo trovato un complottista bellissimo tempo fa, ma poi l'ho perso. Non mi ricordo neanche di che parlava, ma se lo ritrovo lo aggiungo alla lista.

    Valgono solo quelli che si propongono come improbabili leader politici o vanno bene anche gli antropologi, i sociologi e gli economisti pazzi fuoriosi?

 

 
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