«Berlusconi ha fatto delle cretinate, come la storia delle donnine o come l'aver portato pochi nani e ballerine in politica, ma non è il catalizzatore di tutti i mali» (Roberto Calderoli, 4 novembre 2011).

«Non parlino di alleanze. E' incontrovertibile: se uno è alla maggioranza e l'altro è all'opposizione, e se ci si era presentati insieme per governare il Paese, è chiaro che ora come ora non c'è più niente. Berlusconi ha la colpa di non aver proposto una maggioranza alternativa. Così ha tradito il mandato. Ora le cene del lunedì se le faccia con Monti» (Roberto Calderoli, 28 novembre 2011).

«Berlusconi è con i comunisti, è con il governo» (Umberto Bossi, 12 dicembre 2011).

«Non so niente di Berlusconi. Lui è a casa e io sto qua. Ma vedo che traffica con i comunisti ...» (Umberto Bossi, 14 dicembre 2011).

«Se vedo Berlusconi mi metto a ridere» (Umberto Bossi, 15 dicembre 2011).

«Berlusconi appoggia un governo che fa tutto il contrario di quello che faceva lui prima» (Umberto Bossi, 15 dicembre 2011).

«Noi siamo un partito serio e rispettiamo gli accordi. Nel 2008 dicemmo che non si toccavano le pensioni e si toglieva l'Ici sulla prima casa; ora il Pdl ha cambiato idea e a livello centrale i rapporti sono interrotti. Sul territorio gli accordi del 2010 restano validi, anche perché noi siamo un partito federale, che non decide tutto nella segreteria politica. Ma l'anno prossimo, se non si fa qualcosa, questa posizione non ci consentirà di fare un accordo con il Pdl. E non sono convinto che perderemo, come ha detto ieri Berlusconi. Anzi vinceremo. E poi, tra vincere con una coalizione contraddittoria e vincere da soli, preferisco la seconda. Semmai potremmo fare intese con alcune liste civiche» (Roberto Maroni, 16 dicembre 2011).

«Si è messo coi comunisti» (Umberto Bossi, 16 dicembre 2011).

«Le frequenze televisive. Quella roba che non bisognava chiedere soldi sulle frequenze tv perché Berlusconi aveva i suoi interessi. E quando c'erano i casi Cosentino godevamo abbastanza poco» (Matteo Salvini, 19 dicembre 2011, rispondendo alla domanda su cosa ha dovuto sostenere per mantenere l'alleanza con il Cavaliere, e proprio non gli è andata giù).

«Di danni ne stanno facendo, Monti e il suo fedele alleato Berlusconi: tutto quello che dice la sinistra lo stanno mettendo in pratica» (Umberto Bossi, 29 dicembre 2011).

«Berlusconi e il Pdl sostengono il governo Monti. Quindi non ho capito bene: sono un po' dentro e un po' fuori? Mi viene difficile seguire queste contorsioni» (Roberto Maroni, 29 dicembre 2011 commentando l'idea, espressa da Silvio all'epoca, di tenersi pronti a ogni evenienza, anche le elezioni anticipate).

«Calma, non vorrete che Berlusconi e il Pd si mettano d'accordo per fare una legge elettorale che ci faccia fuori?» (Umberto Bossi, 22 gennaio 2012 ai presenti a un comizio, intenti a fischiare Berlusconi).

«Di fatto, lo voleva solo Berlusconi» (Flavio Tosi, 23 gennaio 2012, felicitandosi per il ritiro di risorse dal progetto del ponte sullo Stretto di Messina).

«Berlusconi è un po' una mezza calzetta, ha paura» (Umberto Bossi, 26 gennaio 2012).

«Berlusconi non è stato abbastanza furbo da chiedere la buonuscita» (Umberto Bossi, 26 gennaio 2012, commentando i possibili esiti del processo Mills sulla tenuta del governo)

«Se non vuol far harakiri, Berlusconi deve staccare la spina al governo perché è di sinistra e sta colpendo l'elettorato di centrodestra. Se non lo farà, alle amministrative andremo da soli. E, se andremo da soli alle amministrative, le nostre strade si divideranno per sempre» (Roberto Calderoli, 28 gennaio 2012. Poi la Lega è andata alle amministrative da sola, Berlusconi non ha staccato la spina a Monti – se non informalmente, e solo dieci mesi più tardi – e la Lega è oggi comunque sua alleata).

«Se Berlusconi si ritira è risolto il problema» (Umberto Bossi, 4 febbraio 2012. Il problema, naturalmente, sono le alleanze).

«Quando ci sentiamo parliamo di Milan» (Roberto Maroni, 12 febbraio 2012).

«Visto che Berlusconi vuol continuare ad essere leale con chi invece leale non è stato e continuare a sostenere un governo che affama il popolo allora l'alleanza con noi è da considerarsi morta e sepolta perché la Lega sta dalla parte del popolo» (Roberto Calderoli, 18 febbraio 2012).

«E' tutta colpa di Berlusconi, passa perché Berlusconi gli vota la fiducia» (Umberto Bossi, 23 febbraio 2012, sull'approvazione del decreto Milleproroghe).

«Berlusconi fa il contrario di quello che avevamo deciso di fare. La frattura mi pare insanabile» (Umberto Bossi, 1 marzo 2012).

«Berlusconi fa il contrario di quello che avevamo deciso di fare. La frattura mi pare insanabile» (Umberto Bossi, 1 marzo 2012).

«La Lega risponde con estrema indifferenza a Berlusconi che vuole fare delle ammucchiate» (Flavio Tosi, 2 marzo 2012).

«Berlusconi è diventato il sostenitore più convinto del governo Monti perché è stato assolto in tribunale: prima era un delinquente e poi improvvisamente è stato assolto...» (Umberto Bossi, 3 marzo 2012. Quando, alla domanda se dunque il Cav sostenesse Monti per interesse personale, rispose: «Quello è poco ma sicuro»).

«In questo momento ce l'abbiamo con tutti e due (Monti e Berlusconi, ndr), perché uno è l'assassino e l'altro il palo, il complice» (Roberto Calderoli, 3 marzo 2012).

«Quel ragionamento lì prima di lui lo aveva fatto Mussolini, di fare l'accordo fra le forze maggiori e cancellare le forze minori: |però sono cose che non portano da nessuna parte» (Umberto Bossi, 3 marzo 2012. Oggi Berlusconi ripete lo stesso ragionamento).

«Monti e Berlusconi? Uno gratta e l'altro tiene il palo» (Umberto Bossi, 5 marzo 2012).

«Berlusconi mi fa pena: va a votare il contrario di quello che faceva» (Umberto Bossi, 11 marzo 2012).

«Hanno fatto un inciucio che piu' inciucio non si può (il progetto, ventilato all'epoca, di una 'Grande Coalizione', ndr), e Berlusconi con il suo candore ripropone quell'ammucchiata per le elezioni del 2013: lo fanno per eliminare l'unica cosa anomala della politica italiana: la Lega Nord. Cercheranno di farci fuori con qualsiasi strumento, e l'ultimo strumento che useranno è la legge elettorale» (Roberto Calderoli, 11 marzo 2012). «Penso che in certi posti perderemo, ma è meglio che fare l'accordo con Berlusconi che tiene in piedi il governo Monti» (Roberto Maroni, 26 aprile 2012, in campagna elettorale per le amministrative).

«Non ci può essere accordo con Berlusconi perché ha scelto Monti, anche se lo avevano messo spalle al muro per le aziende e in politica essere ricattati è una brutta bestia» (Umberto Bossi, 19 giugno 2012).

«Sulle riforme strutturali Berlusconi ci ha sempre lasciato in mezzo al guado» (Flavio Tosi, 2 luglio 2012).

«Dove? A San Siro?» (Roberto Maroni, 11 luglio 2012, ironizzando sulle indiscrezioni su una ridiscesa in campo di Berlusconi).

«Credo che il Pdl abbia davvero persone nuove e capaci, stimate. Visto che Berlusconi è pratico di sondaggi dovrebbe capire che in realtà la gente vuole il cambiamento. Lui non lo rappresenta» (Flavio Tosi, 12 luglio 2012).

«Berlusconi ha già dato, si preoccupi di tenere Thiago Silva a Ibrahimovic al Milan, perché ha l'età per dedicarsi ad altro e non più alla politica. Un'alleanza tra Lega Nord e Berlusconi non è più riproponibile» (Matteo Salvini, 12 luglio 2012).

«Secondo Libero la grande ammucchiata Bersani-Vendola-Casini fara' tornare la Lega alleata di Berlusconi. Ma chi l'ha detto? Ma chi lo vuole?» (Roberto Maroni, 2 agosto 2012).

«E' una cosa che mi pare di aver gia' visto qualche anno fa: un deja' vu: noi siamo per il cambiamento, per il nuovo e guardiamo al futuro. Il futuro è 'Prima il nord', una Lega forza egemone che aggrega forze e non è aggregata» (Roberto Maroni, 28 agosto 2012, commentando l'ipotesi che Silvio Berlusconi stia lavorando, come nel 1994 con la Lega e An, a una doppia alleanza per le politiche al nord e al sud. Cioè quanto sta accadendo).

«Presidente Berlusconi, si occupi del Milan e lasci perdere, perché non ha più l'età!» (Roberto Maroni, 31 agosto 2012) «Non cedere niente delle nostre idee sul piano delle alleanze romane: basta, capitolo chiuso. Berlusconi è un amico, ma oggi dopo quello che è successo, l'appoggio del Pdl al governo Monti, ha senso che parliamo di una possibile alleanza? Io dico di no, la Lega si allea con la Lega, con i cittadini del nord», Roberto Maroni, 1 settembre 2012).

«Il Pdl, ormai in totale confusione al suo interno, ha votato contro l'emendamento della Lega Nord alla delega fiscale che chiedeva l'abolizione dell'Imu. Un comportamento in evidente contrasto con le dichiarazioni elettorali di Silvio Berlusconi che continua a ripetere di volere l'abrogazione dell'imposta sulla casa. I cittadini sono stanchi del solito teatrino politico, e alle prossime elezioni sapranno distinguere chi alle parole ha fatto seguire i fatti da chi li ha presi in giro ancora una volta» (da una nota congiunta dei deputati della Lega Nord, Maurizio Fugatti, Alessandro Montagnoli, Silvana Comaroli e Gianluca Forcolin, 4 ottobre 2012).

«Noi abbiamo deciso comunque di correre da soli» (Umberto Bossi, 25 ottobre 2012, dopo l'annuncio di Berlusconi di non correre più per la premiership. Roberto Maroni, nelle stesse ore, aveva dichiarato: «Io ho chiamato oggi il presidente Berlusconi per dirgli personalmente che apprezzo questo gesto che può aprire nuove prospettive»).

«No, basta, pietà. Non ricominciamo con la Berlusconeide» (Matteo Salvini, 27 ottobre 2012). «Berlusconi sbaglia a ragionare con una logica di vecchia politica, in base a rapporti di forza, a cadreghe e a equilibri fra Regioni. L'unica strada per la Lega è quella di andare da soli» (Marco Reguzzoni, 3 novembre 2012. Risposta di Maroni: «Sono d'accordo con Marco. I nostri ideali non sono in vendita, e alla fine ride bene chi ride ultimo...»).

«Il Pdl ha deciso di appoggiare il governo Monti, noi siamo stati contro dall'inizio. E restiamo coerenti non come quelli che a Roma votano le misure di Monti e poi, quando vengono sul territorio, se ne dimenticano» (Roberto Cota, 15 novembre 2012).

«Berlusconi? Lo vedrei bene sulla panchina del Milan. Penso che potrebbe dare molto lì e aprire una fase nuova» (Roberto Maroni, 1 dicembre 2012).

«La minaccia di far cadere le giunte di Veneto e Piemonte? Una barzelletta. Possibile sostegno della Lega a Monti. Idem. Ma chi è questo B?» (Roberto Maroni, 12 dicembre 2012; Matteo Salvini, il giorno seguente, commenterà: «Facciamo finta che sia una caduta di stile, come i bambini che portano via il pallone quando sono stufi di giocare»).

«Noi non possiamo votare Berlusconi, perché gli italiani chiedono il rinnovamento, lo hanno dimostrato in tutte le tornate elettorali, dalle comunali alle regionali, lo dimostrano i sondaggi e la simpatia che ha riscosso Renzi» (Flavio Tosi, 14 dicembre 2012).
Deja-vu.


MezzeSeghe lombarde.