Il Keynesismo è sempre stato fallimentare, controproducente e distruttivo.
I mercati che vengono manipolati per essere direzionati a piacimento non segnalano più il rischio reale ed i prezzi reali.
Il Keynesismo è incapace di riconoscere il costo d’opportunità: il denaro preso in prestito e scialacquato in “progetti-dolina” non può essere direzionato verso usi produttivi in accordo con le decisioni del mercato.
Il Keynesismo non distingue tra progetti che rendono profitti ed investimenti improduttivi, i quali privano del bacino dei finanziamenti reali attività in possibile accordo con le scelte del mercato.
Il Keynesismo è incapace di riconoscere come l’azzardo morale istituzionalizzato sia l’inevitabile conseguenza dell’infusione di denaro gratis nel settore finanziario.
Il Keynesismo è incapace di comprednere il fatto che denaro a tassi di interessi a zero distrugge il rendimento e la validità dei risparmi.
Il Keynesismo non capisce la legge dei rendimenti decrescenti legata al debito pubblico.