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    Predefinito Il Conservatorismo di Stalin

    Colpendo la macchina che egli stesso aveva costruito e mantenendo la classe dirigente in uno stato di assoluta precarietà, Stalin eliminò ogni vincolo residuo al suo potere personale, che divenne immenso. Mentre la burocratizzazione e la violenza giungevano all'estremo, il partito e l'intero sistema sovietico furono soggiogati al dominio di un autocrate e allo stato di polizia che in lui si identificava. A questi ingredienti costitutivi dello stalinismo si aggiunse inoltre la costruzione di un vero culto della personalità del dittatore e di un apparato ideologico che lo legittimasse. Il marxismo e il leninismo furono ridotti a un sistema dogmatico di credenze e contaminati da un forte recupero di valori patriottici e persino da venature religiose. Si affermarono così un'ortodossia laica e una liturgia di massa centrate sul culto di Stalin, a cui contribuirono sia le parodie giudiziarie del 1936-38, fondate sulla confessione e sul pentimento dei "colpevoli" e sulla demonizzazione dei "nemici del popolo", sia il recupero dei simboli della tradizione zarista, da Ivan il Terribile a Pietro il Grande. La rivalutazione in chiave nazionalista del passato imperiale fu parte integrante di quella che lo storico russo Oleg Khlevniouk ha qualificato come "offensiva conservatrice" fondata sulla ripresa dei valori più tradizionali dell'autorità e della gerarchia, della famiglia e dell'ordine.

    Tommado Detti, Giovanni Gozzini
    Storia contemporanea II. Il Novecento
    Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio.

  2. #2
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Riferimento: Il Conservatorismo di Stalin

    «Già prima del 1939 vi era stata nella letteratura, nella stampa e nella propaganda sovietiche una rivalutazione delle tradizioni nazionali russe. Nel discorso che tenne il 7 novembre [1941, anniversario della rivoluzione] il dittatore sovietico associò in un’unica esaltazione delle glorie patrie i nomi più disparati di eroi popolari, di principi guerrieri e di generali zaristi» A.Agosti, Stalin, Editori Riuniti, Roma, 1983

  3. #3
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Riferimento: Il Conservatorismo di Stalin

    «Già prima del 1939 vi era stata nella letteratura, nella stampa e nella propaganda sovietiche una rivalutazione delle tradizioni nazionali russe. Nel discorso che tenne il 7 novembre [1941, anniversario della rivoluzione] il dittatore sovietico associò in un’unica esaltazione delle glorie patrie i nomi più disparati di eroi popolari, di principi guerrieri e di generali zaristi» A.Agosti, Stalin, Editori Riuniti, Roma, 1983

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: Il Conservatorismo di Stalin

    Non sarebbe male raccogliere diverse citazioni e stralci sull'argomento.
    Comunque va detto, a mio parere, che la simpatia per Stalin è valida nella misura in cui rettifica il socialismo e rompe con l'eredità della rivoluzione bolscevica per diventare un nuovo zar.
    Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio.

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: Il Conservatorismo di Stalin

    Drieu La Rochelle:

    «Morirò con gioia selvaggia all'idea che Stalin sarà il padrone del mondo. Finalmente un padrone. È bene che gli uomini abbiano un padrone il quale faccia loro sentire l'onnipresenza feroce di Dio, l'inesorabile voce della legge» (27 dicembre 1942)

    «Quello che mi piace nel trionfo del comunismo è non solo la scomparsa di una borghesia detestabile e ottusa, ma anche l'inquadramento del popolo e la rinascita dell'antico dispotismo sacro, dell'aristocrazia assoluta, della teocrazia definitiva. Scompariranno così tutte le assurdità del Rinascimento, della riforma, della rivoluzione americana e francese. Si torna all'Asia; ne abbiamo bisogno» (25 aprile 1943)

    «In mancanza del fascismo (...) solo il comunismo può mettere veramente l'Uomo con le spalle al muro costringendolo ad ammettere di nuovo, come non avveniva più dal Medioevo, che ha dei Padroni. Stalin, più che Hitler, è l'espressione della legge suprema» (2 settembre 1943)
    Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio.

  6. #6
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    Predefinito Riferimento: Il Conservatorismo di Stalin

    Stiamo scrivendo un articolo sui rapporti tra Polonia e Urss tra il 1918 e il 1939

    visto che parliamo di stalin, contributi in proposito?

  7. #7
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    Predefinito Riferimento: Il Conservatorismo di Stalin

    Citazione Originariamente Scritto da Aristocle Visualizza Messaggio
    Non sarebbe male raccogliere diverse citazioni e stralci sull'argomento. Comunque va detto, a mio parere, che la simpatia per Stalin è valida nella misura in cui rettifica il socialismo e rompe con l'eredità della rivoluzione bolscevica per diventare un nuovo zar.
    Non "simpatia", ma posizioni e analisi che vadano oltre il becero anticomunismo.

  8. #8
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Riferimento: Il Conservatorismo di Stalin

    Boris Semenovič Ilizarov, Vita segreta di Stalin, Boroli editore, Milano, 2005

    Pag.11 (introduzione di Boroli):
    Il batiuška, il piccolo padre, si faceva portare i libri a mucchi: tutti, meno quelli che chiamava «cartaccia antireligiosa», cioè la propaganda ateistica.

    Pag.33:
    Tra i libri postillati da Stalin finora non ho trovato quelli di Nietzsche, ma la presenza del suo pensiero è costantemente avvertibile. Sono tuttavia riuscito a trovare indizi indiscutibili, anche se indiretti, della sua conoscenza della dottrina nietzschiana.
    *Secondo molti suoi biografi, Stalin, durante tutta la guerra civile portò in tasca un volumetto di Nietzsche.

    Pag.56:
    Aleksandr Barmin scriveva: «Non somiglia né a un europeo né a un asiatico, ma rappresenta una mistura di questi due tipi»

    Pag.116:
    Non a caso la storia di Roma Imperiale lo affascinava tanto.

    Pag.117:
    Durante i banchetti, insieme con i compagni del partito, cantava con trasporto le canzoni popolari russe e gli inni della Guardia bianca.

    Pag.139:
    Durante la Seconda Guerra Mondiale Stalin, cosi come fece Hitler, assunse il comando militare. G.K.Zukov, A.V.Vasil’evskji, K.K. Rokossovskij e altri generali che non avevano motivo di mentire dopo la morte del dittatore e la successiva destalinizzazione, testimoniarono la capacità di Stalin di imparare molto velocemente. E’ ben noto che tutte le decisioni strategiche nel corso della guerra venivano prese da lui.

    Pag.194
    «La statistica ha rivelato che la maggior parte della fazione menscevica è composta da ebrei (Bund a parte), seguiti dai georgiani e dai russi. Invece la stragrande maggioranza dei bolscevichi è rappresentata dai russi, seguono gli ebrei, poi i georgiani e cosi via. A questo proposito qualcuno dei bolscevichi ha detto scherzando che non sarebbe male organizzare un piccolo pogrom nel partito»(Koba Ivanovic, alias Stalin)

  9. #9
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Riferimento: Il Conservatorismo di Stalin

    Benito Mussolini:

    Benito Mussolini, 5 febbraio 1944, Gargnano
    "Nella lotta in atto tra grandi colossi, Germania, Russia, America, noi siamo destinati, qualunque sia il corso degli avvenimenti, a venire...schiacciati come noci.
    Si tratterà domani, per gli Italiani, di scegliersi un padrone.
    IO, COME CITTADINO ITALIANO, NON ESITEREI UN ATTIMO NELLO SCEGLIERE STALIN.
    Del metodo di dominazione tedesca abbiamo oggi una prova durissima. Oggi i tedeschi mi impediscono di attuare la Socializzazione, in un momento in cui , neutralizzata finalmente la borghesia, potremmo marciare con notevole rapidità nella ricostruzione dalle fondamenta di un nuovo assetto sociale.
    Tra il divenire un dominio inglese, o una provincia tedesca, o una repubblica federale sovietica, nel tragico gioco degli eventi che si vanno delineando, la scelta non lascia dubbi".

    Benito Mussolini, 6 Febbraio 1944, Gargnano
    "Con la GRANDE GUERRA PATRIOTTICA, il popolo Russo sta meritando certamente la storica vittoria.
    La mossa federativa staliniana, peraltro, è uno strumento mediante cui Stalin ha proclamato una nuova Europa, alla vita della quale possono partecipare, in piena autonomia, tutti i popoli da lui liberati dal dominio tedesco, con la vittoria delle armi"

    1944
    Roma e Mosca. Non Roma o Mosca.
    Due Rivoluzioni.
    Il problema del lavoro al primo posto.
    Per i fascisti come per i Sovietici.
    Carattere mistico universale dell'una e dell'altra concezione.
    Solidali Nemiche della Civiltà democapitalista.

    da Ottavio dinale, Quarant'anni di colloqui con lui, Milano 1962, pag. 274.

    Italia Civiltà rivista della RSI
    Roosvelt, Churchill, Stalin. Il gran discorrere di Roosvelt e Churchill e la forma e la sostanza dei loro discorsi hanno invariabilmente l'effetto di accrescere in noi, al confronto, la stima verso Stalin.
    Rispettiamo al confronto la serietà di Stalin, la sua semplicità di parole e di gesto, il suo andare allo scopo con energica, silenziosa durezza.
    LA VERITA' E' CHE I RUSSI SI SONO BATTUTI CON L'ANIMO DI UN POPOLO CHE HA COMPIUTO LA SUA RIVOLUZIONE FINO I FONDO.
    E sappiano finalmente Roosvelt e Churchill, e tutti i loro compari, che i fascisti più consapevoli, i quali hanno sempre riconosciuto nel comunismo la sola forza viva contraria alla propria, non tanto nella Russia quanto nella plutocratica Inghilterra e nella plutocratica America hanno individuato il vero nemico.
    E sappiano anche, i Roosvelt, i Churchill e i loro compari, che quando la vittoria non toccasse al Tripartito, i più dei fascisti veri che scampassero al flagello passerebbero al comunismo, con esso farebbero blocco. sarebbe allora varcato il fosso che oggi separa le due Rivoluzioni....

  10. #10
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Riferimento: Il Conservatorismo di Stalin

    " Durante la Grande Guerra Patriottica si ridestò, affiorò dalla superficie il senso religioso che sotto i bolscevichi era stato relegato nel profondo.
    La gente gremiva le Chiese, portava le icone in processione per i villaggi.
    Si pregava come non si pregava più da tempo. Non c'era famiglia che non avesse il suo dolore, che non avesse avuto delle vittime.
    Non dimenticherò mai la prima volta che ho messo piede in Chiesa ad Orel.
    Ci ero andato con la famiglia.
    Vidi all'improvviso che mia figlia, questo minuscolo essere, aveva le gote solcate di lacrime".

    Testimonianza di V. samarin, in M. Skarovskij, La croce e il potere, Milano 2003, pp. 56-57.

 

 
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