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    Predefinito L' opportunismo dei partiti e i fessi che li credono - di Massimo Fini

    L’opportunismo dei partiti e i fessi che gli credono, Massimo Fini
    L’opportunismo dei partiti e i fessi che gli credono
    di Massimo Fini - 14/01/2013

    Fonte: Il Blog di Beppe Grillo [scheda fonte]


    C’è un fenomeno che potremmo chiamare trasformista, se il trasformismo non avesse in realtà delle origini… nasce nel 1882, quando la sinistra di De Pretis si allena con la destra di Marco Minghetti, per avere un governo stabile e governare il Paese.
    Quello che succede oggi, con questi che passano da un partito all’altro, creano nuovi partiti fittizi, non è trasformismo in senso classico del termine, è semplicemente opportunismo, essendosi creato un vuoto politico con il governo tecnico, tutti cercano di inserirsi e di riprendere e di riposizionarsi per poter poi arrivare in Parlamento e continuare a fare le solite cose, si tratta poi della solita gente, cambiano partito, ne creano, etc., ma è come se tu mescolassi dei bussolotti, ma poi quello che viene fuori è la solita poltiglia che conosciamo da trent'anni. Si ripresentano con casacche cambiate, ma sono gli stessi che sono responsabili della situazione in cui è arrivata l’Italia oggi, e ripeto non solo negli ultimi vent'anni di Berlusconi, ma anche negli ultimi trent'anni, per cui la responsabilità pro quota è di tutti quelli che hanno avuto posizioni di potere in questi trent'anni. Il passaparola… per me sarebbe prendere delle mazze da baseball e cacciare questi con la forza, sennò non ne usciremo mai, in mancanza di questo dico: o astensione o 5 Stelle.
    Massimo Fini

    Il Passaparola di Massimo Fini , giornalista e scrittore

    Il trasformismo
    "I programmi, diceva Max Weber, hanno un valore semplicemente folkloristico, sono parole, promesse, poi la Storia dimostra che nessuno rispetta mai i propri programmi, sono come dei piazzisti che vengono a elemosinare il tuo voto, facendoti una serie di promesse e poi una volta che hanno ottenuto quello che volevano fanno quello che vogliono.
    Sono oligarchie, minoranze organizzate che formano una oligarchia dominante che si auto perpetua! Ed è per quello che non cambia mai niente in questo Paese, l’unica vera classe rimasta su piazza è oggi la classe politica.
    Io ho scritto un libro in questo senso, si chiama “Sudditi, Manifesto contro la Democrazia” in cui credo di avere dimostrato abbastanza bene che l’uno vale l’altro e tutti insieme sono una classe che si autotutela i propri interessi!
    Il trasformismo ha una origine che potrebbe essere anche nobile, questo è puramente opportunismo, cioè io so che non verrò più eletto nel PDL e vado nel partito di Monti, io so che non ho posto nel Partito di Bersani e vado in un altro partito, ma per mantenere la mia posizione di privilegio.
    Io vorrei dire qualche cosa su questa trasmissione di Santoro con Berlusconi, dove purtroppo Berlusconi è uscito come un gigante perché Santoro è un confusionario che non c’entra mai il punto e Travaglio invece di fare il giornalista ha fatto a sua volta l’uomo di spettacolo ed è venuto fuori una sorta di show in cui Berlusconi va a nozze dicendo delle palle sesquipedali ma non è stato contrastato efficacemente, è stato proprio un boomerang, un autogol, del resto è noto che Berlusconi è sempre stato favorito dai suoi avversari.
    No, questo non c’entra con il trasformismo, ma con la nostra cretineria e con la cretineria della cosiddetta opposizione e forse con quella degli italiani che dopo anni e anni di televisione sono ridotti a un livello sotto culturale impressionante.
    Qualche cosa in questo senso cambia, per esempio l’esempio siciliano, dove il 54% non è andato a votare e il 18% ha votato 5 Stelle, se questa cosa si ripetesse a livello nazionale, vuole dire che due cittadini su tre non credono più a questo sistema, al sistema della democrazia dei partiti. I partiti in realtà sono delle lobby, sono delle associazioni molto simili alla mafia, gli manca l’omicidio e non sempre, ed è la partitocrazia, contro cui i Radicali combattevano in anni lontani e anche io nel mio piccolo, per lo meno dagli anni '80.
    Adesso che c’è una crisi economica, la gente si rende conto che il voto è semplicemente un andare a legittimare il ceto politico di sempre, dargli l' autorizzazione non a governarci, ma a comandarci per altri 5 anni. Per cui io spero per le prossime elezioni ci sia un'astensione altrettanto forte o forse più forte, e un successo di 5 Stelle, perché è vero che Grillo ha un suo programma, etc., ma è innanzitutto un movimento antipartiti.
    La democrazia così come si è venuta sviluppando in Italia e non solo, la democrazia rappresentativa, non è la democrazia, è una sua parodia, è una truffa, tradisce profondamente il pensiero liberare, perché che cosa voleva il pensiero liberale? I padri fondatori John Locke, Mill e Tocqueville, che cosa volevano? Il pensiero liberale voleva che ognuno potesse esprimere le proprie capacità, potenzialità, meriti, e quindi è antitetico alle lobby, perché le lobby chi premiano? Premiano i propri adepti, e del resto la cosiddetta scuola elitista italiana dei primi del '900, cioè Vilfredo Pareto, Mosca e Michael, l’ha detto in modo inequivocabile e definitivo: cioè 100 che agiscono sempre, dice Mosca, d’accordo tra di loro, prevarranno su mille che invece questo accordo non hanno, cioè sul cittadino libero, che non vuole infeudarsi a queste lobby e mafie, e questo è la democrazia rappresentativa.
    Non solo in Italia, per la verità, in Italia in modo particolarmente eclatante, perché non vengono rispettate neanche i minimi fondamentali della democrazia rappresentativa, che ha però questo vizio, ripeto, di origine di creare mafie alias partiti, legati poi a mafie economiche.

    Oggi siamo tutti repressi
    La Costituzione purtroppo è una dichiarazione, nobile, di intenti ma in realtà c’è tutto e il contrario di tutto, per cui tu puoi manipolare come vuoi la Costituzione.
    Facciamo un esempio: l’articolo 11 dice che l’Italia ripudia la guerra come risoluzione dei conflitti internazionali e basta chiamarla invece che guerra,missione di pace. L’articolo 11 è bello mi pare abbastanza fondamentale, perché ammette la difesa, ma non l’attacco agli altri. Noi siamo da 11 anni in Afghanistan a fare i servi degli americani, facendo guerra all’Afghanistan, in realtà, nessuno dice niente su questo, anzi mi piacerebbe che 5 Stelle su questa cosa si soffermasse.Noi spendiamo oltre un miliardo l’anno per tenere i soldati in Afghanistan a uccidere gente o ogni tanto a farsi uccidere. Ora, non è che con un miliardo tu risolvi una economia, però per esempio alcune cose potresti tamponarle, per esempio il problema degli esodati. Siamo lì, con arroganza, inutili, perché non combattiamo i Talebani e anzi li paghiamo perché non ci attacchino, perché questa è la situazione, non solo noi, anche altri contingenti, e spendiamo questi soldi del tutto inutilmente, solo per fare un piacere all’amico americano, solo per fare i servi dell’amico americano, sono 60 anni che ci comportiamo in questo modo, invece di guardare agli interessi nazionali, siamo sempre lì in ginocchio davanti agli americani.
    Ora è vero che ci hanno salvato dal nazifascismo, però come dice la Litizzetto, ogni tanto i comici hanno battute fulminanti: "Quando è che scade il mutuo?".Sono passati 65 anni mi pare! Noi, in Italia abbiamo una serie di Basi Nato, ovunque, ma anche una serie di basi americane che sono totalmente extraterritoriali. Quando è successa la cosa del Cermis i piloti che hanno fatto 14 morti non abbiamo potuto giudicarli, sono stati “non giudicati” negli Stati Uniti, insomma, hanno potuto e possono fare quello che vogliono.
    E’ una situazione di sudditanza politica, militare, economica, alla fine anche culturale, che riguarda tutta l’Europa e l’Italia in particolare.
    Adesso dei paesi stanno prendendo le distanze, Germania e Francia per esempio, che non sono andati a fare la guerra in Iraq, qui non si alza orecchio, non si alza una minima voce!
    L’unico settore che non è stato toccato è quello delle armi, della difesa. Noi abbiamo anche l’OTO Melara,che per esempio, è il massimo produttore di mine anti-uomo, in Afghanistan quando saltano su una mina anti-uomo, saltano su una mina italiana, però qui allora che cosa fai? Metti a rischio dei posti di lavoro? E allora no, uccidiamo come è stato di recente, 9 ragazze, bambine, che raccoglievano nel bosco legna sono saltate su una mina anti-uomo e sono morte e questo non ci fa nessuna impressione.
    Poi se allo stadio uno dice negher al calciatore allora sì, guai al mondo, ma non è lì il problema!
    L’invasione del modello dei paesi occidentali nell’Africa Nera ha distrutto l’economia, la socialità, l’equilibrio e ridotto alla fame quelle popolazioni, questa è la vera responsabilità.
    Oggi siamo tutti repressi, perché tutto deve essere Politically_correcte alla fine la repressione è come una pentola tenuta troppo a lungo sotto pressione e alla fine esplode.

    Recuperare valore pre-politici
    Secondo me è legato a una società che comprime in modo troppo totalizzante, istinti naturali e questi istinti devono trovare, ripeto, un qualche sfogo, in forme il meno possibile cruente, ma non puoi..lo Stato oggi entra in tutte le questioni della vita dell’individuo.
    Quindi non è in realtà la difficoltà economica che crea queste forme di impazzimento, pensate a quello che succede in America, ma è proprio la repressione totale della naturale aggressività, è importante che ci sia una parte, una quota, perché fa parte della vitalità. Noi perché siamo così tremebondi con gli immigrati balcanici o magrebini, perché abbiamo perso vitalità, loro l’hanno mantenuta, ora questo non vuole dire che si debba andare a sbudellare la gente, ma che la aggressività fa parte della vitalità e una quota di aggressività deve essere mantenuta, sennò ci trasformiamo in una società totalmente svirilizzata, uno, due la violenza esplode poi in forme ancora peggiori naturalmente.
    Una buona scazzottata, come un tempo si faceva, è una forma di sfogo,l'educazione sentimentale di noi ragazzini è stata che sulla strada ogni tanto si faceva a cazzotti e non è mai morto nessuno, c’erano delle regole, chi cadeva per terra non si toccava, etc.. E’ l’errore dell’illuminismo, che non considera l’uomo per quello che è, ma per quello che dovrebbe astrattamente essere, le società precedenti erano più realiste e concrete. Poniamo una cosa che ci riguarda in realtà da vicino, in Tunisia in due giorni di rivolta violenta, ma non armata, hanno cacciato il dittatore e la sua cricca. Qui non siamo in grado di reagire in questo modo anche perché siamo un popolo vecchio. L’età media dei tunisini è 32 anni, la nostra è 44,5 , ma sopportare, come sopportiamo noi è una presa in giro costante e continua, un insulto al cittadino, signifiac aver perso vitalità.
    Una società come questa è riuscita a fare stare male anche chi sta bene. Il massimo uso di droghe, psicofarmaci è nei centri benestanti. Negli Stati Uniti 599 americani su 1000 fanno uso di psicofarmaci, eppure è il paese più ricco e potente, vuole dire che un americano su due non si trova bene nella pelle in cui vive, vuol dire che c’è qualche cosa di sbagliato in questo modello di sviluppo. Questo è quello che sostengo da tanti anni, cioè che è il modello di sviluppo che è sbagliato.
    E’una questionedi recuperare, questo secondo me è fondamentale, valori che sono pre -politici come l’onestà, lealtà, dignità soprattutto. Pensate ai recenti scandali, quelli dei consiglieri regionali, sono già dei miracolati, gente che non sa fare assolutamente nulla, prendono un mucchio di soldi e poi si vendono per una cena in un bel ristorante o per fare una vacanza gratis, ma questo neanche l’ultimo clochard… si vergognerebbe come un cane! Questi lo fanno invece perché hanno perso un fattore decisivo che si chiama dignità.
    Che è la prima cosa che si dovrebbe recuperare, ma non è una cosa che si recupera per diktat! Il popolo italiano, con tutti i suoi difetti negli anni ‘50, alla borghesia dava credito, per il buon contadino non parliamone, se tu violavi la stretta di mano eri espulso dalla comunità.
    E così per il mondo proletario.
    Adesso manca addirittura la sanzione sociale nei confronti del disonesto, che è considerato uno dritto, un furbo e chi invece è onesto è un pirla, è proprio un ribaltamento no? Una persona normale si vergognerebbe di farsi pagare una cena dal denaro .
    Il passaparola… per me sarebbe prendere delle mazze da baseball e cacciare questi con la forza, sennò non ne usciremo mai, in mancanza di questo dico: o astensione o 5 Stelle.

    Tante altre notizie su www.ariannaeditrice.it
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    Predefinito Re: L' opportunismo dei partiti e i fessi che li credono - di Massimo Fini

    Il popolo odia le guide forti, temo, ma spero che gli entri il testa il concetto che ne ha bisogno o finisce sbranato dai banchieri.
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

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    Predefinito Re: L' opportunismo dei partiti e i fessi che li credono - di Massimo Fini

    Citazione Originariamente Scritto da Freezer Visualizza Messaggio
    Il popolo odia le guide forti, temo, ma spero che gli entri il testa il concetto che ne ha bisogno o finisce sbranato dai banchieri.
    L' italiano è troppo addomesticato per capirlo.

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    Predefinito Re: L' opportunismo dei partiti e i fessi che li credono - di Massimo Fini

    La generazione trasparente - Corriere.it
    I PARTITI NON PARLANO DEI GIOVANI

    La generazione trasparente

    Nessuno potrà accusare il futuro governo di non aver mantenuto le promesse verso i giovani italiani: perché queste promesse nemmeno sono state fatte. I nuovi elettori, almeno fino a oggi, sono i grandi esclusi della campagna elettorale. Come se la politica fosse una discoteca, e gli energumeni sulla porta non volessero lasciarli entrare. Troppo educati, ragazzi, questo posto non fa per voi.

    Le cinque alleanze in competizione sembrano ispirate a Gangnam Style : si agitano, gesticolano, si divincolano, spingono cercando la luce del riflettore. I giovani connazionali guardano, attraverso i vetri del televisore, e commentano amari sui social network. Molti sono tentati di non votare, e farebbero male: è quello che i buttafuori della politica aspettano, in modo da controllare il gioco con facilità.

    Le tradizionali reti sociali - quelle che hanno mantenuto finora la pace precaria nelle strade - si stanno progressivamente strappando. Le famiglie hanno esaurito la pazienza e stanno finendo i soldi: lo dimostrano i negozi «compro oro», il mercato immobiliare e l'andamento dei consumi di beni durevoli. La disoccupazione giovanile (15-24 anni) tra chi cerca un lavoro è al 37%, mai così alta dal 1992. E se questa è la media nazionale, immaginate cosa (non) accade nell'Italia del sud. La percentuale di laureati italiani che cercano fortuna all'estero, in dieci anni, è passata dall'11% al 28%. Non è più sana voglia di esplorare; è una diaspora, pagata con risorse pubbliche.

    Davanti a fenomeni di questa portata, a cinque settimane dal voto, uno s'aspetta che la politica rifletta, decida, proponga piani precisi e misure concrete: un Paese non può, infatti, giocarsi un'intera generazione. Ma non accade. I candidati discutono appassionatamente di imposte e di pensioni. Parlano, quindi, a chi un lavoro ce l'ha o l'ha avuto. Chi rischia di non averlo non conta, pare.

    Gli italiani con meno di trent'anni stanno diventando una generazione trasparente. Li attraversiamo con lo sguardo, anche quando diciamo di tenere a loro. Un atteggiamento pericoloso: la frustrazione potrebbe trasformarsi in rabbia e avere conseguenze drammatiche. Le avvisaglie ci sono. Gli spaccatutto non hanno trovato alleati. Per adesso. Ma ne cercano sempre, e le cose potrebbero cambiare.

    La bulimia televisiva degli stagionati protagonisti - Silvio Berlusconi 63 ore, Mario Monti 62 ore, Pier Luigi Bersani 28 ore (dal 2 dicembre al 14 gennaio) - rischia di diventare una provocazione. Antonio Ingroia va in televisione e subito s'azzuffa; Beppe Grillo s'azzuffa senza andarci. Solito spettacolo, soliti discorsi. L'Italia politica del 2013 sembra la cittadina del film Groundhog Day - Ricomincio da capo . Il protagonista, Bill Murray, ogni mattina si sveglia ed è sempre lo stesso giorno.

    I proclami giovanilistici del governo Monti si sono ridotti alla reintroduzione dell'apprendistato e a un'Agenda digitale di difficile applicazione. Il Movimento 5 Stelle propone «un sussidio di disoccupazione garantito», ma non spiega con quali soldi finanziarlo. La destra non parla di giovani e non li candida, per far posto ai pretoriani del capo. Neppure la sinistra, che pure qualche volto nuovo lo presenta, propone misure radicali per i giovani connazionali. Il prestito d'onore, suggerito da Anna Finocchiaro, è un cerotto su una frattura. Occorrono flessibilità in entrata e in uscita, semplicità normativa, vantaggi fiscali e contributivi.

    Un'assunzione, oggi, è un atto di eroismo; deve diventare un'operazione conveniente per tutti. Se, per far questo, occorre tagliare la spesa pubblica, si tagli: dicendo dove, come e quando. Lasciando stare l'istruzione, che costa allo Stato italiano quanto gli interessi sul debito pubblico, 4,5% del prodotto interno. Con una differenza: gli interessi sul debito servono a tappare le falle del passato, l'istruzione è il motore per costruire il futuro.

    Se vogliamo mani nuove e robuste sul volante italiano, non offendiamo i guidatori di domani: altrimenti ci lasceranno a piedi, e avranno ragione. Soprattutto, non diciamo di volerli aiutare, quando per loro non siamo disposti a rinunciare a niente. «L'amore trasparente non so cosa sia», cantava Ivano Fossati.

    Beppe Severgnini20 gennaio 2013 | 84
    Ultima modifica di Avanguardia; 20-01-13 alle 11:05

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    Predefinito Re: L' opportunismo dei partiti e i fessi che li credono - di Massimo Fini

    LA POLITICA DEL CODICE A BARRE. | UNIONE PER IL SOCIALISMO NAZIONALE
    In un’epoca come questa in cui la fede mercantilistica di matrice anglosassone ha ormai permeato di sé ogni umana attività, financo le espressioni di quella che dovrebbe essere la più pura e sublime delle azioni, ovvero la tensione verso il metafisico, non meraviglia affatto – e come potrebbe ! – che anche l’attività politica (nobilissima per gli antichi ma ridotta a spazzatura in epoca contemporanea) si sia acconciata ad essere qualificata come qualcosa che si produce e si vende. Invero dobbiamo riscontrare che sono anni luce da noi i tempi di un Platone con la sua Repubblica, ma anche di un ben più pragmatico Machiavelli con il Principe: oggi, se si ha il coraggio di rimanere per più di dieci minuti su un canale televisivo dove si parla di politica (poco) e di alchimie post elettorali, non si può non rimanere basiti dal linguaggio che taluni osservatori hanno ormai fatto proprio. Ci stiamo riferendo al fatto che più volte ci è capitato di udire il concetto di “offerta politica” ed “offerta elettorale”, come se l’idea dell’organizzazione di uno Stato e di un Popolo debba appartenere ad una categoria merceologica come la fesa di tacchino od il latte scremato.

    Nessuno pretende di vedere i filosofi al potere e, del resto, la nostra stessa tradizione politica e di pensiero ci ricorda sempre il dovere di calibrare un giusto mix tra teoria e sintesi, con una buona dose di sano pragmatismo che non fa mai male. Ma di qui e ragionare
    come se il portato di idee e progetti che il signor vattelapesca intende promuovere per il bene della polis siano assimilabili ad una qualsiasi merce ce ne corre. Ci rifiutiamo di pensare che l’impegno politico debba passare attraverso il codice a barre di una cassa del supermercato !

    Poi però si deve tornare inevitabilmente alla realtà. E la realtà cosa ti mostra ? Ti mostra e ti da ormai per scontato che un malato non è un paziente da curare ma anche e soprattutto un “costo per la società” se non un “cliente” per il grande affare della sanità. La realtà ti mostra che non servono più specialisti in cultura perchè la cultura (scuole, musei, teatri, università) costa e non rende, ma potrebbe rendere solo se si considerasse il Colosseo o Palazzo Pitti come un qualsiasi cespite aziendale. E la realtà, quella ancor più cruda, ti ricorda che l’Italia è il paese dove ingrassano da decenni almeno quattro diverse organizzazioni mafiose e dove si è dovuti ricorrere ad integrare il codice penale prevedendo un reato, quello del voto di scambio, che altrove o non esiste o si chiama semplicemente corruzione o attività mafiosa.

    E fermiamoci qui per carità di patria. Ma prima di chiudere vale la pena riflettere su un’ultima sublime presa per i fondelli che il popolo armento digerirà ancora senza colpo ferire: ci riferiamo sempre, questa volta da un punto di vista strettamente etimologico, al concetto di “offerta politica”. Se, come sostengono i sondaggisti e politologi, esiste una varietà di “offerta politica” ed il cliente/elettore avrebbe solo una specie di imbarazzo della scelta, noi ci soffermiamo invece su un punto dirimente che non può essere nascosto: a casa nostra per offerta si intende qualcosa che viene donato, regalato o, nella migliore delle ipotesi, posto sul piatto di una ipotetica bilancia per un qualcosa da raggiungere e da proporre.

    Ora, considerato che i partiti politici della colonia Italia sono tutto meno che offerenti un qualcosa (semmai è vero l’esatto opposto) e considerato che non ci è parso di aver inteso nessuno (!) parlare seriamente con progetti alla mano di sovranità monetaria, come per esempio attuare il progetto di legge che dal 2005 giace alla Camera e con il quale si prevederebbe il ritorno della Banca d’Italia sotto controllo pubblico, allora viene legittimo chiedersi: ma questa offerta dove sta ? A noi pare che più che di offerta politica si stia tentando in tutti i modi di far entrare nella testa della gente il vecchio adagio popolare che recita…..o mangi questa minestra o voli dalla finestra !

    Altrimenti non ci si spiega come mai non senti mormorare altro che……<MA PER CHI SI VOTA !?>. Amletico dubbio per il quale crediamo non ci rovineremo il sonno.

    FERNANDO VOLPI
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    Predefinito Re: L' opportunismo dei partiti e i fessi che li credono - di Massimo Fini

    con che coraggio vanno a votare ?

  9. #9
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    Predefinito Re: L' opportunismo dei partiti e i fessi che li credono - di Massimo Fini

    Gli italiani sono purtroppo duri d'orecchie. E penso che alla fine andranno tutti a votare in massa.

    Anche nel 2008 se non erro si raggiunsero quote alte di partecipazione al voto.

  10. #10
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    Predefinito Re: L' opportunismo dei partiti e i fessi che li credono - di Massimo Fini

    Citazione Originariamente Scritto da Etrvsco Visualizza Messaggio
    con che coraggio vanno a votare ?

    Il coraggio delle pecore, credo.

 

 
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