Si hanno ragione a sinistra. Siamo un Paese finito e assurdo

[Malik]

Tensione tra i rifugiati politici un arresto e due denunce
Protesta a Sezze, aggrediti i poliziotti intervenuti per riportare la calma. Gli immigrati chiedono gli stessi soldi percepiti da chi si trova a Latina

di Christian Capuani


LATINA - La tensione covava da diverso tempo, e il 27 dicembre scorso era già sfociata in una protesta che aveva richiesto l’intervento pacificatorio dei carabinieri. Ieri mattina a Sezzegli animi dei rifugiati politici affidati alla cooperativa sociale Karibù si sono scaldati nuovamente. In una trentina si sono radunati sotto la sede dell’ente di volontariato, in largo Bruno Buozzi, dove la presidente della coop che si occupa di assistenza e integrazione dei richiedenti asilo, la ruandese Marie Thérèse Mukamitsindo, aveva dato appuntamento ad alcuni per ascoltare le loro richieste. Ma, di fronte all’impossibilità di accontentarle, l’insofferenza dei più agitati si è tramutata nuovamente in una forte contestazione verbale.

La responsabile di Karibù è stata accerchiata nel suo ufficio e ha quindi chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Solo l’intervento della polizia, che l’ha caricata in auto per sottrarla alle rimostranze dei profughi, ha evitato lo scontro fisico. Sono stati attimi di tensione: alcuni immigrati hanno preso a calci l’auto della polizia. In serata uno di loro è stato arrestato per danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Due sono stati denunciati per danneggiamento e resistenza. Sono tutti ghanesi.
Non è facile il tentativo di fare chiarezza nelle ragioni della protesta dei rifugiati politici affidati alla Karibù. Se è vero che la scadenza dell’«Emergenza Nord Africa» - fissata inizialmente per il 31 dicembre, ma poi rinviata al 28 febbraio - crea dubbi sul destino di decine di profughi che hanno ottenuto il permesso di soggiorno umanitario e sono senza lavoro, le rimostranze sono in buona parte legate alle somme assegnate dalla cooperativa sociale e che provengono dai fondi stanziati dalla protezione civile regionale. «A me danno 30 euro al giorno - racconta Issa, giovane del Burkina Faso che, dopo essere scappato nel 2011 dalla Libia, vive a Sezze con moglie e figlio assieme a un’altra coppia di immigrati - altrove 35, a Latina ne danno addirittura 40. Eravamo qui per chiedere i dieci euro in più che ci erano stati promessi»


Tensione tra i rifugiati politici un arresto e due denunce - Il Messaggero

[benjamin_linus]

E' il Welfare State, figliolo.
Lo Stato del benessere...