Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
Pavese
Mi fa piacere che Giò abbia lanciato l'argomento anche qui su DR. Su "Cattolici Romani" era già stato pubblicato da qualche giorno ma nemmeno noi siamo andati oltre qualche battutina di spirito (la battaglia coi laicisti si stava contemporaneamente svolgendo in un altro, quasi analogo thread).
Ora, senza buttarla in psicologia, psichiatria, puericultura, pediatria, metafisica ecc., a me la questione francese pare molto semplice: matrimoni ed adozioni sono due temi che stanno a cuore ad una frangia minoritaria della comunità gay d'oltralpe, che guarda caso, a detta di una rappresentante della corrispondente organizzazione maggioritaria, gode di maggior visibilità.
Quindi, la solita equazione "maggioranza silenziosa-minoranza rumorosa".
Ma non finisce qui: la comunità ebraica e quella islamica (quest'ultima tra l'altro regolarmente appoggiata dai laicisti in temi quali Crocifisso nelle aule, "più moschee, meno chiese" ed altre prevaricazioni anticattoliche) hanno espresso il loro dissenso nei confronti della "perdita di comprensione, insieme teorica e pratica, di quello che è il senso morale".
Bella botta.
"Senso morale". In barba agli studi americani linkati a destra e a manca come fossero scolpiti nella pietra.
Pigliate e portate a casa.
P.S. Ovviamente per i laicisti l'opinione della sig.ra Nathalie de Williencourt è "pura speculazione" (come si legge in CR).
Ultima modifica di NicolòBobadilla; 17-01-13 alle 16:10
"I sogni sono i nostri violini segreti"
"Si j'avance, suivez moi. Si je recule, tuez moi. Si je meurs, vengez moi!"
Per conto mio i due fenomeni non vanno di pari passo. Se uno liberalizza il settore bancario è per far sì che chiunque abbia servizi di credito a basso costo e di buona qualità, ma a che pro liberalizzare la cannabis? per avere molta più gente che possa permettersi di bruciarsi il cervello? A che pro liberalizzare l'immigrazione? Per trovarsi indiscriminatamente chiunque dietro l'angolo di casa, con una cultura incompatibile con la mia e magari senza un lavoro che lo tenga distante dal mio cortile e dai miei soldi? Un conto è liberalizzare un bene, un conto è liberalizzare un male. La maggior parte dei libertari questo non lo capiscono, ma un qualunque conservatore intransigente sui diritti civili si stupirebbe di leggerne certi altri (tipo Hoppe).
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
più che altro da quando ti sei convertito al libertarismo economico radicale non disponi più dello Stato che corre dietro a quelli che vogliono bruciarsi al cervello (e sulla società hoppesiana che stigmatizza informalmente i comportamenti sgraditi non c'è troppo da scommettere, o meglio non è detto che la moda prevalente stigmatizzi quello che stigmatizza Hoppe)
Se non fosse previsto un modo convincente per garantire l'ordine interno e la difesa dall'esterno (per altro più efficiente di quello di chi detiene il monopolio della violenza), sarei certamente ingenuo e sarebbe utopistico quel modello di società. Comunque non c'è alcuna conversione, non è necessario spingersi in quella direzione per avere qualcosa di più decente, basterebbe un ordinamento che garantisca un forte decentramento fiscale e amministrativo, dove i legami tra le varie componenti politico-territoriali abbiano carattere contrattuale-negoziale. Dove si sta uniti finchè la convenienza lo impone, mica a tutti i costi. Qualcosa di più simile alla lega hanseatica, a quella dei comuni del nord Italia, all'agglomerato di staterelli e città della Germania pre-unitaria, ai Cantoni svizzeri. Le realtà politiche troppo grandi fanno la fine dell'URSS. Basta guardare all'impero Romano e agli USA: da emblemi di libertà commerciale a realtà totalitarie in meno di un secolo (e l'UE si sta incamminando nella stessa direzione, e piuttosto spedita).
Ultima modifica di Platone; 18-01-13 alle 12:47
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
tanto ci dicevi che nella società comunista non ci sarà più bisogno di diritti né di morale e al gregge dei sottouomini dimezzati non passerà per la mente che l'altro bipede possa essere impegato come strumento del proprio capriccio anziché essere concepito come fine-in-sé
Nel paradigma liberista: immigrazione = forza di lavoro a basso costo e vulnerabile = servizi a basso costo e di buona qualità = bene
Ora il liberalismo economico non è un opzione all'interno di un complesso di valori. Al contrario, il liberalismo presuppone che la ragione economica sia la migliore per la convivenza sociale. E la ragione economica non conosce che la propria legge.
Quindi in una società regolata dall'economia non c'è posto per l'etica, cioè possiamo pure avere la nostra idea personale su cosa sia bene o male, a condizione che sia un idea privata e che in nessun modo questa venga a nuocere all'economia.
Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
Pavese
Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
Pavese