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    Predefinito aggirare la censura cattobigotta...

    Buongiorno gente...
    mi vedo costretto (causa chiusura del thread) a continuare qui la discussione iniziata da Aga su CR in merito alla sentenza della cassazione che ha deciso che la madre lesbica può continuare a crescere il proprio figlio perchè le motivazioni per accogliere il ricorso del padre omofobo musulmano non sono dimostrate con certezza da nessuno studio.
    Ricordiamo che il padre ha fatto ricorso esclusivamente perchè considerava deleterio per il bambino che venisse cresciuto dalla propria madre biologica insieme alla sua compagna. Dopo diversi batti e ribatti, spesso accesi, la moderazione ha pensato che fosse giusto chiudere la discussione, ovviamente subito dopo aver vomitato insulti a destra e a manca contro chi ha una posizione differente da quella cattobigotta... E cosa curiosa, nel frattempo ecco che magicamente viene creata un'altra discussione in cui, in classico Cuordy-style viene inserito solo l'incipit di un articolo del portale dei falsi e politcamente scorretti UCCR, per poi far obbligare il lettore a cliccare sul link e così aumentare il numero di visite nel sito dei Cattolici (IR)Razionali...

    Per tale ragione eviterò di linkarvi l'articolo in cui è presente la solita pappardella di studi presi con il lanternino dai falsi e tendenziosi redattori dell'UCCR, ma riporterò io l'elenco degli studi che loro dicono "dimostrano con certezza" che la coppia omosessuale può recare solo danni ai bambini che vengono cresciuti da loro.

    Ecco l'elenco di studi che confermano con "certezza" che le coppie omosessuali recano danni ai bambini:

    3. ELENCO DEGLI STUDI SCIENTIFICI

    • Nell’agosto 2012 uno studio su Child Development ha mostrato la fondamentale importanza della figura paterna nello sviluppo dell’adolescente, evidenziando il fatto che più tempo viene con il padre e maggiore sarà l’autostima del ragazzo, e migliori saranno le sue abilità sociali.



    • Nel luglio 2012, su Social Science Research Loren Marks della Louisiana State University ha mostrato l’infondatezza della posizione “possibilista” dell’American Psychological Association (APA), secondo la quale i figli di genitori gay o lesbiche non sarebbero svantaggiati rispetto a quelli di coppie eteorsessuali. Lo scienziato ha analizzato i 59 studi citati dall’APA per sostenere la propria tesi, dimostrandone l’inaffidabilità dal punto di vista scientifico e attestando notevoli differenze sussistenti tra figli adottati da coppie gay conviventi e figli naturali di coppie eterosessuali



    • Sempre nel luglio 2012 il sociologo Mark Regnerus dell’Università del Texas, basandosi sul più grande campione rappresentativo casuale a livello nazionale, ha pubblicato uno studio su Social Science Research con il quale, interrogando direttamente i “figli” (ormai cresciuti) di genitori omosessuali, ha dimostrato un significativo aumento di problematiche psico-fisiche rispetto ai figli di coppie eterosessuali.



    • Ancora nel luglio 2012 Daniel Potter dell’American Institutes for Research ha pubblicato sul Journal of Marriage and Family uno studio con il quale si è concentrato sui bambini cresciuti all’interno di relazioni dello stesso sesso, paragonandoli a quelli cresciuti con genitori di sesso opposto. Ha sottolineato come la ricerca mostri chiaramente che «i bambini cresciuti in famiglie tradizionali (vale a dire, con i due genitori biologici sposati) tendono a fare meglio dei loro coetanei cresciuti in famiglie non tradizionali».



    • Nel marzo 2012 l’American College of Pediatricians ha preso posizione su questa tematica affermando: «i bambini allevati da due individui dello stesso sesso crescono in modo adeguato come i bambini allevati in famiglie con una madre e un padre? Fino a poco tempo la risposta univoca a questa domanda è stata “no”. Nell’ultimo decennio, tuttavia, organizzazioni sanitarie professionali, accademici, politici e mezzi di comunicazione hanno affermando che i divieti di genitorialità verso le coppie dello stesso sesso debbano essere tolte. Nel prendere questa decisione di tale portata, qualsiasi sostenitore responsabile dovrebbe basarsi su elementi di prova completi e conclusivi. Ma non solo non è questa la situazione, ma esistono al contrario prove tangibili che i bambini esposti allo stile di vita omosessuale possono avere un rischio aumentato di danno emotivo, mentale e anche fisico». Si è concluso quindi: «, l’American College of Pediatricians ritiene inopportuno, potenzialmente pericoloso e pericolosamente irresponsabile, per i bambini, annullare il divieto di adozione per i genitori dello stesso sesso. Questa posizione è radicata sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili».



    • Nel dicembre 2011 su Archives of Sexual Behavior uno studio ha mostrato che le figlie 17enni di madri lesbiche, concepite mediante inseminazione artificale, sono più propense a segnalare a loro volta un comportamento omosessuale e ad identificarsi come bisessuali, rispetto alle figlie di genitori eterosessuali.



    • Nell’ottobre 2011 uno studio realizzato dal Melbourne Institute of Applied Economic and Social Research presso l’Università di Melbourne, ha scoperto che i ragazzi adolescenti (meno per le femmine) che hanno una figura paterna presente nella loro vita hanno significativamente meno probabilità di impegnarsi in successivi comportamenti delinquenziali rispetto ai loro coetanei orfani o senza padre. «Il senso di sicurezza generato dalla presenza di un modello di ruolo maschile in un giovane un effetto protettivo per un bambino, indipendentemente dal grado di interazione tra il bambino e il padre», ha detto il professor Deborah Cobb-Clark, direttore del Melbourne Institute e autore principale dello studio. Dunque è importante anche solo la presenza, senza valutare la qualità di questa figura. «I padri offrono ai bambini modelli di ruolo maschile e possono influenzare le preferenze dei bambini, valori e atteggiamenti, dando loro un senso di sicurezza e rafforzano la loro autostima», ha continuato. In particolare, lo studio ha rilevato che ogni forma di comportamento delinquenziale è stato ridotto di 7,6 punti percentuali per i ragazzi che vivevano con i loro padri biologici, e di 5 punti percentuali per quelli che vivono con il loro padre non biologico. «I padri sono associati ad una riduzione particolarmente grande di incidenza in comportamenti violenti e la lotta tra gang di ragazzi adolescenti»



    • Nell’agosto 2011 sul Canadian Journal of Behavioural Science uno studio a lungo termine ha esaminato come i padri contribuiscono a rendere i loro figli più intelligenti e meglio controllabili. La situazione muta notevolmente nei bambini con i padri assenti.



    • Il 29 agosto 2011 su The Australian viene citato il pensiero di David Blankenhorn, sostenitore dei diritti dei gay negli Stati Uniti, il quale riconosce: «Il matrimonio è fondamentalmente per i bisogni dei bambini. Ridefinire il matrimonio per includere le coppie gay e lesbiche eliminerebbe del tutto questo diritto, e indebolirebbe ancora di più nella cultura l’idea di base di una madre e un padre per ogni bambino».



    • Nel maggio 2011 lo psicoanalista Claudio Risé, sociologo e già docente di Psicologia dell’Educazione all’Università di Milano ha spiegato: «in assenza del genitore del proprio sesso, sarà molto difficile per quel bambino sviluppare la propria identità psicologica corrispondente. La psiche maschile e quella femminile sono molto diverse e l’identità complessiva si forma anche a partire dalla propria identità sessuale. Nel caso di maternità surrogata, lo sviluppo psicologico, affettivo, cognitivo di una bimba con due genitori di sesso maschile sarebbe in forte difficoltà: avrebbe problemi nel riconoscersi nel proprio sesso. Lo stesso accade al piccolo maschio [...]. La vita umana è inscritta in due ordini: il dato naturale, biologico, e quello simbolico che il bambino ha iscritto nella propria psiche, conscia e inconscia. Entrambi presiedono allo sviluppo, alla manifestazione di una capacità progettuale, alla crescita di un’affettività equilibrata. Il padre è un individuo di genere maschile che ha scritto nel suo patrimonio genetico, antropologico, affettivo e simbolico la storia del proprio genere. Proprio perché è un maschio e non è una donna, non può avere né il sapere naturale profondo, né quello simbolico materno. I due codici simbolici, paterno e materno, sono molto diversi: la madre è colei che soddisfa i bisogni, il padre è colui che dà luogo al movimento e propone il limite: indica la direzione e stabilisce dove non si può andare».



    • Nel marzo 2011 sono apparsi i risultati di uno studio condotto dall’Istituto di ricerche economiche e sociali (ISER) dell’Università di Essex, Regno Unito. Dopo aver utilizzato un campione di 11.825 adulti e 1.268 giovani (età 10-15) è stato valutato il grado di felicità dei bambini nelle famiglie con alto e basso reddito verificando che l’influenza maggiore sulla felicità di un bambino è se esso vive con entrambi i genitori -maschio e femmina- e dal rapporto che hanno con essi, in particolare la loro madre.



    • Nel 2010 uno studio pubblicato su Marriage & Family Review ha esaminato la letteratura scientifica precedente mostra che essa «suggerisce maggiore conoscenza circa la stabilità delle relazioni omosessuali (lesbiche) di quanto precedentemente sospettato e che, in media, tali rapporti tendono ad essere meno stabili di quelli dei genitori eterosessuali sposati».



    • Nel 2010 sulla base del censimento USA del 2001, lo studio con conclusioni “no differences” di Rosenfeld (2010) ha esaminato (su oltre 700.000 casi) quanti ragazzi sono stati bocciati a scuola a seconda del nucleo famigliare: 6,8% i figli naturali di coppie eterosessuali, 9,5 e 9,7% i figli di coppie lesbiche e gay. A parità di fattori (reddito, residenza…) la probabilità è non statisticamente significativa, 7,94% (etero) e 9,07% (omo). L’interpretazione è stata messa in forte dubbio in quanto p stato fatto notare che tale divario non può risultare ai ricercatori come “non significativo”



    • Nel settembre 2010 su Archives of Sexual Behavior gli studiosi hanno mostrato che gli adolescenti cresciuti in famiglie lesbiche hanno meno probabilità di essere vittime di un altro genitore (la pedofilia è un fenomeno prevalentemente maschile) ma maggiore probabilità (le femmine) di essere a loro volta omosessuali o identificarsi come bisessuali (circa +200%), mentre i maschi sono meno predisposti a relazioni eterosessuali (-35%). Le ragazze mostrano anche un minore ricorso a protezioni contraccettive durante i rapporti sessuali (-35%), e sebbene questo non sia correlato a un aumento di rischio di malattie veneree, implica un maggiore ricorso alla pillola del giorno dopo (+560%).



    • Nel luglio 2010 sul Journal of Biosocial Science uno studio ha mostrato che «l’ipotesi che i genitori gay e lesbiche avrebbero più probabilità di avere figli gay, lesbiche, bisessuali o dall’incerto orientamento sessuale è confermata». La percentuale di bambini di genitori gay e lesbiche che hanno adottato un’identità non-eterosessuali a distanza di tempo è tra il 16% e il 57%.



    • Nel 2009 su Psychological Reports una revisione di 9 studi ha dimostrato che i bambini cresciuti con genitori gay erano (a) più propensi ad adottare interessi e attività omosessuali, (b) più propensi a segnalare confusione sessuale, (c) più suscettibili ad essere socialmente disturbati, (d) più propensi all’abuso di sostanze, (e) meno propensi a sposarsi, (f) più inclini ad avere difficoltà nelle relazioni d’amore, (g) meno religiosi e più non convenzionalmente religiosi, (h) più inclini ad avere difficoltà emotive, (i) più probabilità di essere esposti a molestie da parte dei genitori, e (j) più inclini al tradimento.



    • Sempre nel 2009 lo piscologo Trayce Hansen ha spiegato che la tesi per cui l’amore sia l’unica cosa di cui necessitano i bambini, al di là che venga da genitori etero o dello stesso sesso, «e tutto ciò che ne deriva, è falsa. Perché l’amore non è abbastanza! I bambini crescono meglio se allevati da una madre e un padre sposati. E’ in questo ambiente che essi hanno più probabilità di essere esposti alle esperienze emotive e psicologiche di cui hanno bisogno per crescere. Uomini e donne portano la diversità nella genitorialità; ciascuno da un contributo prezioso per l’allevamento dei figli che non può essere replicato dagli altri: madri e padri semplicemente non sono intercambiabili, due donne possono essere entrambe buone madri, ma non possono essere un buon padre. L’amore materno e quello paterno, anche se ugualmente importanti, sono qualitativamente diversi: ciascuna di queste forme di amore senza l’altra può essere problematica, perché ciò che un bambino ha bisogno è l’equilibrio complementare che i due tipi di amore dei genitori forniscono. In secondo luogo, i bambini progrediscono attraverso stadi di sviluppo prevedibili e necessari ed alcune fasi richiedono maggiormente il supporto della madre, mentre altre richiedono più la presenza di un padre. In terzo luogo, i ragazzi e le ragazze hanno bisogno di genitori di sesso opposto per essere aiutarli a moderare le proprie inclinazioni di genere. In quarto luogo, il matrimonio omosessuale aumenta la confusione sessuale e la sperimentazione sessuale da parte dei giovani: il messaggio implicito ed esplicito del matrimonio omosessuale è che tutte le scelte sono ugualmente accettabili e desiderabili. E quinto, se la società permette il matrimonio omosessuale dovrà anche permettere altri tipi di matrimonio. La logica giuridica è semplice: se non si vieta il matrimonio omosessuale per discriminazione, allora il divieto del matrimonio poligamo o di qualsiasi altro raggruppamento civile sarà anch’esso considerato discriminatorio. La saggezza accumulata di oltre 5.000 anni è giunta alla conclusione che la configurazione ideale coniugale e parentale è composta da un uomo e una donna: il matrimonio omosessuale sicuramente non è nel migliore interesse dei bambini».



    • Nel 2009 su Psychological Reports uno studio ha mostrato che in diversi studi sulla genitorialità gay, «taluni risultati potenzialmente negativi possono essere stati oscurati da effetti soppressori». Tuttavia, si prosegue, «le differenze sono state osservate, tra cui alcune prove in dissertazioni più recenti, le quali suggeriscono che l’orientamento sessuale dei genitori potrebbe essere associato con l’orientamento sessuale dei bambini in seguito all’emulazione e l’attaccamento all’adulto». Si conclude quindi che «la più recente ricerca sulla genitorialità gay continua ad essere viziata da molte delle stesse limitazioni delle ricerche precedenti in questo settore di studi, compresi gli effetti soppressori trascurati».



    • Nel novembre 2009 sull’American Psychologist è stata pubblicata una ricerca di Charlotte J. Patterson nella quale si conclude che i risultati «non forniscono alcuna garanzia per la discriminazione legale contro» le famiglie omosessuali in quanto i bambini si svilupperebbero in modo simile a quelli nelle coppie eterosessuali. E’ stato fatto notare in seguito che la Patterson è un’attivista omosessuale, convivente con tre bambini e ricercatrice di riferimento su questo tema dell’American Psychological Association. Nel suo studio ha riconosciuto che «la ricerca sui genitori gay e lesbiche e i loro figli è ancora molto nuova e sono relativamente scarsi gli studi longitudinali che seguono famiglie di gay e lesbiche nel tempo». Tuttavia la sua stessa indagine presenta numerosi difetti di campionamento, oltre al fatto che 44 bambini -come da lei utilizzati- non possono essere rappresentativi. In passato, dopo un’analisi dei suoi studi da parte di un tribunale della Florida, la Corte ha concluso che «l’imparzialità della Dr. Patterson è venuta in discussione quando prima del processo si è rifiutata di consegnare ai suoi legali le copie della documentazione da lei utilizzata negli studi. Questa corte le aveva ordinato di farlo ma lei ha unilateralmente rifiutato, nonostante i continui sforzi da parte dei suoi avvocati di raggiungere tale scopo. Entrambe le parti hanno stabilito che il comportamento della dott.essa Patterson è una chiara violazione dell’ordine di questa Corte. La dott.ssa Patterson ha testimoniato la propria condizione lesbica e l’imputata ha sostenuto che la sua ricerca era probabilmente viziata dall’utilizzo di amici come soggetti per la sua ricerca. Tale ipotesi ha acquisito ancora più credito in virtù della sua riluttanza a fornire i documenti ordinati»



    • Nel 2007 su Perspectives on Psychological Science sono stati pubblicati i risultati di studi tra donne omosessuali tra i 16 e i 23 anni, le quali, nel corso di 10 anni, per due terzi avevano cambiato la loro etichetta sessuale (“omosessuale”, “eterosessuale”, “bisessuale”) almeno una volta, e un quarto di esse aveva cambiato la propria identità sessuale più di una volta, mostrando dunque parecchia confusione e incertezza d’indentità.



    • Nel maggio 2006 uno ricerca sul Journal of biosociali Science ha chiaramente evidenziato che l’orientamento omosessuale dei genitori influenzava significativamente quello dei figli.



    • Nell’aprile 2005 uno studio su su Psychological Reports ha rilevato che il 50% degli abusi su bambini in adozione in una indagine sulla popolazione generale, e il 34% di abusi determinati dal DCF dell’Illinois, erano stati vittime di un genitore omosessuale.



    • Nel 2005 sul Journal Of Law & Family Studies è stato mostrato che la ricerca dice chiaramente che madri e padri sono essenziali per ottimizzare la crescita dei figli. La complementarità di genere offre ai bambini la possibilità di prosperare in un ambiente migliore, mentre altre forme familiari non sono altrettanto utili o salutari per i bambini. Ricerche sostanziali dimostrano infatti gli effetti negativi dell’assenza del padre, mentre si possono solo supporre le conseguenze negative dell’assenza della madre. Inoltre, si continua a leggere, i dati che emergono sul collocamento dei bambini in coppie omosessuali forniscono segnali di avvertimento significativi, suggerendo che ci sono differenze tra i bambini allevati da coppie omosessuali ed eterosessuali.



    • Nel febbraio 2005 su Psychological Reports sono stati analizzati i dati dell’Illinois child services dal 1997 al 2002, mostrando che gli omosessuali praticanti erano proporzionalmente più inclini ad abusare sessualmente dei bambini a loro affidati o adottati rispetto ai genitori eterosessuali.



    • Nel 2004 sul Journal of Child Psychology and Psychiatry sono state confrontate famiglie composte da due genitori omosessuali (lesbiche), famiglie composte da una madre single eterosessuale e famiglie due genitori eterosessuali. I ricercatori hanno osservato che nelle famiglie prive di figura paterna i bambini hanno sperimentato una maggiore interazione con la madre, ma maggiori gravi controversie rispetto alle famiglie composte da genitori eterosessuali. tto le madri in padre-presenti famiglie. Sviluppo sociale ed emotivo dei bambini non è stato influenzato negativamente da l’assenza di un padre, anche se i ragazzi di padre-assente famiglie ha mostrato più femminile, ma non per questo meno caratteristiche maschili di comportamento di genere ruolo. Non ci sono grandi differenze di sviluppo dei genitori o il figlio sono stati individuati tra le famiglie guidate da madri eterosessuali lesbiche e single. Conclusioni: La presenza o l’assenza di un padre in casa fin dall’inizio sembra avere una certa influenza sulle relazioni degli adolescenti con le loro madri. Tuttavia, essendo senza un residente padre fin dall’infanzia non sembra avere conseguenze negative per i bambini. Inoltre, non vi è alcuna prova del fatto che l’orientamento sessuale della madre influenza genitore-figlio o lo sviluppo socioemotional del bambino. Parole chiave: Adolescenza, madri lesbiche, genitori single, genitori- bambino interazione, lo sviluppo socioemotional.



    • Nel dicembre 2003 uno studio su Psychological Reports ha mostrato che nel campione selezionato la maggioranza di vittime di abusi sessuali aveva genitori omosessuali, arrivando a concludere che tali dati dovrebbero «mettere in discussione l’attuale politica favorevole all’adozione e all’affidamento a genitori omosessuali»



    • Nel 2002 su Regent Law Review University George Rekers e Mark Kilgus hanno recensito 35 dei migliori studi disponibili sulla genitorialità omosessuale pubblicati su riviste accademiche, arrivando alla conclusione che «tranne pochissime eccezioni, gli studi esistenti sulla genitorialità omosessuale sono metodologicamente errati e devono essere considerati non più di un lavoro-pilota esplorativo che suggerisce indicazioni per studi di ricerca rigorosi» (p. 345). Questi studi, hanno proseguito, «sono metodologicamente difettosi, fuorvianti, distorti, e forme di propaganda a sfondo politico che irresponsabilmente affermano conclusioni che non sono scientificamente giustificate» (p. 375)



    • Nel febbraio 2002 su su Psychological Reports uno studio ha rilevato che su 57 bambini cresciuti con genitori omosessuali, 48 presentavano una o più problematiche di vario tipo attribuibili al genitore omosessuale. Inoltre, il 27% delle figlie e il 20% dei figli erano a loro volta omosessuali
      • Nel gennaio 2001 su Marriage Law Project alcuni ricercatori hanno valutato 49 studi empirici sull’omogenitorialità evidenziando almeno un difetto fatale in tutti. Come risultato, essi concludono che nessuna generalizzazione può attendibilmente essere basata su tali ricerca e che l’affermazione che non vi sia alcuna differenza tra l’omogenitorialità e la genitorialità eterosessuale è priva di qualsiasi fondamento scientifico



      • Nel 2001 i sociologi Judith Stacey e Timothy J. Biblarz della University of Southern California hanno pubblicato su American Sociological Review una revisione di 21 studi precedenti sui figli di genitori omosessuali constatando che la ricerca non ha trovato differenze sistematiche tra i bambini allevati da una madre e padre e da quelli allevati da genitori dello stesso sesso. Tuttavia hanno mostrato che le madri lesbiche hanno avuto un effetto femminilizzante sui loro figli e un effetto mascolinizzante sulle loro figlie, tanto che essi riferiscono: «le ragazze adolescenti e i giovani adulti allevati da madri lesbiche sembrano essere stati più sessualmente avventurosi e meno casti, in altre parole, ancora una volta, i bambini (soprattutto le ragazze) allevati da lesbiche sembrano discostarsi dalla norma tradizionale basata sul genere, mentre i bambini cresciuti da madri eterosessuali appaiono conforme ad essa». Inoltre hanno rilevato più alti tassi di omosessualità tra i bambini cresciuti in famiglie omosessuali: «Riconosciamo i pericoli politici nel far notare che gli studi recenti indicano una maggiore percentuale di figli di genitori omosessuali che sono inclini a impegnarsi in attività omosessuali» (Stacy, J. & Biblarz, TJ (2001). Does sexual orientation of parents matter? American Sociological Review, 66 (2), pp. 159-183). Inoltre anche loro hanno anche osservato che in diverse occasioni tali ricerche offrivano risultati che venivano distorti dalla loro interpretazione in base alle inclinazioni degli studiosi. Hanno quindi concluso che le «pressioni ideologiche vincolano lo sviluppo intellettuale in questo settore». Tutto questo è avvenuto per «non attirare le ire degli attivisti omosessuali o incoraggiare la retorica anti-gay»



      • Nel 2000 su Marriage Law Projecti i ricercatori Lerner e Nagai nella loro rassegna completa dei dati sui genitori dello stesso sesso hanno concluso: «L’analisi dettagliata delle metodologie di 49 studi proposti a sostegno della tesi che i genitori omosessuali crescono i figli nel modo più efficace dei genitori sposati biologici, dimostra che esse soffrono di gravi difetti metodologici».



      • Nel 2000 uno studio realizzato da R.N. Williams ha osservato che figli di genitori lesbiche avevano significativamente più probabilità di essere impegnati in relazioni omosessuali. Williams ha scoperto inoltre che diverse omissioni sono state fatte da altri ricercatori che hanno condotto la ricerca in queste aree (Williams, R. N. (2000). A critique of the research on same-sex parenting, in D.C. Dollahite, ed., Strengthening Our Families, Salt Lake City, Utah: Bookcraft, p.352-355.)



      • Nel 1999 su Violence and Victims è stata messa a confronto la vittimizzazione violenta subita tra gli uomini e le donne con una storia di convivenza dello stesso sesso e le loro controparti con una storia di matrimonio eterosessuale. Lo studio ha trovato che gli intervistati omosessuali, rispetto a quelli eterosessuali avevano significatamene più probabilità di: (a) essere stati violentati come minori e adulti, (b) essere fisicamente aggrediti da bambini, (c) essere fisicamente aggrediti da adulti dai loro partner. Lo studio, si conclude, «conferma che la violenza domestica è più diffusa tra coppie gay rispetto a coppie eterosessuali».



      • Nel marzo 1999 David Popenoe, professore emerito di Sociologia presso la Rutgers University, ha pubblicato il libro Life without Father (Harvard University Press 1999) mostrando come madri e padri svolgono ruoli diversi nella vita dei loro figli: «attraverso il loro gioco, così come nelle altre attività dei figli, i padri tendono a sottolineare competizione, sfida, iniziativa, l’assunzione di rischi e di indipendenza, mentre le madri, al contrario, forniscono sicurezza emotiva e personale». I genitori inoltre disciplinano i loro figli in modo diverso: «Mentre le madri forniscono una grande flessibilità e simpatia nella loro disciplina, i padri offrono prevedibilità e coerenza». Ed ancora: «Entrambe le dimensioni sono fondamentali per una efficiente, equilibrata educazione dei figli, in tre decenni di attività come scienziato sociale sono a conoscenza di dati in cui il peso delle prove è così decisamente schiacciante: nel complesso, per i bambini, le famiglie con due genitori eterosessuali sono preferibili alle altre forme di relazioni» (p. 176)



      • Nel 1997 sul Journal of Sex Research sono stati analizzati i profili di 2.583 omosessuali, scoprendo che il campo modale dei partner sessuali andava dal 101 al 500. Inoltre, il 10,2-15,7% ha avuto tra i 501 e i 1000 partner, un ulteriore 10,2-15,7% ha riferito di aver avuto più di 1000 partner vita sessuale.



      • Nel 1997 su Violence and Victims è stato analizzato un campione di 283 gay e lesbiche, i quali hanno riferito le loro esperienze sia come vittime che come autori di violenza nella loro relazione. I risultati generali indicano che il 47,5% delle lesbiche e il 29,7% dei gay è stato vittima di un partner dello stesso sesso.



      • Nel 1997 su University of Illinois Law Review Lynn D. Wardle si è occupato dell’uso improprio di studi di scienze sociali a confronto tra gli effetti della genitorialità omosessuale alla genitorialità eterosessuale, affermando: «collettivamente, gli studi di scienze sociali che pretendono di dimostrare che i bambini cresciuti da genitori che si impegnano in comportamenti omosessuali non sono soggetti a un rischio significativamente maggiore sono metodologicamente e analiticamente viziata, e cadono al di sotto degli standard di affidabilità necessari per sostenere tali conclusioni» (p. 852). Questi studi hanno ignorato gli effetti potenziali significativi dei figli di gay, tra cui un maggiore sviluppo dell’orientamento omosessuale nei bambini e svantaggi emotivi e cognitivi causati dalla mancanza di genitori di sesso opposto, e una precaria sicurezza economica (p. 833-920)



      • Nell’ottobre 1997 sul Journal of Child Psychology and Psychiatry sono stati mostrati i risultati di uno studio che ha confrontato trenta famiglie con genitori lesbiche e 42 famiglie con una madre single eterosessuale e con 41 famiglie formate dai genitori eterosessuali. I risultati hanno mostrano che i bambini cresciuti in famiglie senza padre fin dall’infanzia hanno vissuta con maggior intensità e interazione il rapporto con la madre, anche se sono stati percepiti meno cognitivamente e fisicamente competenti rispetto ai loro coetanei con un padre presente in famiglia



      • Nel 1996 sul Journal of Gay & Lesbian Social Services è stato analizzato un campione di 288 soggetti gay e lesbiche, rilevando una elevata incidenza di storie personali segnate dall’abuso nella loro relazione omosessuale.



      • Nel gennaio 1996 in uno studio scientifico su Developmental Psychology i ricercatori Tasker e Golombok, anche se hanno cercato di affermare il contrario, hanno rivelato attraverso i loro risutlati una connessione tra l’essere cresciuto in una famiglia lesbica e l’essere omosessuali, infatti nessuno dei bambini provenienti da famiglie eterosessuali aveva avuto una relazione lesbica o gay, al contrario, cinque (29%) delle diciassette figlie e uno (13%) degli otto figli cresciuti in famiglie omosessuali hanno riferito di avere avuto almeno una relazione dello stesso sesso. Lo studio ha presentato altre piccole manipolazioni interpretative


    • Diciamo che la più grossa manipolazione interpretativa è quella utilizzata dall'UCCR. Secondo la loro assurda conclusione dovremmo infatti dedurre che gli omosessuali di tutto il mondo sono tali perchè cresciuti in famiglie lesbiche!

      • Nel 1995 su Developmental Psychology è stato fatto notare che il 9,3% di un gruppo di 75 figli di 55 padri gay o bisessuali sono omosessuali a loro volta, dato che è notevolmente superiore alla prevalenza di maschi omosessuali nella popolazione generale.


    • Altro esempio di faziosità dell'UCCR, leggete qui.

      • Nell’aprile 1995 su un campione casuale di 5.182 adulti da 6 aree metropolitane statunitensi sono stati interrogati in merito incestuosi rapporti sessuali durante l’infanzia. L’incesto è stato riportato in modo sproporzionato da entrambi i maschi e femmine bisessuali e omosessuali. 148 gay (7,7% del campione) ha 14 (50%) di persone dello stesso sesso, e 7 (22%) delle esperienze incestuose di sesso opposto, e 20 (69%) di persone dello stesso sesso e il 2 (3%) di esperienze sessuali di sesso opposto con altri parenti. 88 lesbiche (3% del campione) ha 2 (33%) di persone dello stesso sesso incesto e 7 (9%) di sesso opposto incesto e 1 (17%) di persone dello stesso sesso e il 10 (13%) di fronte- esperienze sessuali sessuali con altri parenti. Il 12% di 98 omosessuali maschi vs 0,8% su 1.224 maschi eterosessuali con un fratello segnalato fratello-fratello incesto. Questi risultati sono in accordo con quelli di altri studi in cui è stato segnalato l’incesto sproporzionatamente più da omosessuali. A differenza di una ipotesi genetica evolutiva, questi dati supportano l’alternativa che l’omosessualità può essere appreso, dal momento che gli omosessuali non producono figli a livelli sostenibili e l’incidenza dell’omosessualità varia in funzione di diversi fattori sociali. L’incesto non si può escludere una base significativa per l’omosessualità.

    • Sarà ma sinceramente non si riescono a capire in che modo siano state calcolate le percentuali. Come fa 14 ad essere il 50% di 148?. Poi è davvero ridicolo che si dica "Il 12% di 98 omosessuali maschi vs 0,8% su 1.224 maschi eterosessuali con un fratello segnalato fratello-fratello incesto". E' ovvio che i maschi etero abbiano avuto meno rapporti incestuosi con i fratelli, ma è strano che non abbiano menzionato le percentuali di etero maschi che hanno avuto rapporti con le sorelle... Magari avremmo potuto scoprire che le percentuali sono simili a quelle omosessuali. Ma cosa ci si può aspettare da uno come Paul Cameron giudicato dalla maggiorparte delle associazioni di psicologi, sociologi, e pischiatri come un persona che ha condotto le ricerche in modo fazioso e senza nessuna validità scientifica, come del resto si può leggere qui.

      • Nel 1994 su Archives of Sexual Behavior ci si è concentrati sugli episodi di attività sessuale non consensuale tra 930 uomini omosessuali attivi in Inghilterra e Galles. Il 27,6% di essi ha riferito di essere stato aggredito sessualmente da altri uomini, un terzo è stato costretto ad attività sessuali da altri uomini con i quali aveva avuto o stava avendo un rapporto sentimentale.

    • Ovviemente quelli dell'UCCR si sono dimenticati di dire questo.
      • Nel 1994 una ricerca sul Journal of Divorce & Remarriage sono stati analizzati i dati di letteratura pubblicati sulla genitorialità omosessuale e dei suoi effetti sui bambini. Scrivono i ricercatori: «Ogni studio è stato valutato secondo gli standard accettati di ricerca scientifica. La scoperta più impressionante è stata che tutti gli studi mancavano di validità esterna, e non un singolo studio rappresentava la sub-popolazione di genitori omosessuali. Solo tre studi hanno soddisfatto gli standard minimi di validità interna, mentre gli undici restanti presentati hanno mostrato minacce mortali alla validità interna. La conclusione che non vi sono differenze significative nei bambini allevati da madri lesbiche rispetto a madri eterosessuali non è supportata dalla ricerca scientifica». Hanno inoltre aggiunto: «Un altro limite reciproco di molti degli studi è stato quello già identificato da Rees (1979), vale a dire, il desiderio politico e giuridico “di presentare una felice e ben regolata famiglia lesbica al mondo”» (p. 116)

    • Se quelli dell'UCCR fossero persone oneste linkerebbero anche gli studi che smentiscono simili conclusioni. Come ad esempio questo

      • Nel dicembre 1994 sul Journal of Interpersonal Violence sono stati analizzati i rapporti intimi tra omosessuali, concludendo che la “violenza lesbica” non è un fenomeno raro. Quasi tutti gli intervistati (circa 300 soggetti) sonno stati vittima di uno o più atti di aggressione verbale da parte del loro partner durante l’anno precedente, e il 31% ha riferito uno o più abuso fisico subito, mentre il 12% ha dichiarato di essere stata vittima di un grave abusi fisici.

    • Secondo me quelli dell'UCCR non l'hanno neppure letto l'abstract, altrimenti se l'avessero fatto non avrebbero potuto non accorgersi le incongruenze di quanto scritto.

      • Nel 1993 su Families and Society sono stati sintetizzati i lavori Erik Erikson, uno dei più apprezzati psicologi dello sviluppo in tutto il mondo, notando che le madri e i padri amano in modo diverso e non sono affatto intercambiabili. Inoltre, gli adolescenti che hanno rapporti affettuosi con i loro padri presentano migliori abilità sociali, maggiore fiducia, e sono più sicuri nelle loro competenze.

    • Ma l'UCCR si è dimenticata di questo!

      • Nel 1992 sul Journal of Sex & Marital Therapy sono stati analizzati i profili degli autori di pedofilia, risultando -seppur senza generalizzare- che la percentuale di pedofili veri tra le persone con uno sviluppo omosessuale è maggiore rispetto a persone che si sviluppano eterosessualmente.

    • Ma l'UCCR si è dimenticata di questo!
      • Ne 1991 sul Journal of Social Service Research uno studio ha valutato la violenza domestica tra coppie omosessuali e eterosessuali concludendo che l’abuso tra partner lesbiche si verifica maggiormente (55%) rispetto ai rapporti eterosessuali (37 al 55%).

    • Ma l'UCCR si è dimenticato questo.
    Ultima modifica di Giordi; 07-02-13 alle 09:13

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  2. #2
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    Predefinito Re: aggirare la censura cattobigotta...

    Vista l'impossibilità di esprimere le nostre opinioni nel forum CR mi vedo costretto ad analizzare nel nostro forum gli studi citati dall'UCCR...

    Chiunque può contribuire...

    Grazie a tutti... soprattutto ai cattobigotti

    P.S. Alla fine di ogni studio presente nell'elenco, verra riportato il link al post che lo confuta.
    Ultima modifica di Giordi; 17-01-13 alle 16:44

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  3. #3
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    Predefinito Re: aggirare la censura cattobigotta...

    Iniziamo dunque dal primo studio in ordine cronologico di questo elenco "politicamente scorretto"...


    Ne 1991 sul Journal of Social Service Research uno studio ha valutato la violenza domestica tra coppie omosessuali e eterosessuali concludendo che l’abuso tra partner lesbiche si verifica maggiormente (55%) rispetto ai rapporti eterosessuali (37 al 55%).
    Commento

    Curioso come in questo studio sia presente una forbice 37 al 55% (determinata chissà da cosa) di ben 18 punti nelle percentuali di violenza domestica nelle coppie eterosessuali. Non sappiamo quindi quale incidenza possa avere la percentuale del 55%. Mentre stranamente nelle percentuali che prendono in esame le coppie omosessuali non esiste nessuna forbice.

    Ma vediamo invece i risultati di uno studio più recente che smentisce le conclusioni tratte dallo studio citato dall’UCCR.

    Studio «Prevalence of domestic violence among lesbians & gay men»

    Henderson Laurie, Prevalence of domestic violence among lesbians & gay men, University of Portsmouth, 2003.

    Sono stati presi in esame 1911 donne e 1391 uomini omosessuali.

    Dal tale studio si evince che quasi una donna su quattro (22%) e quasi un uomo su tre (29%) hanno subito almeno una volta violenza in un rapporto di coppia.

    Se confrontiamo queste percentuali con la forbice del 37-55% di violenze presenti nelle coppie eterosessuali a cui lo studio preso in esame dall’UCCR fa riferimento, possiamo tranquillamente notare che anche nella peggiore delle ipotesi (29%) delle coppie omosessuali siamo molto al di sotto di quel limite minimo del 37% di violenze avvenute in coppie etero.


    Pertanto alla luce di studi più recenti, possiamo affermare che ancora una volta l’UCCR ha pescato ciò che voleva pescare (quello che in pratica portava acqua al suo mulino) evitando di non menzionare questo studio e facendo invece opera di taglia e cuci come nelle migliori sartorie cattobigotte che si rispettino.

    La cosa ridicola è che quelli dell’UCCR si mettono persino a dare patenti di “politcally correct”, quando sono i primi che commettono scorrettezze.

    Davvero patetici.

    A presto, per una nuova analisi e commento di un altro studio che dovrebbe confermare (con certezza) quanto le coppie omosessuali non siano in grado di essere dei bravi genitori.
    Ultima modifica di Giordi; 17-01-13 alle 16:45

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  4. #4
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    Predefinito Re: aggirare la censura cattobigotta...

    Mah...evidentemente con l'età divento sempre meno ricettivo, ma mi domando come faccia una persona normale a farsi sbeffeggiare da un paio di disadattati, psicologicamente compromessi, che per il fatto di scrivere su un forum e poter cancellare post a loro sgraditi se la godono come ricci.

    Perchè a mio modestissimo avviso, è questo il punto : chi dà spago a questa gente ne permette pure gli show di colpevole insulsaggine. Quindi basta banalmente starne alla larga, cosi' se la cantano, se la fischiano e se la suonano da soli, come avviene per altri diversamente intelligenti portatori di un'altra fede politica da avanspettacolo.

    Per quanto mi riguarda gli integralismi ottusi, siano essi religiosi o politici o musicali o alimentari o quello che si vuole.... sono sempre fonte di ottundimento cerebrale ; e chi è pieno di certezze come lo sono queste persone arroganti, supponenti come tutti i poveri cristi privi di capacità critica, deve essere mandato a fare in c##lo.

    Poi se il management del forum preferisce tenersi questi personaggi da operetta a fare il bello e il cattivo tempo su CR ...sono problemi del management dei quali non me ne puo' fregare di meno. Il forum è li, i post (residui, non cancellati) sono ancora li, per cui chi vuole puo' farsi un'idea di cosa si sta parlando e di chi si sta parlando.

    Sul tema specifico, parto dall'assunto che degli studi non me ne frega un tubo. Punto. Laddove detti studi fossero di acclarata attendibilità, la magistratura che emette una qualsiasi tendenza che comporti la conoscenza e l'approfondimento di queste materie se ne deve fare carico, e deve deliberare anche (ma non solo) sulla base di questi studi. E secondo me la magistrazione lo fa. Punto.

    Per cui ritengo che parlare di altri studi che possano dimostrare che... che tendono ad accreditare che.... che acclarano senza alcun dubbio che ...... vuol dire parlare di aria fritta, di argomenti strumentali, di sedicenti studiosi che in qualche caso non hanno manco titoli accademici adeguati. Insomma io me ne strafotto, per dirla in aulico, degli studi di bigotti saccenti ed ignoranti come capre o di pretini dalla monumentale ignoranza tecnico-scientifica, travestiti da sociologi della gescal, convinti depositari di tutto lo scibile umano.

    Suonare in un'orchestra filarmonica non è certo obbligatorio, ma se vuoi farlo devi aver fatto il conservatorio, senza se e senza ma. E qua vedo un sacco di gente che suona il piano, o la chitarra o il contrabbasso o il corno inglese ma .... senza aver frequentato il conservatorio. Queste persone posso suonare solo il citofono di casa. Non so se è chiara l'allegoria : se qualcuno non l'ha capita faccio uno schizzo.

    La sentenza è emessa da un laico, e già per me è garanzia di obiettività. Che poi sia condivisibile o meno, questa è già la fase due. Personalmente questa sentenza per queste motivazioni la condivido al 100 %. Con buona pace di chi non capisce un caxxo, di chi si arroga il diritto di seminare verità tarocche e con un pochino di pena per quegli attrezzi spocchiosi e ciucci che si esibiscono in altre discussioni come squallidi personaggi da avanspettacolo.

    Sempre e solo imho.
    Ultima modifica di Les Paul; 17-01-13 alle 11:34
    Non rispondo agli idioti, ai razzisti, ai ritardati, alle persone volgari, agli eunuchi e ai provocatori.


  5. #5
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    Predefinito Re: aggirare la censura cattobigotta...

    Se ti serve per quanto riguarda l'accoppiata MArks + Regnerus puoi leggere questo articolo che inquadra molto bene il tipo di ricerca fatta.

    Clues That Publication Of The Anti-Gay Parenting 'Study' Was Politically Calculated | ThinkProgress

    Per Paul , hai ragione ma ogni tanto dare del coglione ad un coglione è liberatorio.

  6. #6
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    Predefinito Re: aggirare la censura cattobigotta...

    E veniamo al secondo studio:


    • Nel 1992 sul Journal of Sex & Marital Therapy sono stati analizzati i profili degli autori di pedofilia, risultando -seppur senza generalizzare- che la percentuale di pedofili veri tra le persone con uno sviluppo omosessuale è maggiore rispetto a persone che si sviluppano eterosessualmente.
    Peccato che in seguito è stato fatto un ulteriore studio che smentisce ciò che è riportato dall'UCCR:


    Infatti in base allo studio peer-reviewd pubblicato nel 1994 dalla rivista Pediathrics dal titolo "Are Children at Risk for Sexual Abuse by Homosexuals?" condotto dai ricercatori Dr.Carole Jenny, Dr. Thomas A. Roesler, e Dr. Kimberly L. Poyer è risultato che su 352 cartelle cliniche di bambini valutati per abusi sessuali nel corso di un periodo di dodici mesi in un ospedale pediatrico di Denver, lo studio ha riscontrato che meno dell’uno per cento dei bambini vittime di abusi sono stati abusati da parte un gay o da una lesbica. Dei 269 autori adulti di abusi sui minori individuati sui 352 casi di abuso, solo due erano gay o lesbiche...in pratica solo lo 0,7%!!!

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  7. #7
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    Predefinito Re: aggirare la censura cattobigotta...

    Citazione Originariamente Scritto da Darwin Visualizza Messaggio
    Se ti serve per quanto riguarda l'accoppiata MArks + Regnerus puoi leggere questo articolo che inquadra molto bene il tipo di ricerca fatta.

    Clues That Publication Of The Anti-Gay Parenting 'Study' Was Politically Calculated | ThinkProgress

    Per Paul , hai ragione ma ogni tanto dare del coglione ad un coglione è liberatorio.
    Grazie Mille... quando arriverò a trattare anche il caso Marks + Regnerus userò anche questo importate riferimento.
    Ultima modifica di Giordi; 17-01-13 alle 15:56

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  8. #8
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    Predefinito Re: aggirare la censura cattobigotta...

    Prima di tutto si tratta della madre naturale , il fatto che sia lesbica o meno non è importante. Non si parla di adozioni di coppie omosessuali.............credo che si tratti "Di tanto rumore per nulla"

  9. #9
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    Predefinito Re: aggirare la censura cattobigotta...

    Citazione Originariamente Scritto da largodipalazzo Visualizza Messaggio
    Prima di tutto si tratta della madre naturale , il fatto che sia lesbica o meno non è importante. Non si parla di adozioni di coppie omosessuali.............credo che si tratti "Di tanto rumore per nulla"
    .... e va buo', è facile a dirsi .... ma guarda che quello che hai scritto è un concetto estremamente complicato. Uno che lo volesse approfondire si potrebbe trovare in coma per eccessivo sfruttamento del cervello.

    Madre naturale ?.... e che vuol dire ?.... che cos'e' questa cultura "naturalista " ?..... la mamma la stabiliamo noi, che sappiamo dove e come farlo.

    E se abbiamo qualche dubbio abbiamo la bibbia, ce la leggiamo, e sicuramente troveremo le risposte che cerchiamo.
    Non le trovi ?... e allora c'e' il nuovo testamento. manco funge ?... e allora eccoti pronte le mail di Luca agli elettrauti del tempo, dove sicuramente si parla di adozioni, di madri naturali gay e mariti islamici che si incazzano e cosi' via.

    E se manco Luca ha una mail adatta ?.... ma ci sono le allegorie no ?..... ne inventiamo una, su due piedi, e la propiniamo come interpretazione della parabola delle nozze di Cana, dalla quale il famoso filosofo cattolico cinese nung capisc nucaz trae la certezza assoluta che la mamma lesbica non puo' tenere il bambino.

    E' uno studio ufficiale, quindi ......
    Non rispondo agli idioti, ai razzisti, ai ritardati, alle persone volgari, agli eunuchi e ai provocatori.


  10. #10
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    Predefinito Re: aggirare la censura cattobigotta...

    Citazione Originariamente Scritto da Les Paul Visualizza Messaggio
    .... e va buo', è facile a dirsi .... ma guarda che quello che hai scritto è un concetto estremamente complicato. Uno che lo volesse approfondire si potrebbe trovare in coma per eccessivo sfruttamento del cervello.

    Madre naturale ?.... e che vuol dire ?.... che cos'e' questa cultura "naturalista " ?..... la mamma la stabiliamo noi, che sappiamo dove e come farlo.

    E se abbiamo qualche dubbio abbiamo la bibbia, ce la leggiamo, e sicuramente troveremo le risposte che cerchiamo.
    Non le trovi ?... e allora c'e' il nuovo testamento. manco funge ?... e allora eccoti pronte le mail di Luca agli elettrauti del tempo, dove sicuramente si parla di adozioni, di madri naturali gay e mariti islamici che si incazzano e cosi' via.

    E se manco Luca ha una mail adatta ?.... ma ci sono le allegorie no ?..... ne inventiamo una, su due piedi, e la propiniamo come interpretazione della parabola delle nozze di Cana, dalla quale il famoso filosofo cattolico cinese nung capisc nucaz trae la certezza assoluta che la mamma lesbica non puo' tenere il bambino.

    E' uno studio ufficiale, quindi ......
    Vero ...tutte le cose che riguardano l individuo sono complicate . I Bigotti (di tutti i tipi)vedono solo il bianco ed il nero . In realtà non esiste ne il nero puro e neanche il bianco puro, esiste tutta la gamma dei grigi.

 

 
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