Originariamente Scritto da
CESAR
Il sistema televisivo esercita una notevole influenza su una grande parte di cittadini. Ad esempio se il sistema televisivo è costituito solamente da trasmissioni volgari, sciocche e superficiali abbiamo come conseguenza un forte peggioramento del livello culturale e civile dei cittadini. Se il sistema televisivo rappresenta un solo partito politico è più difficile giungere alla verità su quanto accade nella società, perché manca il confronto tra opinioni diverse.
Per questo motivo occorre organizzare il sistema televisivo in modo che possa offrire un'ampia scelta di trasmissioni, di medio e alto profilo culturale e civile.
Per ottenere questo risultato il sistema televisivo deve possedere alcuni requisiti.
Il sistema televisivo deve prevedere la presenza di un solo canale televisivo nazionale di Stato e di alcuni canali nazionali privati. Oltre ai canali nazionali possono esistere eventualmente anche alcuni canali locali privati.
Il canale tv di Stato, finanziato con un canone annuale facoltativo e con la pubblicità, sotto il controllo del parlamento, è necessario per dare una voce alle istituzioni. Avere un canale televisivo di Stato è importante perché alcune tematiche di interesse collettivo potrebbero non trovare spazio nelle televisioni private, considerando che queste perseguono unicamente la logica del profitto e quindi decidono di trasmettere solo ciò che garantisce alti ascolti. Il parlamento nomina i dirigenti della tv di Stato. La tv di Stato deve prevedere anche delle trasmissioni in diretta sulle sedute parlamentari, un'adeguata informazione su quello che accade nel parlamento e nel governo. E' sufficiente un solo canale televisivo di Stato per dare una voce alle istituzioni; altri canali televisivi di Stato costituirebbero una inutile e pesante fonte di costo per il bilancio statale.
Occorre garantire la presenza di un discreto numero di canali televisivi nazionali privati, almeno 20 per ogni Stato; ogni canale deve appartenere a proprietari privati diversi da quelli degli altri canali. In questo modo si evita il problema di un'offerta televisiva conforme solamente alle idee di uno o pochi grandi proprietari, situazione che porta all'appiattimento culturale. E' naturale ed inevitabile che ogni canale televisivo rappresenti alcuni riferimenti culturali e politici, l'imparzialità politica e culturale non può esistere: per questo un alto numero di canali appartenenti ognuno a proprietari diversi è una buona soluzione per tutelare il pluralismo.
In particolare, per impedire che direttamente e indirettamente una persona possa essere proprietaria oppure avere controllo su più canali televisivi privati, occorre stabilire che può partecipare alla proprietà di un canale tv oppure di una azienda concessionaria di pubblicità solo colui che non possiede e non controlla, in nessun modo, altre quote di proprietà di altri canali tv o di altre aziende concessionarie di pubblicità televisiva: ne personalmente; ne tramite aziende proprie, controllate o collegate; ne tramite soci o dipendenti di aziende proprie, controllate o collegate; ne tramite parenti fino ad un certo grado di parentela.
Occorre garantire la presenza di un discreto numero di aziende concessionarie di pubblicità televisiva, con norme che fissano dei limiti alla raccolta pubblicitaria per ogni azienda; ad esempio una buona regola potrebbe essere che ogni azienda concessionaria può raccogliere pubblicità fino ad un massimo del 4% della raccolta pubblicitaria televisiva complessiva.
La legge può intervenire per regolare il quantitativo orario massimo di minuti di pubblicità trasmessa, per evitare un eccessivo numero di interruzioni delle trasmissioni oppure un'eccessiva durata delle interruzioni. La pubblicità è tuttavia uno strumento importante per l'accessibilità sociale alla televisione: tramite la pubblicità i canali televisivi possono finanziarsi e dunque evitano di chiedere un costoso canone periodico ai propri telespettatori.
E' molto importante che almeno i telegiornali trasmessi negli orari di grande ascolto, ovvero negli orari di pranzo e cena, siano veramente un momento di informazione, di sensibilizzazione sociale sui problemi dei lavoratori e dei cittadini in generale.
E' anche importante, per qualche ora alla settimana, dare risalto a tematiche sociali, politiche, economiche, scientifiche, storiche, tramite dibattiti ispirati al pluralismo.
E' importante che ogni canale segnali l'età minima consigliata per la visione di ogni trasmissione, in modo che i genitori possano sapere cosa è più o meno adatto per i propri figli minorenni.