“In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”
In effetti l'agnosticismo, come ben sai, normalmente è una fase cronologicamente seguente l'ateismo, che è naturale come la clorofilla.
Per me non è ancora arrivata, e resto instintivamente convinto, quindi senza il dubbio dell'agnostico, che il dio supremo massimo motore dell'universo è un'idea troppo ingenua per essere credibile.
Non puo' essistere una convinzione scientifica di qualcosa che non esiste ; è un'assurdità in termini, un ossimoro.
Ma esiste la sensazione, il convincimento animalesco, l'assunto intellettualmente pacifico che è troppo stupido pensare all'esistenza di qualcosa di superiore, sconosciuto, affacciato al balcone del mondo, che guarda, giudica, controlla ma... ma non muove un dito di fronte alle atrocità della natura e alla limitatezza umana.
Insomma ai guardoni non concedo manco il beneficio del dubbio.
Non rispondo agli idioti, ai razzisti, ai ritardati, alle persone volgari, agli eunuchi e ai provocatori.
Anche il termine agnostico si presta a molte interpretazioni o meglio a diverse 'gradazioni' di agnosticismo , vedi la 'scala' di dawkins.
Si va dal credente dubbioso " ci credo ma ammetto di potermi sbagliare " si passa dall'equidistante "non è possibile nè dimostare sia che sista che non esista" al praticamente ateo "non ho la certezza assoluta della sua inesistenza ma tutto mi dice che la sua esistenza non è plausibile nè necessario".
Quindi parlare di religione è molto tirato ma molto tirato , un po come definire il nero un colore(fisico) vero e proprio.
L'ateismo, senza troppi svolazzi, per me p banalmente : non esiste nessun padreterno o simili. Per tutto il resto sono possibilista, non ho certezze assolute, ma tre o quattro certezze ce le ho, molto rozze ovviamente, ma ce le ho. Per esempio ho la certezza che il padreterno e il creazionismo siano delle favolette, come ho la certezza di dover morire, come ho la certezza che anche tutti gli altri moriranno. Per il resto accetto qualsiasi ipotesi credibile, sempre con il beneficio di inventario, e sempre rifuggendo quelli che non hanno dubbi di sorta. Fatta eccezione per quei tre o quattro citati.
Non rispondo agli idioti, ai razzisti, ai ritardati, alle persone volgari, agli eunuchi e ai provocatori.
Perfettamente d'accordo. Allora non parliamo di "religioni" (cosa sono?) e parliamo di "condizioni"? Gli atei sono la terza condizione nel mondo.
P.S.: non credere è comunque credere in qualcosa.
P.S2.: comunque nel titolo la parola "religione" è oppurtunamente fra virgolette.
Ultima modifica di Dario; 22-01-13 alle 15:09
Cum Feris Ferus
Giusto.
Ma infatti non stiamo dicendo affatto che l'ateo non crede a niente . L'ateo non crede a Gesu', a Budda, a Maometto e tutti gli altri equivalenti padreterni. Punto. Come poni tu la frase sembra che l'ateo sia un fermo credente nella religione del non credere in assoluto, come diceva Plutarco.P.S.: non credere è comunque credere in qualcosa.
Invece no, a mio modesto avviso, l'ateo semplicemente non crede alle favolette, non crede alle cose nelle quali bisogna credere sotto minaccia (inferni, sofferenze, punizioni, dannazione ecc.....), e non crede nelle cose che presuppongono l'ottundimento cerebrale della cosiddetta fede, che è una specie di superattak, che risolve tutti i problemi di logica, di comprensiblità e di contraddizioni spaventose che detta fede impone.
Ultima modifica di Les Paul; 22-01-13 alle 15:22
Non rispondo agli idioti, ai razzisti, ai ritardati, alle persone volgari, agli eunuchi e ai provocatori.
Certamente. Se lo affermi alla presenza di un bambino di 10 anni ti dimostra che invece NON sono cazzate, ma sei soltanto tu che non capisci la teoria dell'aria calda che per esempio solleva una mongolfiera. Se lo capisci, allora ritratterai le tue opinioni, altrimenti per te resteranno delle cazzate.
Non rispondo agli idioti, ai razzisti, ai ritardati, alle persone volgari, agli eunuchi e ai provocatori.
Non vorrei far la figura del bastian contrario ad ogni costo, ma la tua descrizione è più ideale che diciamo scientifica. La condizione normale dell'uomo(dal punto di vista biologico) è al contrario quella di credente, cioè tende ad attribuire una finalità a qualsiasi fenomeno osservato, anche fisico. E' solo con la cultura, intesa come produzione e conservazione del sapere, che l'uomo è in grado di scrollarsi di dosso le superstizioni e le credenze religiose. Insomma per essere ateo, la condizione di homo sapiens non e sufficiente