Ma questo rischia di accadere proprio se non si va verso un'Europa "federale". Sostanzialmente, quella che descrivi, è, parzialmente, l'Europa attuale, funzionante, spesso, a causa della struttura istituzionale, per blocchi di stati "dominanti". Se ci fermiamo qui, questo avremo. Se, invece, andiamo avanti, lo scenario da te paventato, si dissolve. Immaginiamo, infatti, di avere un'Europa riformata in senso federale. Dove ci siano una camera bassa, cioè l'attuale Parlamento Europeo, ed una camera alta, ovvero l'attuale Consiglio dell'Unione, dove si voti a maggioranza di stati, che rappresentino la maggioranza della popolazione europea, e dove, quindi, non sia richiesta l'unanimità. In questo modo, un blocco minoritario di stati, per quanto forte, non potrebbe dominare gli altri. Questo perché, ogni decisione, nella camera bassa, richiederebbe (usando, per comodità, i numeri del Trattato di Lisbona) 376 dei 751 parlamentari, mentre Francia e Germania, insieme, ne avrebbero solo 170, meno della metà di quelli necessari (a dire la verità, a mio parere, la distribuzione dei parlamentari è assai discutibile, e più corretto sarebbe che Francia e Germania, insieme, avessero qualcosa come 207 parlamentari, ma, ai fini della discussione, poco cambia). Inoltre, l'approvazione da parte della camera alta, richiederebbe, ad oggi, il voto favorevole di 14 dei 27 stati, in rappresentanza di (arrotondando la popolazione dell'Unione a 500 milioni), 250.000.001 persone. Ora, attualmente, le popolazioni tedesca e francese, sommate, arrivano intorno ai 150 milioni. Quindi, pur riconoscendo, istituzionalmente, l'importanza di Francia e Germania (come viene riconosciuta quella della Baviera, o quella del Cantone di Zurigo), si vede come non sarebbe facile, per questi due stati, accordarsi (ipoteticamente) per dominare gli altri. Specularmente, non potrebbero facilmente bloccare le decisioni a cui fossero favorevoli almeno 14 stati, in rappresentanza della maggiroanza della popolazione dell'Unione. Ovviamente, più si riduce la popolazione dell'Unione (nel caso, ad esempio, di recesso di molti stati relativamente popolosi), e maggiore sarebbe il peso decisionale che avrebbero Francia e Germania. Da questo punto di vista, la semplice uscita del Regno Unito, non sarebbe problematica, perché la popolazione dll'Unione resterebbe sui 440 milioni. Un ipotetico blocco franco-tedesco, otterrebbe una sorta di potere di veto solo nel caso di una diminuzione della popolazione dell'Unione al di sotto dei 300 milioni. Ma l'abolizione della regola dell'unanimità in Consiglio, renderebbe, a mio parere, meno facile la stabilità dell'ipotetico blocco franco-tedesco (La Francia potrebbe votare a volte insieme a Italia e Spagna (per dire), mettendo in minoranza Germania e, che so, Paesi Bassi. Altre volte Germania, Italia e Paesi Bassi potrebbero mettere in minoranza Francia e Spagna, e via dicendo).
Insomma, a mio parere, spesso, proprio chi paventa un'Europa dove alcuni stati godano dello stato di "priviliegiati", rispetto adl altri, alla fine, cercando di frenare o bloccare il processo "federativo", contribuisce in larga parte all'avverarsi dei suoi timori.
Saluti.
Midìl