cioè il problema sono i derivati e non le fondazioni bancarie ?
cioè il problema sono i derivati e non le fondazioni bancarie ?
DEFORME AUTENTICO
E' come il discorso se la colpa è delle armi che circolano o della gente che spara.
La colpa di per sè non è delle armi, ma è certo che se riesci a regolamentarle e a vietare i mitragliatori, hai fatto un passo avanti e non ti trovi col primo che capita che ti fa una strage in una scuola elementare.
Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?
NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf
Questa un po' di storia...
All'inizio degli anni novanta è emersa dunque la necessità di trasformare l'intero sistema bancario italiano per aggiornarlo rispetto alla cosiddetta «unità economica europea» che si va delineando. L'Italia doveva affrontare l'apertura dei propri mercati ai partner europei. All'epoca, più della metà degli enti creditizi era di diritto pubblico.
Il Governatore della Banca d'Italia (Carlo Azeglio Ciampi) trovò la soluzione per rendere le banche più appetibili per gli investitori stranieri: separare in due diverse entità le funzioni di diritto pubblico dalle funzioni imprenditoriali, cioè scorporare le fondazioni dalle banche ex pubbliche (s.p.a.): la legge-delega Amato-Carli n. 218 del 1990 dispose che gli enti bancari diventassero società per azioni, sotto il controllo di fondazioni, le quali successivamente avrebbero dovuto collocare le proprie azioni sul mercato.
La vicenda di MPS ricorda quella di Penati che fece pagare alla provincia di Milano 9 euro le azioni della Milano-Serravalle che Gavio aveva pagato un anno prima 3 euro. E' chiaro la differenza si perde in mille rivoli, un po' ai partiti, un po' ai soggetti coinvolti ecc.
E si tratta di compravendite, non di derivati.
I derivati di MPS vengono dopo, un po' per scaricare sul futuro le problematiche di bilancio e un po' per lucrare di nuovo con gestioni fuori bilancio incardinate all'estero.
In ogni caso, prima che una banca come MPS possa perdere 4 miliardi (la differenza di "valore" di Antonveneta) in operazioni in derivati ce ne vuole. Anche perché se il derivato è di copertura, dovrebbe limitare il rischio, non aggravarlo.
Il problema, quindi, è di governance, di sanzioni civilistiche e penali, di azzardo morale, ecc. Tutte cose che, se non risolte, possono far danno a prescindere, derivati e non.
I meccanismi dei derivati non li capiscono nemmeno le persone che ci lavorano. sono fatti apposta per non fartici capire niente. Me li immagino i signorotti eletti dal comune di siena cosa cazzo ne potranno mai capire. Allora facciamo un discorso di verità. Questi strumenti NON SONO TRASPARENTI. Continuiamo a mettere la testa sotto la sabbia. Oggi Grillo è andato a parlare al MPS. Ha detto una marea di cazzate, cifre sparate alla membro di segugio, scenari apocalittici, eppure io ho avuto la sensazione che fosse credibile. ATTENZIONE... mentre tutti puntano il PD con la convinzione di ripetere l'exploit sul caso UNIPOL 2005 che venne usato in campagna elettorale, sappiano che la storia si ripete ciclicamente, ma mai due volte allo stesso modo.
Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
(brunik - 25/09/2011)
Finchè il moral hazard continuerà a regnare sovrano, finchè i controllori si volteranno dall'altra parte o peggio, finchè non si metterà mano in modo serio al sistema finanziario dobbiamo essere pronti a situazioni molto spiacevoli per tutti.
Mps, l'esperto rassicura: "Non fallirà, inutile ritirare i soldi"
Mps, l'esperto rassicura: ''Non fallirà, inutile ritirare i soldi''
Mauro Novelli dell'Adusbef: "Ma i piccoli azionisti dovranno attendere l'inchiesta".
Giorgia Nardelli
Con quei bilanci disastrati, il titolo che affonda in borsa e l’inchiesta in corso sulla gestione “malata” dell’Mps, correntisti e azionisti della più antica banca d’Italia non hanno di che stare allegri in questi giorni.
Anche per chi non è addentro alle complicate vicende di derivati, accordi segreti e bilanci drogati, è chiaro che l’ammanco di almeno 220 milioni di euro del nuovo bilancio non preannuncia per il banco senese nulla di buono.
Mille domande
Basterà la nuova tranche di Monti Bond da 3,9 miliardi di euro, a salvare il gruppo? Nel dubbio che si fa? Si corre a ritirare i soldi? E i piccoli azionisti? Chi pagherà per le perdite di questi giorni, causata da una mala gestione e dalle falle del sistema di controlli?
Depositi tutelati fino a 100.000 euro
Sono queste le domande che circolano in queste ore, e che abbiamo girato a Mauro Novelli dell’Adusbef, l’associazione dei consumatori che tutela gli utenti dei servizi bancari e finanziari.
“Se fossi tra coloro che hanno un conto corrente o del denaro depositato presso la Banca non correrei a ritirarlo”, rassicura Novelli.
“Per prima cosa perché c’è sempre da ricordare che esiste il fondo statale di garanzia dei depositi, che tutela le somme depositate fino a 100.000 euro, e che secondo le nuove norme europee devono essere rifusi entro 30 giorni”.
"In Italia le banche non falliscono mai"
“In secondo luogo”, continua Novelli, “Nonostante qualche volta sarebbe stato meglio il contrario, l’Italia non ha mai lasciato fallire una banca. Nel nostro paese sono state salvate e riassorbite persino quelle di Sindona. Anche per questo è ragionevole dedurre che anche questa volta Mps sarà tratta in salvo”.
Ma i problemi arriveranno dopo
L’ancora di salvezza, dice l’esperto, saranno proprio i Monti bond. Anche se il ricco prestito conferito all’istituto bancario di Siena, già dal 2014 dovrà essere restituito. “E come?”, si chiede Novelli, “In forma di titoli di Stato? E se la vendita massiccia di titoli di Stato avesse contraccolpi sullo spread?”.
Un sistema di vigilanza che fa acqua
C’è poi un'altra questione da non sottovalutare, secondo l’esperto. E che riguarda il ruolo della Banca d’Italia, l’autorevole controllore a cui, agilmente, l’ex presidente Mussari è riuscito a nascondere la documentazione relativa al patto scellerato con la banca giapponese Nomura.
“Se chi deve vigilare”, si chiede il rappresentante dei consumatori, “attende che i documenti gli vengano recapitati dai diretti interessati, ciò significa che qualunque banca è in grado nascondere qualunque cosa. Di qui la domanda: quali segreti nascondono gli altri istituti?”.
Poco da fare per i piccoli azionisti
All’inquietante quesito si somma in questi giorni un interrogativo altrettanto importante, ma decisamente più stringente, e che riguarda i piccoli azionisti, che assistono impotenti al tracollo delle azioni del gruppo bancario.
Dopo aver chiuso la seduta del 22 gennaio in calo del 5,7%, il titolo del Monte ieri ha ceduto l’8,4%, bruciando 267 milioni di euro, e oggi viaggia su -6%.
Il consiglio degli esperti è di non muoversi né di farsi prendere dal panico, aspettando che il peggio passi. Ma per le perdite già subite (oggi un titolo vale meno di 0,24 euro), non c’è modo di rivalersi con i responsabili.
In attesa di un responsabile
“L’unica cosa da fare”, dice Novelli, “è attendere gli esiti dell’inchiesta giudiziaria in corso. Se da questa emergeranno responsabilità sotto il profilo penale, e di conseguenza anche dal punto di vista civile, allora gli azionisti potranno rifarsi chiedendo il risarcimento del danno subito. Ma desso è troppo presto per dirlo”.
Segni particolari: "macchina da espansione razziale euro-siberiana" (Giò91)
Io sono per la clausola di no bailout, ma qualcosa va fatto e SUBITO. A questo punto ben venga un ritorno alla separazione fra le tipologie di banca.
I motivi per cui il no-bailout non è perseguibile sono due:
1) non è facilmente vendibile sul piano politico
2) rischia di non essere credibile. se lo chiedi a qualche politico anche la cassa di risparmio di monza è too big to fail
Intanto, l'ipotesi di una tangente e soldi per tutti nascosti nel sovrapprezzo anomalo pagato per Antonveneta comincia ad emergere. Mps, sospetto mazzette per 2 miliardi nell'acquisto di banca Antonveneta - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it
In un'epoca in cui tutte le maggiori operazioni venivano fatte carta con carta o carta/cash questi pagano tutto cash un prezzo totalmente fuori mercato. Sperando di aggiustare tutto dopo, godendosi i soldi e non facendo perdere la banca, la fondazione, le coop ecc. ecc.
Invece, le cose, per molti motivi, iniziano a mettersi male e cominciano a mettere pezze sempre più grosse. Obbligazione Fresh che prevede di incassare quando la banca fa utili e di pagare quando non ne fa. E allora che fanno nel momento in cui la banca non può fare utili? Fanno un contratto, diviso in due parti, la prima visibile e la seconda nascosta, che fa fare utili nel breve e rinvia le perdite nel medio lungo periodo.
Queste son cose criminali. Non c'entra più la finanza.
Il problema è parlando di finanza bella/brutta, non si affrontano mai i problemi di fondo che sono si governance, di controlli interni/esterni, di tutela degli azionisti (è quasi impossibile in Italia fare un'azione di responsabilità) e soprattutto di sanzioni, civili e penali.
Il no bail out è irrealistico, salvo rare eccezioni.