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    Talebano
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    Predefinito la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    La catastrofe ambientale a Napoli e Caserta: come l'Aids e la peste - Il Sole 24 ORE

    La catastrofe ambientale a Napoli e Caserta: come l'Aids e la peste


    Settecentosettantadue pagine di relazione sulla Campania che la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti condensa in quattro frasi finali che gettano nel panico una regione (e una nazione) intera: «Quanto l'inquinamento si sia trasferito nel terreno, quanto dal terreno ai prodotti alimentari, quanto dai prodotti alimentari all'uomo non è dato sapere con esattezza».

    «Si tratta di danni incalcolabili, che graveranno sulle generazioni future. Il danno ambientale che si è consumato è destinato, purtroppo, a produrre i suoi effetti in forma amplificata e progressiva nei prossimi anni con un picco che si raggiungerà, secondo quanto riferito alla Commissione, fra una cinquantina d'anni. Questo dato può ritenersi la giusta e drammatica sintesi della situazione campana».
    Dopo tre anni di audizioni, missioni, studi e dossier la Commissione parlamentare presieduta da Gaetano Pecorella tira le somme e oggi discuterà la relazione su Napoli e sulla Campania, che però è stata già depositata.

    Dentro quelle 772 pagine c'è la descrizione di una tragedia che non ha ancora fatto esplodere i suoi effetti mortali. E per rivelarlo all'opinione pubblica la Commissione riporta un brano dell'audizione del 10 ottobre 2010 del sostituto procuratore presso la Dda di Napoli, Alessandro Milita. Il magistrato descrive «un caso paradigmatico per coprire quasi la totalità degli illeciti o, utilizzando una categoria più consona al caso di specie, delle nefandezze che sono state fatte in materia di rifiuti».

    Il caso è quello dell'avvelenamento delle falde acquifere di Giugliano e zone limitrofe causa dello smaltimento dalla seconda metà degli anni Ottanta fino al 2004 di 30.700 tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dalla bonifica dall'Acna di Cengio (Savona). Quelle falde servono diversi pozzi, non tutti autorizzati e variamente dislocati sul territorio, utilizzati per l'alimentazione bovina e umana. Dichiara Milita in audizione: «Si tratta di un caso paradigmatico perché… vede un accertato avvelenamento delle falde con, dato più preoccupante, un culmine di contaminazione, pur attualmente presente, che raggiungerebbe l'apice nel 2064. Si tratta quindi di uno di quei casi (l'unico in corso di celebrazione in Italia) in cui una condotta permanente prevede un aggravamento nel corso del tempo, per cui, facendo un parallelismo tra organismo umano e ambiente, può essere soltanto paragonata all'infezione da Aids (…)».

    Dalla perizia del geologo toscano Giovanni Balestri, per conto della Procura di Napoli, emerse che tutta la zona a nord di Napoli, un tempo fertilissima ed incontaminata, attualmente ancora utilizzata per la produzione agricola - attraverso la predisposizione da parte della criminalità organizzata di discariche abusive in quell'ambito territoriale e al confine con la provincia di Caserta, nei Comuni di Giugliano, Parete, Villaricca, Qualiano, Villa Literno - patisce un gravissimo inquinamento. Balestri spiegò perché nel 2064 si raggiungerà l'apice dell'incidenza negativa: si realizzerà in pieno la precipitazione nella falda acquifera del percolato e di altre sostanze tossiche derivanti dalle migliaia di tonnellate di rifiuti.

    La Commissione parlamentare è impietosa sulla "macchina" che ha gestito l'emergenza rifiuti in Campania. «E' evidente che il sistema – si legge nelle conclusioni - risulta essere stato riprogrammato per far funzionare una macchina capace senz'altro di produrre profitti, ma destinata a non risolvere i problemi, dal momento che il raggiungimento dello scopo costituirebbe evidentemente motivo per far cessare ogni possibili spunto di guadagno riguardo al ciclo dei rifiuti. In questo preciso momento storico il problema dei rifiuti in Campania non è più un problema regionale, se mai lo è stato, ma è un problema nazionale che sta esponendo l'Italia a sanzioni gravissime da parte della comunità europea, che ha avviato procedure di infrazione per violazione delle norme comunitarie».
    La vicenda concernente le ecoballe, costituite da 6 milioni di tonnellate di rifiuti in siti di stoccaggio che avrebbero dovuto essere provvisori e che hanno finito per trasformarsi in discariche a cielo aperto, è emblematica della proporzione di ingestibilità delle problematiche dei rifiuti nella regione.

    La Commissione nella sua relazione "scolpisce" nero su bianco conclusioni devastanti. La catastrofe ambientale che è in atto e che sta sconvolgendo la città di Napoli e cospicue parti del territorio campano, si legge infatti, «costituisce ormai un fenomeno di portata storica, paragonabile soltanto ai fenomeni di diffusione della peste secentesca. Il paragone non sembri azzardato, in considerazione del fatto che anche per i rifiuti a Napoli emergono, sia pure con connotazioni moderne, le figure degli untori che popolavano le tragedie cui si è fatto riferimento».

    In Campania gli untori, per non uscire dalla metafora, devono essere identificati in numerosi soggetti che hanno operato nel settore, non ultima la lunga gestione commissariale, che ha «costituito il terreno di coltura in cui hanno trovato alimentazione i bacilli poi esplosi, infine, nell'attuale situazione. La gestione commissariale è stata caratterizzata, per molti versi, da una finalità di "uso" del problema rifiuti, e non di soluzione dello stesso. L'uso è consistito nel controllo degli spazi occupazionali e decisionali per finalità di agevolazione di soggetti titolari di interessi privati, in totale spregio dell'interesse pubblico».
    "la Le Pen col 40% avrà incassato una grande vittoria" (Candido)


  2. #2
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    Predefinito Re: la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    Bestialità mafiose....

  3. #3
    esterno alla massa
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    Predefinito Re: la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    lo stato mafiomassonico italiano nato a Napoli con un tragicomico corteo trionfale con alla testa garibaldi a braccetto con il boss della camorra tore e' crescenzo ha avuto come uno degli obiettivi essenziali quello di distruggere non tanto la città fisica di Napoli ma piuttosto il concetto di NAPOLI.
    eran infatti il concetto di Napoli che bisognava cancellare dallo spirito del popolo sud-italico. E per cancellarlo bisognava ridurre la Napoli fisica e la Caserta della Reggia più bella del mondo al degrado assoluto.
    sono riusciti a ridurre Napoli al degrado.
    MA NON SONO RIUSCITI A CANCELLARE IL CONCETTO DELLA NAPOLI STORICA DALLO SPIRITO E DAL CUORE DEI NAPOLETANI.

  4. #4
    Talebano
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    Predefinito Re: la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    Ma che c'entra Garibaldi? A parte appunto che i camorristi c'erano pure prima, io me la prenderei di più con quelli che dànno 30mila preferenze a Cosentino o che si sono tenuti per 15 anni Bassolino piuttosto che con Garibaldi.
    "la Le Pen col 40% avrà incassato una grande vittoria" (Candido)


  5. #5
    esterno alla massa
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    Predefinito Re: la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    Citazione Originariamente Scritto da Qassim Visualizza Messaggio
    Ma che c'entra Garibaldi? A parte appunto che i camorristi c'erano pure prima, io me la prenderei di più con quelli che dànno 30mila preferenze a Cosentino o che si sono tenuti per 15 anni Bassolino piuttosto che con Garibaldi.
    i camorristi c'erano pure prima ma mica erano al potere.
    erano nelle carceri.
    come che c'entra garibaldi?
    garibaldi inaugura l'epoca storica della mafia al potere attraverso l'entrata di uomini squallidi e mafiosi come liborio romano e francesco crispi addirittura come ministri dell'intero e presidente del consiglio del regno di itaglia.
    e con la nomina del boss camorrista tore e crescenzo come capo della polizia a napoli
    pensi che sto scherzando?
    no no è proprio vero: il capo della polizia a napoli con garibaldi era il boss della camorra ... lo ammetteva candidamente pure lo stesso garibaldi.
    e allora dimmi perchè ora ti sorprendi che al sud c'è l'omerta.
    che cazzo dovevano denunciare alla polizia i cittadini di napoli?
    così è iniziato il degrado e così piano piano siamo arrivati a cosentino.
    e tu mi chiedi che c'azzecca garibaldi???????
    c'azzecca TUTTO!

  6. #6
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    Predefinito Re: la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    Citazione Originariamente Scritto da uqbar Visualizza Messaggio
    i camorristi c'erano pure prima ma mica erano al potere.
    erano nelle carceri.
    come che c'entra garibaldi?
    garibaldi inaugura l'epoca storica della mafia al potere attraverso l'entrata di uomini squallidi e mafiosi come liborio romano e francesco crispi addirittura come ministri dell'intero e presidente del consiglio del regno di itaglia.
    e con la nomina del boss camorrista tore e crescenzo come capo della polizia a napoli
    pensi che sto scherzando?
    no no è proprio vero: il capo della polizia a napoli con garibaldi era il boss della camorra ... lo ammetteva candidamente pure lo stesso garibaldi.
    e allora dimmi perchè ora ti sorprendi che al sud c'è l'omerta.
    che cazzo dovevano denunciare alla polizia i cittadini di napoli?
    così è iniziato il degrado e così piano piano siamo arrivati a cosentino.
    e tu mi chiedi che c'azzecca garibaldi???????
    c'azzecca TUTTO!
    uqbar sei eccezionale come sempre!
    Ultima modifica di flender; 25-01-13 alle 22:57

  7. #7
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    Predefinito Re: la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    Attorno al 2000 dei bastardi infami meridionali si mettono d'accordo con dei bastardi infami settentrionali e avvelenano la PROPRIA terra e la PROPRIA gente, fregandosene di tutto tranne che del proprio guadagno immediato. I settentrionali che devono controllare al nord sono conniventi o corrotti. Chi deve controllare al sud è connivente o corrotto o terrorizzato. La gente onesta del nord guarda da un'altra parte e se ne frega. La gente onesta del sud guarda da un'altra parte, terrorizzata e spera di scamparla (ma non la scampa, nessuno la scampa). La gente muore di cancro, a mucchi. Nascono bambini malformati. Nessuno dice niente, nessuno fa niente, per anni ed anni, finché è troppo tardi. Ma la colpa è di Garibaldi e di quello che fece nel 1861: non di Lauro, non di Gava - veneto tra l'altro - non della Dc campana che dopo aver fatto fuori Sullo scivolò fin dagli anni settanta e massicciamente dopo il terremoto tra le braccia della camorra (Cutolo perse anche perché aveva meno protezioni politiche), non del Psi nazionale, non del Pc- Pd di Bassolino. Di Garibaldi. Io non vi capisco, giuro.
    E' qui che vuoi il trionfo della ragione ellenica / qui dove perfino l'alfabeto è un segno dell'obbrobrio da distruggere? (Luzi, Libro di Ipazia)

  8. #8
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    Predefinito Re: la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    Citazione Originariamente Scritto da Il Mite Visualizza Messaggio
    Attorno al 2000 dei bastardi infami meridionali si mettono d'accordo con dei bastardi infami settentrionali e avvelenano la PROPRIA terra e la PROPRIA gente, fregandosene di tutto tranne che del proprio guadagno immediato. I settentrionali che devono controllare al nord sono conniventi o corrotti. Chi deve controllare al sud è connivente o corrotto o terrorizzato. La gente onesta del nord guarda da un'altra parte e se ne frega. La gente onesta del sud guarda da un'altra parte, terrorizzata e spera di scamparla (ma non la scampa, nessuno la scampa). La gente muore di cancro, a mucchi. Nascono bambini malformati. Nessuno dice niente, nessuno fa niente, per anni ed anni, finché è troppo tardi. Ma la colpa è di Garibaldi e di quello che fece nel 1861: non di Lauro, non di Gava - veneto tra l'altro - non della Dc campana che dopo aver fatto fuori Sullo scivolò fin dagli anni settanta e massicciamente dopo il terremoto tra le braccia della camorra (Cutolo perse anche perché aveva meno protezioni politiche), non del Psi nazionale, non del Pc- Pd di Bassolino. Di Garibaldi. Io non vi capisco, giuro.
    Assolutamente d'accordo ma ancora si fatica a prendersi le proprie responsabilità.

  9. #9
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    Predefinito Re: la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    Citazione Originariamente Scritto da Qassim Visualizza Messaggio
    Ma che c'entra Garibaldi? A parte appunto che i camorristi c'erano pure prima, io me la prenderei di più con quelli che dànno 30mila preferenze a Cosentino o che si sono tenuti per 15 anni Bassolino piuttosto che con Garibaldi.
    I camorristi diventano quello che sono ora dopo la venuta di Lucky Luciano prima erano i caporioni che controllavano il gioco della morra da cui il nome: cà morra. Dopo la venuta di Luciano l'Italia conobbe la lavorazione dell'oppio ed addio arrivano i fiumi di soldi, la droga e la scalata al potere.
    Assolutamente d'accordo sulla responsabilità politica.

  10. #10
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    Predefinito Re: la catastrofe ambientale di Napoli: come AIDS e peste

    Citazione Originariamente Scritto da mirkevicius Visualizza Messaggio
    I camorristi diventano quello che sono ora dopo la venuta di Lucky Luciano prima erano i caporioni che controllavano il gioco della morra da cui il nome: cà morra. .
    No Mirke, il vero e proprio inizio...la commistione tra malavita organizzata e il potere stautuale... avviene ben prima e proprio con la venuta di Garibaldi a Napoli (certo con lucky luciano abbiamo avuto una seconda fase; sia per la camorra che per la mafia).
    Ad esempio persino l'ordine pubblico, con Garibaldi autonominatosi dittatore nel nome di Vittorio Emanuele, venne affidato al capo della camorra di allora (che come ben hai ricordato al massimo galleggiava nel controllo del gioco della morra o di pochi altri fonti di denaro delittuoso, quando non era confinata nelle galere borboniche). Ti consiglio di fare una ricerca veloce su Salvatore De Crescenzo per avere maggiori informazioni al riguardo.
    Ultima modifica di venetoimpenitente; 26-01-13 alle 10:12
    I "sud tirolesi":"Noi non ci sentiamo padani perché abbiamo un patrimonio genetico basato sulla legalità, sulla convivenza, sul rispetto delle diverse tradizioni culturali purché non lesive della libertà altrui..."

 

 
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