“Sappiamo come la pensa il direttore di Confindustria: era lui (Alberto Bombassei, ndr) che scriveva i discorsi alla Marcegaglia, che poi nemmeno capiva…”. Porta a porta, 9 gennaio 2013
Berlusconi la pensava esattamente all’opposto quando la presidente di Confindustria era idealmente più vicina il suo governo: “Ecco la nostra presidentessa, la mia presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia”. Così l’accoglieva l’allora presidente del consiglio agli Stati generali di Roma capitale il 23 febbraio 2011. E aggiungeva: ”Quella che noi a Milano chiamiamo bella tosa (ragazza, ndr)”. E pensate quale rischio ha fatto correre all’Italia lo stesso Berlusconi quando, all’assemblea di Confindustria del 27 maggio 2010, candidò quella che “nemmeno capiva” a ministro delle Attività produttive.
Fonte: Balle elettorali 2013, le bufale dei politici. Cominciando da Berlusconi - Il Fatto Quotidiano
E uno.
Il contratto con gli italiani
“Ho qui il contratto con gli italiani firmato nel 2001 e quell’altro firmato il 10 aprile 2008. Tutti questi punti sono stati rispettati, è stata l’Università di Siena a sottolineare che l’85% del contratto con gli italiani è stato onorato”. Porta a porta, 9 gennaio 2013
Il riferimento è a uno studio dell’Università di Siena pubblicato nel giugno 2005 (qui il testo integrale). Per prima cosa, lo studio parla dell’80% e non dell’85%, come dice Berlusconi: “Nel caso del governo Berlusconi, scopriamo che nei quattro anni di vita di questo gabinetto (2001-2005, ndr) si è potuto registrare l’attuazione (almeno parziale) dell’80% delle promesse più importanti”. Tra queste, continua, “il piano per la ri-organizzazione della pubblica amministrazione (piano Stanca), la devoluzione, la semplificazione legislativa, numerose opere pubbliche, la riduzione fiscale per le imprese, quella parziale per le famiglie, le misure tese a far rientrare i capitali all’estero, la riforma del lavoro, la nuova legge sull’immigrazione, la separazione delle carriere fra giudici e pubblici ministeri, una nuova riforma della scuola”.
Altro dettaglio sottaciuto dal Cavaliere è che lo stesso studio calcola che “i ministri del governo Prodi hanno, in solo due anni, trasformato (almeno parzialmente) il 75% delle promesse più rilevanti in qualche forma di decisione”. Cioè quasi lo stesso risultato di Berlusconi, ma in metà del tempo. In più, a raffreddare gli entusiasmi berlusconiani pensò direttamente il curatore dello studio dell’Università di Siena, il politologo Maurizio Cotta: “Bisogna chiarire una cosa. Nei nostri parametri di ricerca, per promessa attuata s’intende discussa almeno una volta in Parlamento. Che poi le proposte di legge siano passate o meno, è un altro discorso
Fonte: Balle elettorali 2013, le bufale dei politici. Cominciando da Berlusconi - Il Fatto Quotidiano
E due.
“Abbiamo chiesto questo sacrificio ai nostri parlamentari, quello di non ricandidarsi se inquisiti”. E Nicola Cosentino? “Mi duole il cuore, perché ho letto tutti gli atti che lo riguardano e non c’è nulla di nulla”. Porta a porta, 9 gennaio 2013
La regola annunciata da Berlusconi vale anche per Marcello Dell’Utri? Dell’Utri non è solo inquisito, ma condannato in via definitiva per false fatturazioni di Publitalia (azienda del gruppo Fininvest) dal tribunale di Torino il 28 ottobre 1999. E’ attualmente imputato di concorso esterno in associazione mafiosa a Palermo, dopo che la Corte di cassazione ha annullato la sua condanna a sette anni di carcere, con un rinvio in appello per un parziale difetto di motivazione. ”Credo che noi presenteremo delle liste, dolorosamente, anche con le esclusione di chi è molto chiacchierato. Dell’Utri è un galantuomo”, ha affermato Berlusconi a SkyTg24 il 2 gennaio 2013. Ma tre giorni dopo, il 5 gennaio, le cose cambiano. A proposito della lista Grande Sud, alleata con il Pdl, Berlusconi afferma in videochat su Corriere.it: “Non so se Miccichè, che è amico di Dell’Utri, lo candiderà”, ma “sarebbe un arricchimento”. Fino a questo momento, inoltre, dal Pdl non è arrivato alcuno stop ufficiale a candidature di inquisiti, per esempio in Campania.
Fonte: Balle elettorali 2013, le bufale dei politici. Cominciando da Berlusconi - Il Fatto Quotidiano
E tre.
Ultima modifica di anticomunista; 02-02-13 alle 16:24
I cavalli da corsa sono allevati per far vincere chi scommette su di loro.
Ma alla fine della corsa rientrano nella stalla.
A loro appartiene la fatica della competizione, ad altri i frutti della vittoria.
La similitudine con i berlusconiani è più che evidente.
SPETTACOLAREEEEEEE SILVIOOO!!!!
...e miss evve moscia , ovvevo la galoppina di bella pvesenza di Pvesa Divetta , s'è avvoltolata pev ben tve volte su sè stessa ha pveso una gvossa vanga ha scavato una gvossa buca in tevva e s'è fikkata dentvo tutta tutta e s'è autoseppellita...
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Impossibilia nemo tenetur
Patologie multiple.