“La Lega spende per la campagna elettorale i soldi promessi ai terremotati”

[Watson]

Se seguo il tuo ragionamento, molti italiani perderebbero il diritto di voto (credo la maggioranza).

Il problema è che chi non lo perdesse, "per non perderlo" non dovrebbe andare a votare, visto che non esistono candidati con le capacità (e la volontà ) di fare gli interessi degli italiani.

Ma sè così almeno gl iitaliani con le palle avrebero dovuto iniziare una rivoluzione.
Visto che di rivoluzione non vi è traccia......

Non fargli domande troppo difficili , sennò deve ricorrere per consultarsi dai suoi amici di Montecarlo , in casa Tulliani.......

[Watson]

Gli italiani sono sempre i soliti pecoroni, voglio vedere quanti voti prende la lega

Ti piaccia o meno , guarda che i voti dati alla Lega , così come quelli ad altri partiti (IdV , Grillo ) sono voti di opinione.
Voti appecoronati sono quelli stanziali , di chi cioè vota un partito a prescindere , perchè lui "fa parte" di quell'area , con una "filosofia" per capirci , del tifoso di calcio.
Chi invece cambia voto , significa che ha delle opinioni e fa delle valutazioni a prescindere da qualsiasi appartenenza.

[venetoimpenitente]

Vi siete rimboccati le maniche , come noi in Veneto ce le siamo rimboccate in occasione dell'alluvione del 2010 , nel silenzio generale dei media di regime , come nel 1976 i Friulani si rimboccarono le maniche , e gli esempi potrebbero continuare a lungo.
Perchè , alla fine , siamo Europei , e la nostra mentalità guarda a questo mondo.

ridicolo, come al solito...prima di tutto "rimboccarsi le maniche" vuol dire proprio nulla, dato che, ad esempio, per i danni di un terremoto(almeno quelli maggiori) servono professionisti e soldi (non stai mica impastando la torta della nonna che ti tiri su le maniche).

In secundis: per l'alluvione in veneto ci fu ampia copertura mediatica, con mezzo governo leghista che ciaciava e faceva la solita propaganda contro Roma(ovviamente , come al solito, facevano finta che a Roma non erano al governo). L'unico cono d'ombro fu quello dovuto alle responsabilita', insomma al tentativo goffo da parte degli stessi leghisti per coprire le loro responsabilita' sottoforma di mancata pulizia degli alvei dei corsi d'acqua (la regione veneto e' amministrata, anzi male amministrata, dai leghisti).

Vuoi invece un chiaro esempio di non copertura mediatica per una tragedia? l'alluvione di Messina! come, non sai che qualche tempo prima ci fu un alluvione a Messina con morti? ecco appunto

[fiume sand creek]

ridicolo, come al solito...prima di tutto "rimboccarsi le maniche" vuol dire proprio nulla, dato che, ad esempio, per i danni di un terremoto(almeno quelli maggiori) servono professionisti e soldi (non stai mica impastando la torta della nonna che ti tiri su le maniche).

In secundis: per l'alluvione in veneto ci fu ampia copertura mediatica, con mezzo governo leghista che ciaciava e faceva la solita propaganda contro Roma(ovviamente , come al solito, facevano finta che a Roma non erano al governo). L'unico cono d'ombro fu quello dovuto alle responsabilita', insomma al tentativo goffo da parte degli stessi leghisti per coprire le loro responsabilita' sottoforma di mancata pulizia degli alvei dei corsi d'acqua (la regione veneto e' amministrata, anzi male amministrata, dai leghisti).

Vuoi invece un chiaro esempio di non copertura mediatica per una tragedia? l'alluvione di Messina! come, non sai che qualche tempo prima ci fu un alluvione a Messina con morti? ecco appunto

DAL NOSTRO INVIATO TORINO - Gli uomini della polizia giudiziaria lo hanno chiamato fuori dall' aula del consiglio regionale con una scusa: «Assessore, dobbiamo consegnarle un atto». Matteo Brigandì, fedelissimo di Bossi (era il suo avvocato), assessore al Commercio estero e alla Formazione - fino a pochi giorni fa con delega al Legale e al Contenzioso - ha infilato un ascensore ed è andato nel suo ufficio. Gli atti erano due: un decreto di perquisizione per corruzione e truffa e un ordine di custodia cautelare (arresti domiciliari) per concorso in truffa aggravata. Il leghista Brigandì si è seduto ed è scoppiato in lacrime. L' INDAGINE - Tutto ruota attorno a una legge del 2000 con la quale la Regione assicura sostanziosi indennizzi (fino al 100% dei danni subiti) ai «bialluvionati», vale a dire coloro che hanno perso tutto o quasi nelle inondazioni del ' 94 e del 2000. Il personaggio chiave è Agostino Tocci, titolare della concessionaria d' auto Autovallere di Moncalieri (Torino), che chiede un risarcimento di 7 milioni e mezzo di euro. La pratica è seguita da Sergio Rosso, collaboratore e consigliere di Brigandì, la Regione si oppone al pagamento perché non era stata fatta una richiesta di risarcimento prima del 2000. Il Tar dà, almeno in parte, ragione a Tocci e dichiara il ricorso ammissibile. Tocci, però, avrebbe presentato documenti falsi. Il contenzioso rischia di arrivare al Consiglio di Stato. È a questo punto che - secondo l' accusa - Brigandì avrebbe fatto la sua parte. Per non affrontare le spese legali e non creare un pericoloso precedente per altre richieste di rimborso avrebbe convinto la giunta «con continue sollecitazioni» a transare 2.824.700 euro. Pur sapendo, scrivono gli inquirenti, che nel ' 94 Tocci non aveva subito danni. Secondo il rapporto inviato in Regione dall' Arpa, infatti, l' esondazione del Po aveva solo sfiorato la zona in cui si trova la concessionaria. Il 18 luglio scorso, quando parte il bonifico, la polizia giudiziaria guidata dal pm Andrea Padalino lo blocca. I sospetti su una truffa in corso ai danni della Regione erano nati durante un' altra indagine su un ufficiale della Finanza che avrebbe acquistato un' auto da Tocci con un notevole sconto in cambio di mano morbida nei controlli fiscali. Intercettazioni telefoniche e pedinamenti avevano «tradito» Tocci e Rosso. GLI ARRESTI - Tre giorni dopo il blocco del bonifico, lunedì 21, scatta il primo arresto. In manette finisce il collaboratore di Brigandì, Sergio Rosso, e la Finanza perquisisce gli uffici della Regione. Il giorno dopo viene arrestato Agostino Tocci, che ha appena ricevuto il rimborso (ora sia lui che Rosso sono ai domiciliari). Arrivano avvisi di garanzia per Giuliana Bottero, capo gabinetto di Enzo Ghigo, e per l' avvocato Chicco Maina: avevano preparato la delibera che disponeva il pagamento ad Autovallere. A Milano finisce sotto inchiesta il procuratore aggiunto torinese Bruno Tinti, accusato di aver fatto trapelare agli indagati notizie sull' esistenza dell' inchiesta. Venerdì scorso il consigliere regionale dell' Udc Rosa Anna Costa, sentita come teste, esce dalla procura da indagata dopo aver negato un incontro con Tocci, filmato invece dalla Finanza. Dopo di lei sfila in procura come testimone il governatore del Piemonte Enzo Ghigo mentre Brigandì, che si sente sotto tiro, si difende: «Tutte le decisioni sul rimborso Autovallere sono state prese collegiarmente in giunta. Io non lo conosco». Il presidente tenta di convincere Brigandì a dimettersi e gli toglie la delega al legale. Ma ormai l' arresto è nell' aria. E rischia di trasformarsi in un' altra tegola sul governo regionale. «Sono sgomento e provo dispiacere, ma ho massima fiducia nella magistratura», ha commentato Ghigo. Cristina Marrone La vicenda L' INCHIESTA La Procura di Torino sta indagando su presunti rimborsi truccati per le alluvioni del ' 94 e del 2000 I PRIMI ARRESTI La settimana scorsa erano stati arrestati l' imprenditore Agostino Tocci, titolare di una concessionaria d' auto a Moncalieri, che aveva chiesto un risarcimento miliardario, e Sergio Rosso, collaboratore dell' assessore regionale al Legale, Matteo Brigandì (nella foto) L' ASSESSORE Da ieri, con l' accusa di corruzione e truffa ai danni della Regione (erogatrice dei risarcimenti), è ai domiciliari anche Brigandì IL PERSONAGGIO Matteo Brigandì, nato a Messina nel ' 52, è stato uno dei primi avvocati della Lega Nord e, in particolare, di Umberto Bossi. Senatore nel ' 94, consigliere regionale in Piemonte nel 2000, è assessore da fine 2002

Fonte: «Truffa sull' alluvione»: assessore arrestato

Sono gli italiani a rimboccarsi le maniche per lavorare.
I leghisti si rimboccano il portafoglio da riempire a spese di chi già ha subito una tragedia.