Originariamente Scritto da
Giò
Merovingio, temo che questa discussione sia inutile perché tu parti dal presupposto filosofico, a mio avviso inaccettabile, che i principi morali siano relativi, non fondati su una natura oggettiva delle cose e su Dio (la cui esistenza non consideri oggettiva), ma piuttosto sul consenso degli individui. E' per questo che tu consideri l'obbedienza servitù, mentre invece io credo che la libertà dell'uomo possa svolgersi pienamente e correttamente solo nella verità, non nel caos delle opinioni divergenti. Potrei rispondere punto per punto, ma forse la diatriba mi obbligherebbe ad uscire dal tema.
p.s.: più che a Sant'Anselmo io mi rifaccio a San Tommaso d'Aquino.