Prima di rispondere allo stesso modo di quelli che consideri i tuoi principali avversari politici, pensaci bene.
Prima di rispondere allo stesso modo di quelli che consideri i tuoi principali avversari politici, pensaci bene.
Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.
Dipende quali Stati totalitari.
L'Unione Sovietica (definita totalitaria) è stata consapevolmente la chiosa finale della Rivoluzione Francese.
Il Regno d'Italia tra il 1925 e il 1943 (Stato autoritario e prodromico alla moderna democrazia, più che totalitario) è stato un regime che aveva la sua pietra angolare nello Stato, nell'idea di Stato e nella sua organicità, e quindi deve molto allo Stato moderno, sorto alla definitiva gloria degli altari nel 1648 e consolidatosi sopra al singolo nel 1789-92. E quindi alieno alla Rivoluzione Francese non è.
Vorrei sottolineare invece come (nemmeno tanto paradossalmente) il regime nazionalsocialista pur fondandosi direi quasi solo sul NSDAP, ha un carattere peculiare: mentre in Italia il regime "fratello" non elevò a primaria importanza il P.N.F. (la lettera ai Prefetti nel 1926, pur se molto spesso disattesa, rimase comunque lo standard), in Germania, dicevo, il N.S.D.A.P. prima e in seguito (e soprattutto) le S.S. poi, costituirono una vera e propra aristocrazia conclamata.
Il NSDAP hitleriano era ne più ne meno che l'insieme dei guerrieri, all'interno del quale le S.S. erano la sicura elite, che a sua volta era diretta dalla ristretta cerchia dei Reichsminister e dei Reichsleiter, che rispondevano al Capo.
Sotto le spoglie "moderne" (ma nemmeno poi tanto) del partito politico di massa, il NSDAP e il regime nazionalsocialista della Germania ricrearono una società o comunque espressero un ideale e una meta sociale profondamente alternativi a quella espressa dalla Rivoluzione Francese.
Il militarismo fascista, spesso assunto come prova provata dell'essere controrivoluzionario, differiva profondamente dal militarismo nazionalsocialista per più ordini di motivi: innanzitutto, esprimeva appieno la dicotomia irresolubile di cittadino-e-soldato. Gli squadristi che pestavano i rossi e i cattolici salvavano la Patria, compiendo un loro dovere civico (o comunque percepito come tale, non è questo il punto) da cittadini che impugnano le armi per difendere consapevolmente la loro comunità.
Secondariamente, nelle sue forme istituzionalizzate la forza "littoria" assunse un carattere solo molto lievemente partitico e politico, evidenziando anche nel nome (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) come l'ideale Fascista fosse, ne più ne meno, l'ideale della salvezza dello Stato e della Nazione.
Il militarismo nazionalsocialista, espresso prima dalle SA e soprattutto da quel superbo esempio di disciplina delle SS, era invece la logica conseguenza dell'accezione aristocratico-gerarchica propria del regime tedesco degli Anni Trenta.
«Non ti fidar di me se il cuor ti manca».
Identità; Comunità; Partecipazione.
Io non mi schiererei né per un partito, né per l'altro. Insomma, credo che non esistano i presupposti per stabilire un qualche legame ideologico o storico politico tra la rivoluzione francese e i regimi di Mussolini e Franco o di Hitler.
Il collegamento è forse possibile per il caso URSS, anche se la rivoluzione bolscevica si inserisce nello stesso solco della fracese, per quanto riguarda l'insurrezione delle masse, ma è figlia di un processo storico dissimile da quello fracese: la rivoluzione russa fu la rivoluzione del proletariato per eccellenza, naturale applicazione delle teorie marxiste, ai danni della borghesia sfruttatrice; mentre quella francese vide il terzo stato rovesciare un regime che aveva tradito lo stesso popolo di Francia, il quale non si schierò tout court per la decapitazione della monarchia ed imbastì un progetto repubblicano solo dopo l'ennesimo smacco alla nazione da parte di un re che non sentivano più loro; dunque la classe debole che si scaglia contro quella dei privilegi: la rivoluzione francese vide l'abbattimento del sistema feudale con più di un secolo di anticipo rispetto a quanto avverrà nell'ottobre del '17.
"La credenza in un'economia di mercato in cui l'acquirente è sovrano è una delle più convincenti forme di truffa" (John Kenneth Galbraith, L'economia della truffa)
Complicate troppo la questione, dal 1300 in poi la linea di continuità è l'aumento dell'autorità civile di qualsiasi colore o foggia essa fosse, ergo tutti i regimi totalitari del XX secolo si pongono come apogeo di questa tendenza.
Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.
Invece il legame c'è eccome, ed è l'idea propria della rivoluzione francese di un apparato politico che possa agire in virtù di un fantomatico bene comune, il governo della massa. Un concetto pericoloso e seducente che non tiene conto di un dato tanto oggettivo quanto banale: solo gli individui agiscono, pensano, amano. La società, insomma non ha una volontà manifesta o latente indipendente da quella dei singoli individui, che invece è, ovviamente, in gran parte imprevedibile. Negare quest'ovvietà dell'agire umano, produce una pessima filosofia, una filosofia antiumana, appunto, che si sintetizza nello stato a vari livelli.
Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.