forse è troppo tardi per un mito di fondazione, come quello Turco, simile per certi aspetti a quello Latino. l'ultimo mito è stato quello del risorgimento : hanno fatto davvero un lavoro di fino, sono stati proprio bulli e pipadores.
Sarà, ma io continuo a sentire una gran puzza di bruciato....
Provo ad argomentare dopo avere contato fino 10 e fatto tre respiri.
1) Stati multietnici che funzionano più o meno bene come l'italia, alcuni più: USA, Argentina (non tirare fuori il triste e breve periodo di crisi infame), l'emergente Brasile, Canada etc.
2) Stati etnici (di più, eugenetici) che invece hanno funzionato egregiamente (!!!): Germania Nazista.
3) Stati che hanno tentato di imporre un modello di stato nazione su base etnica in maniera molto democratica: il Ruanda con al potere gli Hutu. Che obiettivo eh?
E basta con queste etnie, soprattutto in Italia o in "Padania", sembriamo quel figlio di putt... che va alla ricerca delle sue origini.
Se riesco a tirarmi fuori da questa scenetta delll'etnia come mito provo a dire perchè il lavoro potrebbe rientrare fra gli elementi caratterizzanti della gente del nord.
ho infatti ribadito che l'etnia non è necessariamente indispensabile alla creazione uno Stato, ma può aiutare
chi mi conosce sa che sono un fan della CONFEDERAZIONE Svizzera, che non è certamente un'entità su base etnica
nessuna realtà europea è paragonabile agli USA
Non cominciamo con le stronzate per rovinare le discussioni, l'itaglia non ha miti fondanti in comune, quindi se ci sono cose che uniscono il nord sicuramente non centrano una cippa col sud e viceversa, e non tirarmi fuori i romani, quelli avevano unito tutta l'Europa.
I comuni sono una caratteristica della PAdania/Cisalpinia... e non tirare fuori che a vattelappesca in campania c'erano dei comuni e robe varie, altra cosa, niente bizzantinate furbe tipo in campania c'erano i longobardi ma a Venezia no... lasciando ad intendere che non c'erano in Veneto, il Veneto era longobardo e ostrogoto alla grande, basta girare e guardare le facce di molti per capirlo.
I miti fondanti dell'itaglia sono stati tutti creati a tavolino e infatti non hanno fatto presa sul popolo che li sentiva falsi, vogliamo poi parlare del risorgimento? una guerra di aggressione a stati liberi vinta col contributo decisivo di due potenze straniere, col cazzo che il Piemonte faceva l'itaglia da solo.
Una guerra di aggressione che ha fatto morti e disastri al sud e al nord, meglio dimenticarlo.
Si può anche parlare dei popoli che hanno abitato questo grande territorio.
sperando che i meridiunali non vengano a parlarci dei vitelli.
Scusa sciadurel, ma io che sono qui da poco o un lettore più o meno assiduo (e sono più di quelli che scrivono) mica conoscono il pedigree di tutti. Valutano in base alle parole che leggono, che sono li, chiare. Non posso sapere che le dici avendo in mente altro, magari anche più complesso.
Tornando al valore lavoro, provo a dire perché, secondo me, potrebbe essere più fondante e sentito al nord che al sud.
Avvertenza, è un pippone, munitevi di sali e defibrillatore
Banalmente (secondo alcuni) inizio dalla nostra cara wikipedia che ci traccia in un passo il concetto di lavoro in senso spirituale e dice testualmente:
Il lavoro è quella forza, unita alla consapevolezza di sé, che permette di realizzare la propria natura potenziale. Aggiungo che questo è tanto più vero in un contesto artigianale dove il lavoro consiste nell'applicazione di una conoscenza tramandata da un maestro. Il lavoro come arte quindi, che mette alla prova l'uomo e le sue abilità (in senso lato, anche l’agricoltura quindi).
Ed è ancora più vero in una società come quella del nord italia pre-unitario e pre-industriale certamente non più legato (o meno legato), anche percentualmente, ai meccanismi quasi feudali del lavoro al sud (vedasi il bracciantato e il latifondo). Insomma, l’accesso al lavoro non sfruttato (da altri) e quindi indipendente era in proporzione maggiore al nord che al sud con una conseguente maggiore soddisfazione NEL lavoro da parte della gente del nord, che si faceva sicuramente il culo ad esempio a coltivare ma, più che al sud, lo faceva per se e si sa che a lavorare per altri l’impegno profuso è minore. Quest’attitudine, anche all’impresa quindi (vedasi il caso nord-est ora in fase calante) ha resistito (miracolo) in buona parte, anche alla società industriale e all’industrializzazione non solo del lavoro, ma anche del lavoratore che tendenzialmente gradisce sempre meno lavorare perché trae meno soddisfazione nel lavoro. E’ chiaro che parlo di grandi masse e non di me o te o lui che magari facciamo il lavoro che ci piace.
Anche se ho cercato di essere breve…tutto ciò secondo me spiega bene perché al nord più che al sud c’è questo tipo di attaccamento al lavoro-valore, ma trattandosi di una mia teoria che rivede in salsa nordica altre teorie sociologiche del lavoro, via alle telefonate…ehm alle contestazioni. Sono ben lieto di riceverle (e non scherzo).
Ultima modifica di Pasìn; 11-02-13 alle 15:54
[QUOTE=Quayag;3982229]
niente bizzantinate furbe tipo in campania c'erano i longobardi ma a Venezia no... lasciando ad intendere che non c'erano in Veneto, il Veneto era longobardo e ostrogoto alla grande, basta girare e guardare le facce di molti per capirlo.
Quayag, davvero vogliamo parlare di queste cazzate? Ti do una notizia, non sei ostrogoto! Ma che siete tutti piccoli e neri che cercate di nobilitare il vostro fenotipo dando nobiltà al vostro presunto genotipo? (e questo per il piacere degli estremodestrosi che giocano con aplogruppi e ste cose qua)
Mi fai venire una voglia di lasciare pure questa sezione del forum......
Ultima modifica di Pasìn; 11-02-13 alle 15:53
Cosa c'è che ti disturba nel concetto di etnia?
Sei per caso uno di quelli che al mondo caratterizzato da tanti popoli diversi portatori di differenti patrimoni genetici e culturali preferirebbe un'accozzaglia di individui tutti uguali?
Secondo te gli abitanti del nord e del sud dello stivale sono la stessa cosa dal punto di vista etnico?