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  1. #11
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    Predefinito Re: Arte contemporanea, cristianesimo e classicita'

    Carlo Baglione

    Cristo nel deserto

    (100x80 olio su tela)



    Carlo Baglione, č nato a Mistretta (Me) Italy nel 1953, all’etą di 6anni si trasferisce in Trapani, a14 anni č allievo del Maestro trapanese Cafiero. Nelle opere, dal tratto fine ed altamente suggestivo, la realtą subisce alternanze tra il mondo reale ed il mondo onirico con rivisitazioni felici che il tempo e gli eventi non sanno mutare.
    La ricerca artistico di Carlo Baglione affonda le proprie radici nel naturalismo della sua terra d’origine, la Sicilia, di cui si sostanzia per far vivere sulla tela gli angoli pił belli e suggestivi con un linguaggio artistico semplice, diretto ed efficace. Nostalgia e reminiscenza si fondono sulla tela per dare vita a composizioni pittoriche atemporali e intrise di pacata malinconia. Il gesto misurato dell’uomo che a volte appare nelle composizioni non sembra scuotere quel senso di solitudine e di lento scorrere del tempo che caratterizzano i paesaggi urbani e la campagna immersi in una realtą attonita, lontana dalla frenesia del nostro vivere quotidiano. Nostalgia o sogno, comunque sia, le composizioni pittoriche di Carlo Baglione sono un’oasi di pace nella quale l’osservatore volentieri si lascia trasportare per godere di qualche attimo di serena astrazione. Una giusta sintesi formale e una forte connotazione coloristica sono l’afflato che caratterizza il linguaggio artistico di Carlo Baglione che si sviluppa con accento personale rendendo ogni sua opera subito riconducibile all’autore, a quel suo gesto scarno e semplice, al suo mondo pittorico capace di creare pregnanti immagini di immediata comunicabilitą. Le sue tele diventano allora un viaggio della memoria nella sua terra sicula fra scorci di paesaggi urbani, campagna, oggetti e figure umane che si muovono in un mondo onirico, come sospesi nel tempo dove il silenzio grida la loro vitalitą attraverso l’esplosione di colore che assurge a protagonista assoluto di tutte le sue composizioni.

    Critico D’Arte
    Gaetano Grifo


  2. #12
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    Predefinito Re: Arte contemporanea, cristianesimo e classicita'

    Articolo di fine anni Novanta, ma sempre attuale... a cominciare dall'azzeccatissimo titolo.

    L' arte sacra contemporanea ? Che orrore

    di Gillo Dorfles

    E'sufficiente la fede per far accettare la mediocrita' di tanta arte sacra contemporanea? E, d'altra parte, e' possibile un'arte veramente attuale che sia anche sacra? Ritengo che gia' questi due interrogativi illuminino l'odierna situazione dell'arte religiosa; ora rivendicata dai difensori d'un passato glorioso e condannata da questi a rimanere ancorata alla tradizione; ora osteggiata da tutti coloro che preferirebbero vederla scomparire piuttosto che farne la "brutta copia" d'un grande passato. Ma come si spiega che l'arte religiosa, che pure domino' (almeno nell'Occidente cattolico) un'ininterrotta serie di secoli, abbia perso oggi quasi ogni diritto di cittadinanza e abbia dato ben poche prove se non in qualche opera architettonica (Chiesa dell'Autostrada di Michelucci, Cappella di Ronchamp di Le Corbusier) per non parlare delle quasi sempre indecorose figurazioni pittoriche o plastiche spesso incrostate di una incresciosa atmosfera Kitsch? E, proprio a proposito dell'architettura religiosa, e' possibile ammettere che un edificio, progettato secondo i canoni, il gusto e i materiali moderni, sia accettato e accettabile dal punto di vista liturgico? Certo, basterebbe riuscire a svecchiare il "gusto" di coloro che partecipano direttamente all'ambiente religioso, iniziandoli alla comprensione dell'arte dei nostri giorni; non solo, ma rieducando al tempo stesso i fedeli a una visione del mondo meno consumistica e materialistica, in modo che anche le nuove generazioni - imbevute di TV e di discoteche, di scritte murali e di fumetti porno - potessero apprezzare - oltre ai grandi monumenti artistici del passato - anche quelli del nostro tempo. A questo punto, uno degli argomenti che mi sembra piu' decisivo per un'eventuale "resurrezione" d'un arte religiosa e' il recupero dell'elemento simbolico, un tempo alla base non solo di molte figurazioni religiose, ma anche di quasi tutti gli esempi di un'architettura sacra. L'arte sacra (sia cristiana che di altre religioni) ha sempre utilizzato un vasto spettro di elementi metaforici e traslati - dalla croce al "triangolo" con l'occhio divino, dalla "vescica piscis" all'agnello, dal pellicano alla numerazione occulta basata sul tre (Trinita'), sull'otto (battesimo), sul 12 (apostoli) e via dicendo. Tutti emblemi che hanno sempre inciso profondamente sul pathos dei fedeli, e probabilmente anche degli "infedeli". Questo materiale simbolico e' tuttora disponibile ed e' oltretutto facilmente adattabile alle esigenze stilistiche dei nostri giorni. Abbiamo potuto constatarlo nell'impiego di alcune di queste valenze rituali nella Chiesa del 2000 di Richard Meier, come recentemente nella raffinata e mistica Cappella del Monte Tamaro di Mario Botta. Molto piu' arduo, per contro, da risolvere, il problema che riguarda le figurazioni non simboliche ma "realistiche" illustranti i vari aspetti della "storia sacra". E' facile, in questi casi, cadere nella rappresentazione oleografica o in una resa troppo dozzinale degli eventi religiosi. Non a caso nella Chiesa del 2000 non si fa alcun cenno all'elemento iconografico; mentre siamo in attesa di vedere come sara' risolto il problema della figurazione religiosa nel Santuario progettato sul Gargano da Renzo Piano in onore di Padre Pio, e per il quale l'architetto si e' rivolto a un'artista come Rauschenberg per affidargli il delicato e pericolosissimo incarico. Ebbene, se in questa circostanza le figurazioni di Rauschenberg sapranno adattarsi a una atmosfera mistica, chissa' che non si possa davvero assistere a un nuovo "miracolo" (estetico) nel nome di Padre Pio.

    L' arte sacra contemporanea ? Che orrore - http://archiviostorico.corriere.it/
    Ultima modifica di Tomįs de Torquemada; 22-02-13 alle 07:10
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  3. #13
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    Predefinito Re: Arte contemporanea, cristianesimo e classicita'

    Citazione Originariamente Scritto da Biancaneve Visualizza Messaggio
    ...anche a mio parere.

    E' perņ, quella di Chagall, un'arte molto complicata... e piena di simboli che, senza essere profondamente analizzati, rendono poco comprensibili le sue opere.
    Infatti dichiarņ lui stesso che i suoi quadri andavano interpretati liberamente dall'osservatore, e non esaminati con occhio critico.
    Ma appunto... Non impazzisco per Chagall, ma č di gran lunga il meno peggio... E' profondamente imbevuto di cultura ebraica, che emerge con prepotenza sfiorando talvolta l'ossessione (il dipinto sopra, "La crocifissione bianca", sarebbe da esaminare nel dettaglio... Cristo cinto dal tallit, scene di pogrom, i soldati dell'Armata Rossa che irrompono...)... ma č pur sempre una cultura che gli conferisce spessore e dignitą di artista... il che, con i tempi che corrono, non č poco...
    Ultima modifica di Tomįs de Torquemada; 22-02-13 alle 07:28
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  4. #14
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    Predefinito Re: Arte contemporanea, cristianesimo e classicita'


    Arazzo di Robert Rauschenberg nel santuario di Padre Pio progettato da Renzo Piano a San Giovanni Rotondo.

  5. #15
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    Predefinito Re: Arte contemporanea, cristianesimo e classicita'

    Cupola della cattedrale di Noto, Sicilia.

    Oleg Supereco, pittore russo nato nel 1974.


  6. #16
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    Predefinito Re: Arte contemporanea, cristianesimo e classicita'

    Oleg Supereco



    olio su tela, cm 145 x 220

  7. #17
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    Predefinito Re: Arte contemporanea, cristianesimo e classicita'

    Mica male quest'Oleg Supereco!

  8. #18
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    Predefinito Re: Arte contemporanea, cristianesimo e classicita'

    Citazione Originariamente Scritto da Pierre Auguste Renoir Visualizza Messaggio
    Mica male quest'Oleg Supereco!

    Una piacevolissima scoperta...

  9. #19
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    Predefinito Re: Arte contemporanea, cristianesimo e classicita'

    Oleg Supereco


    Dopo decenni di anoressia del figurativo l'opera di Oleg Supereco non poteva passare inosservata sia per le premesse teoriche sia per gli esiti pittorici che la rendono unica nell'attuale panorama artistico. Supereco giunge a un incredibile lavoro di sintesi della tradizione Orientale con quella Occidentale, tant'č che da uno sguardo d'insieme della sua opera pittorica risulta evidente la sua adesione al "realismo simbolico", formula che si puņ attribuire alla specificitą dell'icona e alla liturgia russa, ma che, mutatis mutandis, rende la qualitą dell'approccio figurativo e culturale dell'artista russo. Scene d'ispirazione sacra, ritratti e paesaggi del suo Paese d'origine e dell'Italia, in particolare di Venezia - suo Paese d'adozione.

    Ultima modifica di Biancaneve; 26-02-13 alle 20:33

  10. #20
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    Arman, Venere di Milo

    Scultura in ferro

 

 
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