Dubbi sulla svalutazione competitiva

[Hermes]

Leggevo l'intervista a Bagnai nella discussione di Dedelin http://forum.termometropolitico.it/f...-insosten.html e mi sono venuti dei dubbi sulla svalutazione competitiva,di cui parla l'economista.

1)Come avviene la cosa?Aumentando la massa monetaria?Se si,dove finisce il nuovo denaro,nelle casse dell ostato,quindi in spesa pubblica?

2)Perchè aumenta la competitività delle aziende?L'unica spiegazione che riesco a darmi è che abbassi i costi.E l'unico costo che riesco ad immaginare possa abbassare,è quello del lavoro.Ma Bagnai dice che "o si svaluta la moneta o si svalutano i salari"(è una frase di un altro,lui si limita a citarla).Non è la stessa cosa?I salari sono espressi in valuta,se la valuta perde valore,anche i salari lo fanno.Se i salari aumentano per compensare la svalutazione,allora che altro costo diminuisce,per aumentare la competitività?

3)Inoltre,se aumenta la competitività delle proprie esportazioni,queste crescono.Se diminuisce la competitività delle importazioni(le altre moneti si rivalutano),queste diminuiscono.Se aumentano le esportazioni e diminuiscono le importazioni,non ci sono meno prodotti a disposizione dei consumatori italiani?

4)Se la moneta perde valore rispetto alle altre monete,non lo perde anche rispetto alle merci?Com'è possibile che ci sia svalutazione,ma non inflazione?Sinceramente a me sembrano sinonimi.

[CLod2233]

Ciao Hermes,
guarda io è un po' che ascolto bagnai e altri (per esempio borghi aquilini) e devo ammettere che andando anche a visionare i documenti a cui si fa riferimento si nota parecchie discrepanze nella costruzione dell'Euro.
Quella da te citata riguarda il fatto che se il tasso di cambio è fisso (tra noi e la germania per es.) allora l'unico modo per competere nel breve periodo è competere sui salari. Il problema è che la Germania è avvantaggiata perché ha un export poco legato al tasso di cambio e anzi trae giovamento da un tasso di cambio più basso del marco tedesco precedente (al contrario nostro).
Svalutazione competitiva vuol dire proprio questo: svalutare indirettamente attraverso un tasso di cambio più basso di quello naturale (ecco perché "svalutazione").
Questo non è un'illazione, ma sono le basi di economia: se la bilancia commerciale tedesca (e anche le partite correnti) sono pesantemente in surplus da anni, l'ipotetico marco dovrebbe rivalutarsi (perché è molto richiesto).
Ultimo punto: la svalutazione si traduce in inflazione in base ad un coefficiente (coefficiente di trasferimento) che è tanto più basso quanto più l'economia è avanzata. Infatti nelle economie come la nostra è stimato intorno al 36%, cioè se svaluto del 10% uscendo dall'Euro (com'è più probabile) allora l'inflazione può aumentare del 3,6% (il 36% di 10%)...ovviamente si presume che la banca centrale e il governo non facciano nulla per contrastarlo (poco realistico), per cui sarebbe ancora minore.
E' un po' tecnico su alcuni punti, non so se ti è chiaro e soprattutto se ti convince?

[Feliks]

Ma perché secondo te fa differenza svalutare o abbassare i salari? Se svaluti paga qualcun altro?

[CLod2233]

sì fa differenza, perché se abbassi i salari questo ovviamente si ripercuote direttamente sul reddito dei lavoratori, che poi sono consumatori finali di solito (quindi ne risentono consumi e risparmi), mentre la svalutazione può portare un effetto indiretto di riduzione del potere d'acquisto tramite maggiore inflazione, ma nel nostro caso in misura minore di un taglio vero e proprio dei salari.
E poi non è detto che l'inflazione si ripercuota solo sui lavoratori (come nel primo caso), perché se viene adeguato il potere d'acquisto come negli anni '70 questi riescono pienamente a essere compensati a livello reale, e in questo caso le spese maggiori se le accollano gli industriali in termini di costo del lavoro (se però l'export riparte vengono compensati anch'essi da questi maggiori oneri).

[Feliks]

Quindi? Chi paga?

[CLod2233]

tipo 1/3 il lavoratore (se non si adegua il salario all'inflazione) e il resto l'impresa...ma non appena si riequilibra export e import l'impresa ci guadagna come competitività e relativi ricavi, e i lavoratori in termini di maggiore occupazione...

[Feliks]

tipo 1/3 il lavoratore (se non si adegua il salario all'inflazione) e il resto l'impresa...ma non appena si riequilibra export e import l'impresa ci guadagna come competitività e relativi ricavi, e i lavoratori in termini di maggiore occupazione...

numeri a caso o hai qualche riferimento bibliografico?

[CLod2233]

Leaving the euro: A practical guide di Bootle e un altro studio di Sapir (di cui però non ricordo il nome): il primo ipotizza una svalutazione del 12% circa, il secondo tra il 10% e il 20% circa.
Se consideriamo che lo studio di Goldfajn e Werlang (unico disponibile sul tema) ipotizza un coefficiente pass-through del 36%.
Se ipotizziamo il 12%, il 36% è il 4,3%...cioè l'inflazione potrebbe aumentare del 4,3% se in seguito alla svalutazione la banca centrale e il governo non attuino nessuna misura...
Quindi quel 4% di inflazione in più potrebbe non essere compensato da un adeguamento dei salari (visto che non c'è più la scala mobile) e allora si scaricherebbe in parte sui lavoratori e in parte sui datori di lavoro almeno nei primi uno-due mesi...dopo che i ritardi di adeguamento ipotizzabili (curva a J) spariscono, si può pensare che la ripresa dell'export traini con sè il PIL e i salari...molto base come ragionamento

[Feliks]

E cosa ci impedisce di ridurre i salari del 2%?

[CLod2233]

il fatto che ridurre i salari del 2% non risolve il problema della competitività italiana, quindi a meno che ogni tot mesi riduciamo i salari del 2% oppure lasciamo che l'inflazione ne eroda una parte, allora non è di alcun aiuto.
Continuo a insistere nel dire che non voglio uscire dall'Euro domani, volevo solo constatare che mancano alcune premesse economiche di base (quelle che ho elencato sopra) e quindi se mai ci fosse un'altra crisi è naturale che la gente potrebbe arrabbiarsi e alcuni potrebbe cominciare a parlare di uscita seriamente...