Resistere, resistere, resistere... sulla poltrona
Il contestato decreto di commissariamento della Sanità campana, dopo essere passato per le Asl, è arrivato negli uffici della Regione. La strategia degli uomini di Palazzo Santa Lucia non cambia e si procederà con l’impugnazione del decreto davanti al Tar e alla Corte Costituzionale. Lo ha confermato un Antonio Bassolino visibilmente infastidito. Il governatore ha poi rincarato la dose, aggiungendo che: “Il Governo non può pensare di fare quello che gli pare, senza tener conto degli sforzi e degli impegni. La decisione di commissariare la Sanità è ingiusta, immotivata, sbagliata. Si è voluto adottare ad ogni costo un modo non ragionevolmente possibile, mentre si poteva concordare tutto”. Alla base del ricorso al Tar vi è la presunta “disparità di trattamento tra le due più grandi regioni del Mezzogiorno, Campania e Sicilia”. Bassolino ha spiegato che in una riunione del tavolo tecnico tenutasi a ottobre, erano state fatte le stesse considerazioni per le tre regioni. Ma in una lettera successiva Campania e Molise erano state “diffidate” mentre per la Sicilia si parlava solo di un più cauto ed eccomodante ‘’invito’’. “C’è un’evidente disparità di trattamento e il Governo non può pensare di fare quello che gli pare”, ha aggiunto Bassolino, contestando, inoltre, il fatto che il decreto sia arrivato “nella sua sede naturale solo dopo essere passato per le Asl, e dopo tante sollecitazioni. Credo ci fosse in chi doveva darci il decreto, la consapevolezza della debolezza del decreto stesso”. Il decreto di commissariamento della Sanità campana contiene 18 prescrizioni “tra cui alcune questioni già deliberate dalla Giunta regionale e in corso di attuazione. Sono scelte che abbiamo già fatto, come l’accordo con i Policlinici”, ha precisato Bassolino. La decisione della Regione di impugnare il decreto di commissariamento,com’era prevedibile, invece non è andata giù al Pdl. “Le esternazioni di Bassolino, ha dichiarato il vice capogruppo del Pdl alla Camera dei Deputati Marcello Taglialatela, confermano che siamo di fronte non ad un soggetto istituzionale ma ad un abile mentitore ed un pessimo amministratore. Le sue scelte che creano un guazzabuglio istituzionale non tengono infatti conto delle esigenze reali dei cittadini ma solo del proprio tornaconto politico. A tutt’oggi il Piano ospedaliero regionale varato tre anni fa continua a rimanere inattuato e sebbene, da due anni, la Sanità regionale sia sotto monitoraggio, continua a produrre deficit. Inoltre, la giunta Bassolino continua ad emanare provvedimenti e delibere che vengono dichiarate incostituzionali o bocciate dal Tar”. A Tagliatela fa eco il presidente del Gruppo di Forza Italia in consiglio regionale della Campania, Paolo Romano. “Aprire un contenzioso prima e impugnare poi un decreto di commissariamento è sotto il profilo istituzionale, la peggiore cosa che un presidente di Regione possa fare”, ha dichiarato Romano. “Bassolino, dunque, ha concluso il pidiellino casertano, scegliendo apertamente la strada dello scontro esce allo scoperto smentendo se stesso, mortificando gravemente quel dovere di collaborazione istituzionale pure sbandierato fino a ieri, finché insomma gli è convenuto. Le conseguenze di queste irresponsabili scelte saranno purtroppo gravi per i cittadini, né credo gli porteranno alcun giovamento politico”.
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