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]ROMA - L'ergastolo di fatto non è un 'fine pena mai', come dimostra il caso di Valerio Fioravanti. L'ex terrorista dei Nar, condannato al carcere a vita per la strage alla stazione di Bologna del 1980, è infatti tornato il libertà dallo scorso aprile, dopo 23 anni trascorsi in cella e altri cinque in libertà vigilata. Eppure - come ha tenuto a sottolineare anche il legale di Fioravanti, l'avv. Michele Leonardi - 'Giusva' è tornato in libertà non grazie a benefici penitenziari o sconti di pena,
ma in base al combinato disposto di due norme del codice penale introdotte per mettere in pratica l'art.27 della Costituzione secondo cui le pene devono "tendere alla rieducazione del condannato".[/COLOR]
Ergastolani inclusi. Fioravanti ha potuto lasciare il carcere grazie all'art. 176 del codice penale che prevede la liberazione condizionale se il condannato ha "tenuto un comportamento tale da fare ritenere sicuro il suo ravvedimento". Alla libertà vigilata possono accedere anche gli ergastolani, a patto però che abbiano scontato almeno 26 anni di carcere (di fatto 23, perché Fioravanti, come tutti i detenuti che in carcere tengono una buona condotta, ha avuto un abbuono di tre mesi per ogni anno). A concedere la libertà condizionale all'ex terrorista dei Nar é stato il Tribunale di sorveglianza di Roma nell'aprile del 2004.
Durante questo periodo Fioravanti non ha potuto allontanarsi dalla città, ha dovuto sottostare ad altri obblighi di sicurezza, e di giorno ha lavorato per l'associazione 'Nessuno Tocchi Caino' senza però tornare in cella di notte. Lo ha fatto per cinque anni, trascorsi i quali - come prevede un altro articolo del codice penale, il 179 - Fioravanti è da ritenersi riabilitato. La sua pena è dunque estinta. La riabilitazione, per legge, è concessa quando "siano decorsi cinque anni dal giorno in cui la pena principale sia stata eseguita o si sia in altro modo estinta, e il condannato abbia dato prove effettive e costanti d buona condotta". Fioravanti potrà ottenere l'estinzione delle pene accessorie come ad esempio l'interdizione dai pubblici uffici o il divieto di espatrio.
ANSA.it - Fioravanti libero, ergastolo non e' a vita
non mi trovo d'accordo