indagine Cgia Mestre: "E' aumentata la solidarieta' nei confronti del Sud"
(2/8/2009 11:04)
(Sesto Potere) - Mestre - 2 agosto 2009 - “E’ del tutto legittimo che i politici meridionali chiedano più risorse per rilanciare l’economia dei loro territori, ma non ci vengano a dire che negli ultimi anni sono stati penalizzati dalla politica nazionale. Le statistiche dicono il contrario. Nell’ultimo decennio la solidarietà del Paese nei loro confronti è cresciuta.”
E’ questo il primo commento che fa il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, dopo aver letto i dati elaborati dal suo Ufficio studi che ha messo a confronto i saldi regionalizzati (chiamati anche residui fiscali) emersi dalla differenza tra le entrate e le spese delle Amministrazioni pubbliche nel decennio 1997/ 2007 (vale a dire la differenza tra quanto versano i cittadini italiani in termini di tasse e contributi alle Amministrazioni pubbliche e quanto ricevono in termini di spesa pubblica, al netto delle spese per interessi passivi).
Come dicevamo il risultato non lascia alcun dubbio interpretativo. Negli ultimi 10 anni il divario Nord/Sud è aumentato a vantaggio di quest’ultimo.
Vediamo i dati. Se nel 2007 ciascun cittadino residente nelle Regioni ordinarie del Nord presenta un saldo di 5.295 euro - ovvero paga molte più tasse e contributi (precisamente 16.670 €) di quanto riceve in termini di spesa (11.376 €) – quelli del Centro presentano un “differenziale” più contenuto pari, comunque, a 3.459 €. Se anche per le regioni a Statuto speciale del Nord il dato resta positivo (907 € pro capite), la situazione cambia segno quando si analizzano i risultati delle Regioni meridionali. Per quelle a statuto ordinaro il saldo è negativo e si attesta sui 1.061 € pro capite. Vale a dire che tra quanto pagano di tasse e contributi e quanto ricevono in termini di spesa pubblica, i trasferimenti ricevuti da questi cittadini sono molto superiori alle imposte versate. La situazione si presenta ancor più positiva per le 2 Regioni a statuto speciale: per la Sicilia e la Sardegna il residuo fiscale si attesta sui 2.063 € pro capite.
Questa la fotografia che emerge dalla lettura dei dati riferiti al 2007 (ultimo dato disponibile). Vediamo ora la situazione al 1997 (dalla CGIA ricordano che in questo confronto i dati 1997 sono stati attualizzati ai valori 2007 attraverso l’impiego dell’apposito coefficiente di rivalutazione monetaria Istat).
Ebbene, se per le regioni ordinarie del Nord il quadro rimane pressocchè stabile (saldo pari a 5.278 € pro capite contro i 5.295 del 2007), e migliora sensibilmente per le regioni settentrionali a statuto speciale (1.724 € pro capite nel 1997 contro i 907 € del 2007), peggiora, invece, in maniera molto sensibile al Centro. In questa macro area nel 1997 il saldo era pari a 1.958 €, 10 anni dopo ha toccato, come dicevamo, i 3.459 €. Il confronto tra il 2007 e il 1997 premia, invece, il Mezzogiorno. Se nel 1997 il saldo delle regioni ordinarie era di segno negativo pari a 900 € pro capite (vale a dire che i trasferimenti ricevuti erano ben superiori delle imposte pagate) nel 2007 il residuo fiscale ha toccato, come ricordavamo sopra, la soglia dei 1.061 €. Per le realtà a statuto speciale le cose sono andate ancora meglio. Se nel 1997 il saldo era negativo per 1.430 € pro capite, 10 anni dopo si attesta, come segnalavamo più sopra, sui 2.063 €.
“Dalla lettura di queste statistiche – conclude Bortolussi – possiamo dire che in questo ultimo decennio è continuata, ad eccezione dei residenti delle regioni a statuto speciale, la solidarietà dei cittadini del Nord verso quelli del Sud. La cosa sorprendente è che i maggiori sacrifici per sostenere l’economia meridionale sono stati fatti dagli abitanti del Centro che hanno registrato in questo decennio gli aumenti di saldo più consistenti. Nulla di strano visto che è moralmente ineccepibile che le realtà più ricche del Paese, siano esse del Nord o del Centro, debbano aiutare quelle più in difficoltà. Ciò che non è accettabile è che la protesta sollevata in queste settimane da una parte della classe politica e dirigente meridionale si basi sull’assunto che negli ultimi anni gli aiuti economici al Mezzogiorno sono diminuiti. I dati in maniera inequivocabile dicono il contrario”.
Quotidiano del Nord