Le 9 migliori battute dall'estero (dopo i risultati delle elezioni)
1) È come se in Egitto Mubarak prendesse il 31% dopo la rivoluzione.
2) Ma quanto costa un governo? Ve lo compriamo noi!
3) Come si fa a comprarvi così con due lire? Quanto può essere l’IMU sulla prima casa? Duecento euro? Spalmati in cinque anni di governo sono tre euro al mese. la paghetta a mio figlio per fargli rifare il letto è cinque volte tanto.
4) Sono francese e non ho mai seguito la politica italiana, ma forse voi italiani siete ancora più francesi di me.
5) Per voi italiani all’estero è arrivato il momento di tornare in Italia (a prendere le vostre cose).
6) Comunque la scelta di candidare un comico professionista è geniale, come dire “se dobbiamo far ridere basta mezze misure”.
7) Le borse sono contente di come avete votato, il vostro sarà il primo Paese in cui le rate dei mutui saranno più alte del costo delle case.
8) Nei fumetti a questo punto si accende il batsegnale.
9) Siete come quelle ragazze che vogliono farsi mettere incinta da uno ricco per starsene a casa a non fare un cazzo, siete al settimo figlio a carico vostro ma non abbandonate la convinzione che questo piano possa funzionare."
Io d'ora in poi quando mi chiedono da dove vengo rispondo da Lugano.
Io non mi sento italiano,
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Proporzionale puro e Berlusconi scompare.
Soviet made shit
persino in Bolivia:
L’Italia e la civiltà dello spettacolo
– 26 febbraio 2013Pubblicato in: Bolivia
Los Tiempos
Quanto accaduto nelle recenti elezioni italiane deve richiamare l’attenzione su un fenomeno ampiamente illustrato dal Premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa nella sua opera “La civiltà dello spettacolo”.
Si tratta di un processo di banalizzazione di tutte le attività umane che, più nello specifico sebbene non esclusivamente, collocherebbe la politica nell’insieme di cose che si starebbero trasformando in spettacolo, svuotandosi del proprio contenuto originario e perdendo di serietà e di profondità. Così diventano delle vere e proprie messinscene dove vince chi dimostra di avere le doti migliori per conquistare la popolazione, poco importa se non vengono illustrate idee e proposte, basta che ci sia intrattenimento.
Un’avvisaglia latinoamericana in questo senso si osservò in Argentina, quando i politici locali, prima di partecipare ad un dibattito pubblico, preferirono assistere allo show di Tinelli [conduttore televisivo argentino, NdT], visto che lo spettacolo era per loro più propizio della comunicazione politica tradizionale.
Lo stessa idea caratterizza la grande popolarità che Silvio Berlusconi mantiene nel suo paese. Popolarità che nel suo caso iniziò proprio grazie ai mezzi di comunicazione, di alcuni dei quali è proprietario, e che, lungi dall’essere inficiata dai numerosi scandali, tra i quali si annovera perfino la prostituzione minorile, sembra essersi consolidata.
È un fenomeno che indubbiamente deve richiamare la nostra attenzione.
(pubblicato il 26 febbraio 2013)
[Articolo originale "Italia y la civilización del espectáculo"]
L?Italia e la civiltà dello spettacolo | Italia Dall'Estero