La svolta di Obama in Siria
New York, 27-02-2013
L'amministrazione Obama si appresta a imprimere una svolta alla sua politica nei confronti della crisi siriana. Una svolta da tempo nell'aria. Ora pero' - come scrive il Washington Post - la Casa Bianca sarebbe pronta a dare il via libera ad aiuti diretti ai ribelli, per facilitare la caduta del regime di Bashar al Assad. Un cambiamento di rotta che traspare chiaramente dalle parole del segretario di Stato Usa, John Kerry, che a Parigi - dove ha incontrato il ministro degli esteri francese, Laurent Fabius - ha sottolineato la necessita' di una "accelerazione della transizione" in Siria, intensificando il sostegno a chi combatte il regime di Damasco.
E per procedere il presidente Barack Obama aspetta proprio il ritorno di Kerry a Washington, dopo che il nuovo capo della diplomazia americana avra' concluso il suo lungo giro nelle principali capitali europee e del mondo arabo. Con gli occhi puntati soprattutto sulla tappa romana, dove Kerry si appresta a partecipare al meeting dei Paesi Amici della Siria. E' a quel tavolo che molto probabilmente sara' deciso il cambio di passo da parte non solo degli Stati Uniti, ma di tutta la comunita' internazionale, che finora ha usato mille cautele nell'affrontare la crisi siriana.
Il piano di Washington, in particolare, prevede di fornire direttamente ai rappresentanti della coalizione politica che si oppone al regime di Assad materiali ed equipaggiamento civile e militare: dunque, giubotti antiproiettile, veicoli blindati, mezzi di comunicazione. Si prevede inoltre di organizzare, ove possibile, veri e propri corsi di addestramento per i combattenti ribelli, oltre all'invio di aiuti per far fronte alla gravissima emergenza umanitaria in Siria. Niente armi pero', visto che fin dall'inizio della crisi il timore della Casa Bianca e del Pentagono e' che possano finire nelle mani sbagliate. Proprio come e' accaduto con le armi provenienti dalla Libia, ora in mano ai gruppi estremisti dell'Africa nord-occidentale.
Di un sostegno diretto ai ribelli siriani Kerry parlera' anche col ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, che incontrera' nelle prossime ore a Berlino. "Continueremo a offrire e aumentare l'assistenza al popolo siriano per promuovere la transizione verso un regime post-Assad", si e' limitato a commentare il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Ma le parole del segretario di Stato sono piu' che chiare sulla strada che gli Stati Uniti stanno per imboccare nel tentativo di porre fine a una guerra civile che in due anni si calcola abbia causato oltre 70.000 vittime.
"Pensiamo che piu' aiuti arrivano nelle zone liberate della Siria piu' la transizione si avvicini", ha spiegato Kerry, da Parigi. Incassando il pieno appoggio di Fabius: "Sulla Siria la pensiamo nello stesso modo. Bashar Al Hassad deve andare via". Piena sintonia di vedute anche col segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, che ha incontrato a Roma.
Rainews24.it