Originariamente Scritto da
Theremin
A parte il fatto che non sono d'accordo sulla seconda parte, voglio però concentrarmi sulla prima parte del tuo intervento.
Il motto comunista "Da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo i propri bisogni" presenta un "piccolo" problema. Volendo trasformarlo in formula matematica, più precisamente in un'uguaglianza, assumendo che descriva un sistema in cui le entrate (da ciascuno) vadano a bilanciare le uscite (a ciascuno), diventerebbe:
da ciascuno secondo le proprie capacità = a ciascuno secondo i propri bisogni
Il vizio di questa uguaglianza nasce nel momento in cui ci si rende conto che la parte destra tende all'infinito. Nel tuo intervento hai elencato una serie di bisogni, definiti "primari". Questi sono necessari alla sopravvivenza fisica di un individuo. Tuttavia, un mondo in cui fossero soddisfatti soltanto questi bisogni primari, sarebbe costituito non da individui, ma da cloni. L'uomo è un essere molto complesso e, oltre alle funzioni fisiologiche di base, a cui sono legati i bisogni primari, ha una mente (alcuni sostengono addirittura che abbia un'anima). L'uomo ha, cioè, una personalità, che permette, oltre alle caratteristiche fisiche, di isolare un individuo dall'insieme.
Un essere umano senza personalità si troverebbe su un gradino al di sotto di una bestia.
Dalla necessità di creare e mantenere una personalità peculiare per ogni individuo, deriva un numero di bisogni potenzialmente infinito, e comunque molto grande, direttamente proporzionale al numero di combinazioni possibili dei fattori che possono costituire una personalità.
Ad esempio Prinz Eugen è appassionato di militaria, mentre Theremin ama i libri antichi. Se Prinz non avesse la possibilità di costruire i propri mezzi corazzati, o Theremin non potesse fare in modo di procurarsi il denaro per acquistare libri antichi, essi non potrebbero realizzare la propria personalità. Essendo soddisfatti i loro bisogni "primari", essi sarebbero degli esseri viventi, ma non sarebbero individui la cui personalità sia realizzata. Semplicemente, non sarebbero rispettivamente "Prinz" e "Theremin", ma altro. Quindi il libro antico non è un bene primario per l'essere vivente "Theremin", ma lo è per l'individuo "Theremin".
Tornando all'espressione iniziale, se il termine di destra tende all'infinito allora, per verificare l'uguaglianza, anche il termine di sinistra (da ciascuno) dovrà tendere all'infinito. Da qui l'impossibilità pratica di un comunismo che non appiattisca gli individui, dotati di una loro personalità (da cui derivano bisogni che solo ognuno conosce), al livello di semplici esseri viventi che sopravvivono. Chi riesce a convincere la "collettività" che Theremin, per sopravvivere come individuo, ha bisogno di libri antichi?