Archiviata l’era Haider

Svolta epocale in Carinzia, maggioranza assoluta rosso-verde, nella roccaforte dell’estrema destra, in numeri reali, proporzionali. Per la destra xenofoba del defunto Joerg Haider, alle regionali anticipate di domenica è un tracollo di dimensioni mai viste in Austria. L’Fpk (Partito nazional-liberale carinziano), dominante dal ’89 nel meridione d’Austria, è sceso al 17,1% dal 44,8% del 2009.

Vincitore indiscusso con il 37% è il Partito socialdemocratico (Spoe) di Peter Kaiser, nuovo governatore, espressione di una nuova leva che ha reciso ogni legame col populismo di destra che qui serpeggiava anche tra la Spoe. Quattro anni dopo la sua scomparsa è finita l’era Haider in Carinzia, fucina anche dell’estrema destra europea, che intorno al monte simbolo Ulrichsberg si raduna ogni anno con tanto di presenze di ex Ss e ospiti della Lega nord. Altro vincitore del voto di domenica sono i Verdi guidati dall’ex cabarettista Rolf Holub, che col 12,1% hanno raddoppiano i loro voti. L’ex comico è sceso direttamente in politica fin dal 2002, quando Joerg Haider gli negò un premio per la cultura già assegnato, per non essere costreto ad andare a lavorare all’estero. La svolta politica darà nuovo ossigeno alla vasta scena culturale indipendente, ossatura della resistenza al dominio Fpk, sistematicamente esclusa dai finanziamenti, andati solo ai grandi eventi e al folklore.

Il «sistema Haider» non si caratterizzava solo per il suo «radicamento nella palude bruna», come lo racconta nel suo nuovo romanzo – Il signor Groll (Rancore, ndr) all’ombra dei Karavanchi – Erwin Riess, ma per un sistema di corruzione, clientelismo e malgoverno che nulla ha da invidiare alle peggiori situazioni italiane. Con una magistratura poco solerte, è solo grazie all’accanimento di Holub, che ha fatto ricorso alla procura anticorruzione di Vienna, che la pentola è stata scoperchiata provocando la crisi della giunta regionale. Il presidente della regione Alfred Doerfler, successore dal 2009 di Joerg Haider, punito dagli elettori, è indagato tra l’altro per tangenti nello scandalo della banca Hypo-Alpe-Adria venduta sottocosto alla banca regionale della Baviera. Un personaggio dal fare gioviale e barzellettiere alla Berlusconi, Doerfler è famoso anche per la sua azione di spostamento dei cartelli segnaletici in lingua slovena che una sentenza della corte costituzionale imponeva. La negazione dei diritti della minoranza slovena, incarnata nel rifiuto dei cartelli topografici bilingue, sembra essere un tratto identitario della destra in Carinzia. Quando l’ex cancelliere Bruno Kreisky tentò di imporli negli anni ’70 fu accolto da una massa in rivolta al grido di «sporco ebreo». Il capo della Fpk della Carinzia Uwe Scheuch, è stato condannato nel processo «Part of the game» per tangenti legate al conferimento della cittadinanza austriaca a un faccendiere russo. Il suo successore è il fratello Kurt Scheuch.

Al momento sono 42 i processi in corso che investono l’intera classe dirigente della Carinzia. Con progetti megalomani e regalie in contanti ha ridotto la regione alla bancarotta: la «Grecia d’Austria», la definiscono i commentatori. Sul banco degli imputati anche il partito popolare (Oevp) che ha governato insieme alla Fpk, Ha saputo però reagire dimettendosi da tutti gli incarichi sostenendo la richiesta di nuove elezioni dell’opposizione rosso-verde. Al voto di domenica la Oevp si è presentata con una leadership completamente nuova di impronta fortemente liberal, diversa dal partito su scala nazionale del vicecancelliere Michael Spindelegger, alleato di governo del cancelliere socialdemocratico Werner Faymann. La perdita dei popolari è stata così fortemente contenuta: dal 16,8% del 2009 al 14,2.%.

Il voto di domenica è stata la prova generale anche per il nuovo partito dell’industriale multimilliardario austrocanadese Frank Stronach, il team Stronach, che di botto si è aggiudicato un 11,2% dei voti, schierando come capolista un sindaco transfuga della Spoe e assorbendo una grossa fetta dei voti della Fpk. Prospettive nere per il leader della destra xenofoba austriaca Hans C. Strache, erede di Haider, in vista delle politiche di settembre. Il crollo della sua roccaforte Carinzia rende ancora più improbabile il sogno di diventare cancelliere. Più possibile diventa l’altro sogno, un governo rosso-verde.

Angela Mayr - il manifesto

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