Indagato il ‘bancomat’ delle cosche

Cronaca Giuseppe Giglio, Gianni Floro Vito, Gaetano Blasco e Carmine Belfiore: sono quattro dei sette imprenditori indagati dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna per usura e frode fiscale aggravate dalla finalità di agevolare un’associazione mafiosa. Di origini calabresi, considerati legati alla cosca Grande Aracri di Cutro, i quattro abitano in provincia di Reggio e operano nell’edilizia e nell’autotrasporto.

Stando a quanto ricostruito dalla Guardia di finanza di Cremona, con una girandola di fatture false creavano liquidità che prestavano a tassi da usura ad aziende emiliane in difficoltà con l’obiettivo di ottenerne il controllo e portarle nell’orbita della ‘ndrangheta. Un meccanismo nel quale risultano coinvolti anche tre commercialisti con studi a Reggio, due dei quali con uffici anche a Crotone e a Cutro.

Quello di Giuseppe Giglio, 45 anni, contitolare della G&G di Gualtieri, è nome conosciuto. È stato definito il ‘bancomat delle cosche’ nelle dichiarazioni di Salvatore Cortese, il più importante pentito della ‘ndrangheta di Cutro. Già nel 2010, nella sua relazione alla Commissione antimafia, il prefetto di Reggio Antonella De Miro citava Giglio come figura di spicco nel ‘metodo delle false fatturazioni, uno dei più praticati modelli di crimine estorsivo… nella duplice veste di vittima estorta e soggetto che si avvantaggia profittevolmente dei rapporti con gli esponenti delle cosche, riuscendo a recuperare legalmente il denaro offerto pagato per la ‘protezione”. ’Il sistema fraudolento – scriveva il prefetto – consente agli imprenditori di riottenere le somme mediante lo scarico dell’Iva e anzi, talvolta, di guadagnare una quota dell’Iva frodata’.

C’è poi la figura di Gaetano Blasco. Il fratello Salvatore, ritenuto un affiliato alla cosca cutrese Grande Aracri, venne ucciso nel 2004. Nelle scorse settimane l’auto del figlio di Gaetano Blasco, parcheggiata davanti alla sua casa di Pieve Modolena, è stata distrutta da un incendio doloso.
Gianni Floro Vito, infine, sedeva tra i commensali della famigerata cena organizzata nel marzo 2012 tra imprenditori calabresi, considerati vicini alla criminalità organizzata, e alcuni esponenti politici del centrodestra locale

Indagato il ?bancomat? delle cosche | Telereggio

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Per chi non lo sapesse, alla suddetta cena tra imprenditori calabresi ed esponenti politici del cdx c'era anche il sig. Giuseppe Pagliani, che il PDL aveva candidato niente meno che alla presidenza della provincia. Pagliani, per difendersi, ha dichiarato che non conosceva tutti i presenti...

Poi mi si chiede perchè ogni volta vado a rivotare per il csx...