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Risultati da 1 a 6 di 6

Discussione: Una "via d'uscita".

  1. #1
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    Predefinito Una "via d'uscita".

    A proposito della scelta del Papa di lasciare il suo incarico per via della sua età, mancanza di forze per portar avanti il suo ministero. Ho sentito da parte della stessa Chiesa Cattolica tante critiche (anche comprensione da altri), tipo non doveva “scendere dalla croce” eccetera. Per me invece è stato abbastanza umile e onesto a far quel che a fatto. Io come cristiano so che il “Padre nostro” è un Dio amorevole e misericordioso e come dice la sua Parola, Lui si ricorda che non siamo che polvere e sa quanto può (una persona di 86 anni) sopportare (salmo 103:13,14). Difatti, del suo servizio per Lui, Gesù dice: il mio giogo e soave ed il mio peso leggero...Venite a me ed io vi darò riposo” (Matteo 11:28-30).
    Penso che se il giogo si fa troppo duro ed il carico troppo pesante non è il giogo né il peso, di Gesù, ma il nostro proprio peso o quello di qualcun altro (tipo regole religiose inventate e tradizioni loro) che uno ha stupidamente (per ignoranza) preso sulle proprie spalle o ha permesso che gli fosse caricato addosso (aldilà di quello che dice la Parola di Dio) e della forza e capacità che si ha. Perciò questo povero fratello (Papa), forse si è reso conto che stava cercando di portare un peso troppo pesante (per le sue forze), invece di lasciare che il buon Dio lo facesse con qualcun altro più giovane e con più forze di lui, per il bene della stessa Chiesa Cattolica. Chissà, sarà stata la Sua (di Dio) volontà per questo loro anziano ed umile Papa, affinchè questi fratelli (in Cristo) imparino (ed io per primo!) Che il Padre nostro (Celeste) ha promesso che non ci lascerà mai esser tentati aldisopra di quello che possiamo sopportare; difatti ha promesso che ci darà sempre qualche via d'uscirne (1°Corinzi 10:13).

  2. #2
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    Predefinito Re: Una "via d'uscita".

    Piuttosto che enfatizzare con richiami biblici e con senso di fratellanza universale ciò che accade tra le schiere sacerdotali cattoliche, proporrei altra lettura.

    Un uomo piuttosto vecchio e debole di mente che decide di mettersi da parte.

    Le dimissioni infatti sono la forma più naturale con la quale passare la mano, e ciò sia in ambito civile che religioso.

    E per chiudere con detto popolare "dimesso un papa se ne fa un altro".
    ........ma il dono di Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore.
    (Romani 6:23)

    chiese e comunità cristiane evangeliche

  3. #3
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    Predefinito Re: Una "via d'uscita".

    Con questo nome, si indicano generalmente i Cristiani del vecchio Impero persiano, conosciuti anche con il nome di Nestoriani. Questi cristiani del regno dei Parti fanno risalire la loro origine all’apostolo Tommaso, secondo una testimonianza di Origene (185-253), citato da Eusebio. A causa della loro posizione geografica questi cristiani non hanno avuto molti contatti con l’Impero occidentale e con Roma.

    Per opposizione all’Impero romano-bizantino si spinsero verso il Nestorianesimo (da Nestorio), che professava il Cristo Dio-Uomo e Maria madre dell’uomo e non madre di Dio. A partire dal XVI-XVII secolo, grazie all’opera dei missionari Cappuccini e Domenicani, iniziarono il loro cammino verso l’unità con Roma.

    Solo all’inizio di questo secolo però la maggioranza dei Nestoriani aderì all’unione con la Chiesa Cattolica e, mentre cresceva il numero dei Cattolici, la Chiesa Assira veniva abbandonata dai suoi pastori: il Patriarca emigrò negli Stati Uniti (1949) e i sacerdoti divennero più rari. Oggi la chiesa Assira comprende due rami, uno Cattolico-Caldeo e uno Nestoriano riuniti nella chiesa Ortodossa Orientale, Cattolica Apostolica Assiro Caldea.

    La Chiesa Assiro Caldea, ha assunto questo binomio a seguito della fusione delle due Chiese, quella Assira e quella Caldea.

    Chiesa Ortodossa Assiro-Caldea

    Chiesa Assiro-Caldea, via Viù 3, Torino.
    Sede liturgica: Piazza del Municipio, Caselle Torinese.


    La Chiesa d’Oriente Assiro-Caldea (o dell’Est o Sira Orientale o Assira o Aturai o Ashurai o Nestoriana) rappresenta, nella sua base storico-teologica tradizionale, la più antica delle divisioni cristologiche sviluppate nei primi Concili (quella Nestoriana) che, seppure sfumatasi nel tempo, non è mai dottrinalmente venuta meno: essa accetta i primi due Concili Ecumenici (Nicea I e Costantinopoli), poiché, classicamente la dottrina nestoriana prevede due nature (umana e divina) e due persone (il Figlio e Cristo) distinte in Cristo. Di conseguenza la Madonna non è Theotokos (Madre di Dio, come stabilito dal Concilio di Efeso nel 431) ma Theodochos (riceve Dio) e Chistotokos (madre di Cristo). Ciò in contrasto con la dottrina “ortodossa” classica, secondo la quale la seconda persona (una sola persona) della Trinità , cioè Gesù Cristo, è “vero Dio e vero Uomo” (due nature).

    La chiesa Assira comprendeva, originariamente, i vasti territori dell’attuale Iraq occidentale e dell’Iran. Dalla Mesopotamia, sua terra d’origine, essa ha conosciuto una rapida espansione che ha portato i suoi missionari a fondare comunità in Europa, America ed Asia, fino all’India (dove è nota con il nome di “Chiesa siro-caldea”) ed alla Cina.

    La comunità monastica assira di Chang’an (antico nome di Xi’an, capitale della Dinastia Tang) fu, nel VII secolo, la prima documentata comunità cristiana in Cina.Nel XX secolo assiri e caldei hanno patito numerose persecuzioni e stragi compiute da iracheni, turchi e curdi, ciò ha fortemente colpito queste chiese, anche perché molti fedeli, per sopravvivere, nel corso degli anni trenta e quaranta sono emigrati verso il nord-est della Siria, verso l’India, gli Stati Uniti ed il Canada e l’Europa. Lo stesso Catholicos assiro, ha dovuto trasferire la propria sede negli USA.

    I recenti contatti ecumenici che dagli anni ’80 si sono sviluppati con le altre Chiese Ortodosse e la Chiesa Cattolica hanno portato alla conclusione, che in sostanza, la Fede della Chiesa Assira, anche se ufficialmente professa esservi in Cristo due nature e due “qnoma” (termine Siriaco spesso interpretato come “persona” ) in una sola persona, non è ritenuta, nel complesso, anche per alcune difficoltà linguistiche nelle definizioni originarie, profondamente difforme dalla Cristologia insegnata dal Concilio di Calcedonia (451) .

    Sul piano liturgico, differenziazione significativa della Chiesa d’Oriente è la anafora di Addai e Mari. Questo rito è ben noto agli studiosi di liturgie, a causa della sua mancanza delle frasi, note a tutti i credenti, pronunciate da Gesù durante l’Ultima Cena («Questo è il mio corpo… Questo è il mio sangue»). Per questa ragione soprattutto i cattolici di Roma non riconoscevano, sino alle riflessioni postconciliari ed agli ulteriori studi negli anni ’90 del sec. XX, validità a questa liturgia. Nel 2001, dopo uno studio storico-esegetico assai approfondito condotto sui testi più antichi, il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e la Congregazione per la Dottrina della Fede nella guidata dal cardinale Ratzinger, dichiarò che essa è da ritenersi una liturgia valida, e che si può ricevere validamente il sacramento dell’eucarestia con questo rito. Questa dichiarazione venne approvata da papa Giovanni Paolo II.L’11 novembre 1994, uno storico incontro tra Mar Dinkha IV e papa Giovanni Paolo II nella sede del Vaticano portò alla firma della «Comune dichiarazione cristologica». Una delle conseguenze di questo atto fu la ripresa dei contatti tra la Chiesa assira e la Chiesa cattolica caldea.

    I fedeli sono all’incirca, nel mondo, mezzo milione, di cui circa 80.000 vetero-calendaristi. Importante la presenza in America. In Europa i fedeli sono alcune migliaia. La Chiesa neo-calendarista è membro del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Primate della Chiesa è S.S. Mar Dhinka IV,Metropolita di Seleucia-Ctesiphon, Catholicos e Patriarca d’Oriente. E’ nato in Iraq nel 1935 e ordinato sacerdote nel 1957, ed è stato consacrato vescovo nel 1962. E’ stato vescovo di Teheran. Sin dagli anni ’70 ha posto la sua sede a Chicago (USA). I fedeli americani sono circa centomila.

    In Italia la Chiesa Assiro-Caldea opera da circa un trentennio in modo strettamente legato alla persona ed alle attività religiose ed ecumeniche di “Adeodato” Leopoldo Mancini, Patriarca per l’Europa Occidentale. Nato a Venezia e trasferitosi a Torino, ordinato sacerdote nel 1987 nella Metropolia Ortodossa del Vecchio Calendario Portoghese, in seguito passata sotto la giurisdizione della Chiesa Ortodossa Autocefala di Polonia, è stato ordinato Vescovo della Chiesa Assiro-Caldea nel 1992 a Parigi. Con il Monastero della Sacra Famiglia sito ad Incisa Scapaccino, in piazza Cacciabue, sin dagli anni ’90 Padre Adeodato ha avviato una importante serie di iniziative, anche di tipo missionario e filantropico (in Africa, Asia, Turchia, Brasile ecc.), e di attività per favorire il dialogo interreligioso e il ristabilimento di rapporti cordiali e costanti con la Chiesa Cattolica Romana, cammino culminato, nel 2005, con l’avvio di un personale percorso monacale ed ascetico cristiano, e la realizzazione di alcune iniziative per l’Unità dei Cristiani Cattolici ed Ortodossi. Adeodato Mancini è anche noto per essere la guida della “Pietà del Pellicano”, complessa entità organizzativa risalente al 1648, e riconducibile ad Olimpia Mancini (1638-1708), nobildonna francese di origine italiana nipote del Cardinale Mazzarino, collaboratrice di Luigi XIV, moglie di Eugenio Maurizio di Savoia e madre del Principe Eugenio, e rimasta di proprietà dinastica del casato Mancini di Ausignano, di cui Adeodato, ultimo erede maschio dopo la morte prematura del fratello, rappresenta il “Monarca” e il “Patriarca Universale”. La “Pietas Pellicani”, posta sotto il Magistero della Chiesa Assiro-Caldea negli anni ’80 del XX secolo, coordina, patrocina ed unisce spiritualmente, con numerose filiazioni, diverse decine di ordini cavallereschi, anche di ispirazione templare e rosacrociana, in vari ambiti internazionali, e realizza progetti ed iniziative di evangelizzazione, formazione religiosa e spirituale, solidarietà ed assistenza (tra cui la costruzione di alcuni ospedali e scuole in Africa, soprattutto nel Mali). Adeodato è poi noto per una intensa attività, da lui definita di “pastorale itinerante degli Ultimi”, che lo vede frequentemente presente, con il suo originale “Camper del Vangelo” in alcune realtà sociali di emarginazione e disagio (apolidi, rom, indigenti, ecc.). Ha recentemente (2014) diretto una “Due Giorni”, organizzata dalla Chiesa Assiro-Caldea, che vanta in Lombardia numerosi fedeli, a Rozzano (Milano), dedicata agli “Ultimi” (carcerati, malati, indigenti, vittime della crisi economica, ed un progetto speciale per i profughi di origine siriana). Adeodato è anche Presidente di numerose associazioni ed Accademie religiose. L’Accademia di Sant’Anna e Gioacchino, sotto il patrocinio della Chiesa Assiro-Caldea, cura la formazione dei fedeli e del clero con corsi articolati in diverse materie, tra cui storia delle religioni, sociologia delle religioni, teologia, escatologia, storia e filosofia.

    La sede episcopale per l’Italia della Chiesa Assiro-Caldea è a Torino, in via Viù 3. La sede liturgica è a Caselle Torinese in Piazza Municipio, mentre è tuttora attivo, ma in fase di restauro, il Monastero, fondato da Padre Adeodato Mancini, della “Sacra Famiglia” di Incisa Scapaccino, tra Asti ed Alessandria, in piazza Antonio Cacciabue,1. Per informazioni ed orari di messe e liturgie, o per informazioni sui progetti internazionali di solidarietà e “Pastorale Itinerante degli Ultimi”, è possibile contattare il 3496682570.

  4. #4
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    Predefinito Re: Una "via d'uscita".

    UNA VIA d’USCITA – giugno 1992- l’Italia è ancora un paese democratico? – un romanzo di fantapolitica dove il futuro segue il presente con inquietante logicità / LUCIO MALAN
    (Membro della Chiesa Evangelica Valdese e Senatore di Fratelli d'Italia)
    Agorà, 1987
    Saggio Monografico
    Italia 1992: un giornalista, diventato famoso per aver scoperto i mandanti di un clamoroso delitto politico, caduto in disgrazia, per salvarsi e guadagnare 800.000 $, deve estorcere un segreto ad un ideologo dell’opposizione, finito in carcere per reati fiscali .
    Ma la missione gli riserverà molte sorprese.. Bisogna a questo punto che spieghi l’intera vicenda del caso Pannella. Il 5 dicembre 1989 Marco Pannella era stato sequestrato a Torino, vicino alla sede del Partito Radicale, in via San Tommaso, dove si stava recando a piedi da un vicino ristorante. Quattro sconosciuti l’avevano preso e costretto a salire su un’auto. Ci furono rivendicazioni da parte di diversi gruppuscoli (tra cui le Nuove Brigate Rosse), ma nessuna sembrava credibile. Di lui non ci furono più notizie. Lo stile del delitto faceva pensare alla mafia, e le sinistre diedero subito credito ad un complotto del crimine organizzato con ambienti della destra reazionaria. Chi nella realtà potesse impersonare questi famosi ambienti non si è mai saputo con precisione. Tutti comunque ci immaginavamo congiure di piccoli industriali (piccoli perché i grandi erano erano generalmente legati al governo, “rinnovatore e progressista“ per definizione, che ricambiava con tante sovvenzioni e leggine compiacenti) con biechi ufficiali fascistoidi e agenti dei sevizi segreti in impermeabile. Naturalmente noi giornalisti allineati al governo, cioé quasi tutti, dammo ampio credito alla voce, parte perché ci credevamo e parte perché sapevamo di sostenere un ‘ipotesi comoda. Io, che tra i colleghi avevo la fama di usufruire di chissà quali informatori, mi potevo permettere di formulare ardite ipotesi, cosi’ ricche di particolari da non sembrare più ipotesi. ” Mettendo insieme le tessere del mosaico- scrivevo- che ci arrivano da voci incontrollate trapelate da ambienti vicini al Viminale, il rapimento del sottosegretario per gli aiuti al Terzo Mondo sarebbe stato deciso da una casa patrizia alla periferia di Roma, verso metà novembre, in un incontro in cui avrebbero partecipato industriali rampanti e ufficiali con ambizioni di junta alla sudamericana. Si dice anche che all’esclusiva serata fossero presenti alcuni agenti (forse ex agenti) dei servizi segreti…” Naturalmente era tutto inventato, ma, come ho detto era una storia che pieceva a chi contava e pur non essendoci un solo indizio concreto che lo avvalorasse la si dava ormai per vera.. Questo mi procuro’ una certa celebrità: il mio quotidiano passo’ i miei pezzi, relegati generalmente nella pagine interne di cronaca, in prima; un settimanale di alta tiratura mi offri’ cento milioni per “ulteriori particolari” sulla vicenda. Io accettai e mi inventai che si era “ormai prossimi al ritrovamento del corpo di Marco Pannella”. Mi misi cosi’ alla ricerca di un qualsiasi rinvenimento di cadavere che potesse darmi ulteriore slancio per sfruttare quella cuccagna, Trovai la notizia che faceva al caso mio: in una discarica abusiva presso Tortona, il 28 dicembre era venuto alla luce durante l’opera di un bulldozer un cadavere in avanzato stato di decomposizione. “Forse ritrovato il corpo di Pannella ” scrisse il mio giornale a tutta pagina.. Tuttavia, nonostante lo scempio fatto dal cingolato, in breve tempo si arrivo’ ad accertare che quello non era il corpo del leader radicale, ma, si presumeva, quello di un balordo sui trent’anni scomparso da alcune settimane. Stavo già mettendo a punto l’ipotesi di un depistamento, cercando di attribuire a chi conduceva le indagini la falsa identificazione (che invece era solo una mia idea), quando- era il 3 gennaio 1990- ricevetti una telefonata con la quale mi si invitava a recarmi in un ufficio della Sicurezza di Torino. Ci andai subito, ma temevo che volessere spiegazioni sulla fonte delle mie notizie. Trovai ad aspettarmi il commissario Iomma, col quale avevo avuto diverse volte a che fare, quando lui faceva trapelare per mio tramite le notizie che gli interessava andassero in giro. Di qui la mia fama di ben informato.

  5. #5
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    Predefinito Re: Una "via d'uscita".

    Citazione Originariamente Scritto da Shirel Levi Visualizza Messaggio
    UNA VIA d’USCITA – giugno 1992- l’Italia è ancora un paese democratico? – un romanzo di fantapolitica dove il futuro segue il presente con inquietante logicità / LUCIO MALAN
    (Membro della Chiesa Evangelica Valdese e Senatore di Fratelli d'Italia)
    Agorà, 1987
    Saggio Monografico
    Italia 1992: un giornalista, diventato famoso per aver scoperto i mandanti di un clamoroso delitto politico, caduto in disgrazia, per salvarsi e guadagnare 800.000 $, deve estorcere un segreto ad un ideologo dell’opposizione, finito in carcere per reati fiscali .
    Ma la missione gli riserverà molte sorprese.. Bisogna a questo punto che spieghi l’intera vicenda del caso Pannella. Il 5 dicembre 1989 Marco Pannella era stato sequestrato a Torino, vicino alla sede del Partito Radicale, in via San Tommaso, dove si stava recando a piedi da un vicino ristorante. Quattro sconosciuti l’avevano preso e costretto a salire su un’auto. Ci furono rivendicazioni da parte di diversi gruppuscoli (tra cui le Nuove Brigate Rosse), ma nessuna sembrava credibile. Di lui non ci furono più notizie. Lo stile del delitto faceva pensare alla mafia, e le sinistre diedero subito credito ad un complotto del crimine organizzato con ambienti della destra reazionaria. Chi nella realtà potesse impersonare questi famosi ambienti non si è mai saputo con precisione. Tutti comunque ci immaginavamo congiure di piccoli industriali (piccoli perché i grandi erano erano generalmente legati al governo, “rinnovatore e progressista“ per definizione, che ricambiava con tante sovvenzioni e leggine compiacenti) con biechi ufficiali fascistoidi e agenti dei sevizi segreti in impermeabile. Naturalmente noi giornalisti allineati al governo, cioé quasi tutti, dammo ampio credito alla voce, parte perché ci credevamo e parte perché sapevamo di sostenere un ‘ipotesi comoda. Io, che tra i colleghi avevo la fama di usufruire di chissà quali informatori, mi potevo permettere di formulare ardite ipotesi, cosi’ ricche di particolari da non sembrare più ipotesi. ” Mettendo insieme le tessere del mosaico- scrivevo- che ci arrivano da voci incontrollate trapelate da ambienti vicini al Viminale, il rapimento del sottosegretario per gli aiuti al Terzo Mondo sarebbe stato deciso da una casa patrizia alla periferia di Roma, verso metà novembre, in un incontro in cui avrebbero partecipato industriali rampanti e ufficiali con ambizioni di junta alla sudamericana. Si dice anche che all’esclusiva serata fossero presenti alcuni agenti (forse ex agenti) dei servizi segreti…” Naturalmente era tutto inventato, ma, come ho detto era una storia che pieceva a chi contava e pur non essendoci un solo indizio concreto che lo avvalorasse la si dava ormai per vera.. Questo mi procuro’ una certa celebrità: il mio quotidiano passo’ i miei pezzi, relegati generalmente nella pagine interne di cronaca, in prima; un settimanale di alta tiratura mi offri’ cento milioni per “ulteriori particolari” sulla vicenda. Io accettai e mi inventai che si era “ormai prossimi al ritrovamento del corpo di Marco Pannella”. Mi misi cosi’ alla ricerca di un qualsiasi rinvenimento di cadavere che potesse darmi ulteriore slancio per sfruttare quella cuccagna, Trovai la notizia che faceva al caso mio: in una discarica abusiva presso Tortona, il 28 dicembre era venuto alla luce durante l’opera di un bulldozer un cadavere in avanzato stato di decomposizione. “Forse ritrovato il corpo di Pannella ” scrisse il mio giornale a tutta pagina.. Tuttavia, nonostante lo scempio fatto dal cingolato, in breve tempo si arrivo’ ad accertare che quello non era il corpo del leader radicale, ma, si presumeva, quello di un balordo sui trent’anni scomparso da alcune settimane. Stavo già mettendo a punto l’ipotesi di un depistamento, cercando di attribuire a chi conduceva le indagini la falsa identificazione (che invece era solo una mia idea), quando- era il 3 gennaio 1990- ricevetti una telefonata con la quale mi si invitava a recarmi in un ufficio della Sicurezza di Torino. Ci andai subito, ma temevo che volessere spiegazioni sulla fonte delle mie notizie. Trovai ad aspettarmi il commissario Iomma, col quale avevo avuto diverse volte a che fare, quando lui faceva trapelare per mio tramite le notizie che gli interessava andassero in giro. Di qui la mia fama di ben informato.
    Una deriva che sembra non avere più limiti

    https://www.valdesi.eu/una-deriva-ch...re-piu-limiti/

  6. #6
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    Predefinito Re: Una "via d'uscita".

    Citazione Originariamente Scritto da Piermark Visualizza Messaggio
    Una deriva che sembra non avere più limiti

    https://www.valdesi.eu/una-deriva-ch...re-piu-limiti/
    @Piermark
    Sì, perché Sentieri Antichi Valdesi è anche il gruppo fortemente legato al Senatore Lucio Malan, di Fratelli d'Italia, che è valdese ma come ben sappiamo anche fortemente critico verso le ultime decisioni del Sinodo Valdese . Lucio Malan è stato il fondatore già nei lontani negli anni settanta del Movimento Testimonianza Evangelica Valdese minoritario interno alla Chiesa Valdese in polemica per la forte vicinanza e politicizzazione del Sinodo Valdese e quindi della stessa Chíesa Valdese alla Sinistra.
    E oggi Sentieri Antichi Valdesi è nient'altro che la continuazione del Movimento Testimonianza Evangelica Valdese.

 

 

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