Claudio Borghi: l'uscita dell'Italia dall'euro? Una certezza non una possibilità

[Ugo2000]

[QUOTE=Gianky;4088131]Alcune cose condivisibili (in recessione l'austerità è una baggianata), [QUOTE]
Non capisco perchè giri ancora sta leggenda.

Si può eccome coniugare la ripresa/crescita con l'austerità. Facciamo un esempio.

Recuperiamo fior di miliardi da quei 2-300mila dipendenti pubblici in esubero imboscati qua e là per il territorio nazionale e li mandiamo cortesemente a cercarsi un lavoro vero anzichè bruciare le nostre tasse.
Coi soldi risparmiati da un lato si risana il bilancio e dall'altro si diminuisce il cuneo fiscale per aiutare le aziende ad assumere.

Certo che se poi per austerità si intende sospendere il potenziamento delle infrastrutture, la ricerca, la scuola (ovvero INVESTIMENTI per il futuro) per poter ancora pagare eserciti di pensionati baby o falsi invalidi...beh allora è vero: l'austerità frena lo sviluppo!

C'è austerità e stupidità.
C'è il taglio alle spese, quello agli sprechi e quello agli investimenti.
Non confondiamo le cose..

[medisco]

Si, ma o si riescono a creare almeno 2/300 mila nuovi posti o ti ritroveresti con una maggiore disoccupazione, meno soldi e mono gente che spende e attività commerciali ed industriali che vedono calare i loro fatturati. Con ovvie diminuzioni di dipendenti.

[Gianky]

Io spero invece che si esca dall'Euro tanto io sarei uno dei pochi a guadagnarci

Il discorso, come forse ho avuto modo di spiegare, è assai complesso, banalmente la verità è che non si sarebbe dovuti entrare. Entrati, ci siamo dovuti sorbire e continueremo a sorbirci tutte le conseguenze. Uscirne? Facile a dirsi, non altrettanto a farsi anche perchè, da quel che mi ricordi, è un caso che mai è successo e quindi non possiamo basarci sulle esperienze del passato per prevedere le conseguenze.
Se vogliomo uscire, ripeto SE, le soluzioni rimangono solamente due:

1) dalla sera alla mattina, possibilmente tra sabato e domenica

2) con un accordo generalizzato con tutti gli aderenti.

La cosa comporterà sacrifici? Enormi sacrifici, forse ancora maggiori che il restarci, ma una volta fatti, ci sarà ancora un futuro. Restandoci sarà una lenta e lunghissima agonia.
Quanto al buttarci fuori, ripeto che sono tranquillo, prima si dovranno magnare tutto il risparmio privato degli italiani e ci vorranno decenni.

[Gianky]

[QUOTE=Ugo2000;4088548][QUOTE=Gianky;4088131]Alcune cose condivisibili (in recessione l'austerità è una baggianata),

Non capisco perchè giri ancora sta leggenda.

Si può eccome coniugare la ripresa/crescita con l'austerità. Facciamo un esempio.

Recuperiamo fior di miliardi da quei 2-300mila dipendenti pubblici in esubero imboscati qua e là per il territorio nazionale e li mandiamo cortesemente a cercarsi un lavoro vero anzichè bruciare le nostre tasse.
Coi soldi risparmiati da un lato si risana il bilancio e dall'altro si diminuisce il cuneo fiscale per aiutare le aziende ad assumere.

Certo che se poi per austerità si intende sospendere il potenziamento delle infrastrutture, la ricerca, la scuola (ovvero INVESTIMENTI per il futuro) per poter ancora pagare eserciti di pensionati baby o falsi invalidi...beh allora è vero: l'austerità frena lo sviluppo!

C'è austerità e stupidità.
C'è il taglio alle spese, quello agli sprechi e quello agli investimenti.
Non confondiamo le cose..

Mettere per la strada 300 o 400 mila ex impiegati pubblici non mi pare una grandissima trovata, portare il limite di pensionamento a 67 anni pure, eliminare tutte le tutele per i lavoratori anche.
E l'austerità seguita fin qui è proprio questa (a parte la prima, ma sono 400.000 voti moltiplicati per numero di familiari), se ce ne fosse un'altra, disponibilissimo a vederne le carte.

[Occam]

Io spero invece che si esca dall'Euro tanto io sarei uno dei pochi a guadagnarci

bisogna vedere se ci sarà ancora qualcosa da esportare

[Gianky]

bisogna vedere se ci sarà ancora qualcosa da esportare

Perchè hai questi dubbi. Ti risulta, per caso, che all'epoca della lira non esportassimo e che la gente si nutrisse di erba?

[Occam]

Perchè hai questi dubbi. Ti risulta, per caso, che all'epoca della lira non esportassimo e che la gente si nutrisse di erba?

perchè al tempo della lira eravamo ridotti in queste condizioni?....forse tu non eri ancora nato a quel tempo

[Ugo2000]

Si, ma o si riescono a creare almeno 2/300 mila nuovi posti o ti ritroveresti con una maggiore disoccupazione, meno soldi e mono gente che spende e attività commerciali ed industriali che vedono calare i loro fatturati. Con ovvie diminuzioni di dipendenti.

E' lungo spiegarlo ora..lo riassumo così: un lavoratore CHE PRODUCE non solo giustifica il suo stipendio, ma produce ricchezza in più che verrà rimessa in circolo per produrre ALTRI posti di lavoro. E' la "reazione a catena" del tanto odiato capitalismo.
Invece un lavoratore CHE NON PRODUCE non solo "ruba" il proprio stipendio, ma brucia anche soldi che potrebbero andare a creare nuovi posti di lavoro, nuove aziende, sviluppo tecnologico ecc

Liberarsi dei 2-300mila esuberi comporta un picco di disoccupazione OGGI, ma rimette in moto la "reazione a catena" di cui sopra e nell'arco di pochi anni si ricostruiscono i posti di (non)lavoro persi. E negli anni successivi anche di più.

Per farlo capire con un paradosso: allora perchè non assumiamo tutti i disoccupati alle dipendenze dello Stato? Così hanno uno stipendio e consumano e mettono in moto l'economia. E' ovvio che non ha senso..

[Ugo2000]

Alcune cose condivisibili (in recessione l'austerità è una baggianata),

Mettere per la strada 300 o 400 mila ex impiegati pubblici non mi pare una grandissima trovata, portare il limite di pensionamento a 67 anni pure, eliminare tutte le tutele per i lavoratori anche.
E l'austerità seguita fin qui è proprio questa (a parte la prima, ma sono 400.000 voti moltiplicati per numero di familiari), se ce ne fosse un'altra, disponibilissimo a vederne le carte.

Si che ha senso..l'ho spiegato nella risposta di poco fa a Medisco

[King Z.]

Il discorso, come forse ho avuto modo di spiegare, è assai complesso, banalmente la verità è che non si sarebbe dovuti entrare..

La cosa migliore forse sarebbe stata rispettare i Parametri di Maastricht rimanendo fuori dall'Euro
proseguendo comunque con politiche monetarie e fiscali restrittive riformando comunque il paese
nella direzione che si confà a tutti i paesi centronordici ,tenendoci la svalutazione come
ultima ratio. Ma avremmo proceduto in questo senso rimanendo "fuori" ? probabilmente no
Non lo facciamo manco stando dentro .A stò punto vediamo l'evolversi del progetto europeo nei
prossimi tre-quattro anni ,se lo stallo prosegue senza sbocchi si prenderà l'amara pillola .