Circa il prologo costituzionale,
devo dire che tra tutte le bozze quella che ritengo più bella è stata scritta dall'onorevole Occidentale, semplicemente perchè tra tutti ha scelto di utilizzare l'incipit che trovo più bello:
"Noi, i membri della comunità..."
Non è tuttavia solo della bellezza che può comporsi un testo a contenuto Costituzionale. Per questo mi preme sottolineare che ho riscontrato un limite intrinseco quasi ad ognuna delle bozze di prologo, compresa quella di Occidentale, ed esclusa solo un'altra. Non mi riferisco alla corretta e variamente declinata elencazione di diritti fondamentali, molto simile tra le varie bozze, quanto alla mancanza di un "rapporto" anch'esso fondamentale che secondo me avrebbe dovuto ricevere spazio.
E' il nostro rapporto con l'amministrazione -che con lungimiranza il Senatore Supermario ha altrove segnalato essere chiave di volta per molto- a dover essere esplicitato proprio nel Preambolo. In questo è stato superiore il lavoro dell'onorevole Von Dekken, che -con riconoscibile lessico Kelseniano- esordiva:
"La Norma Fondamentale, presupposto della presente Costituzione,
è il Regolamento del Forum denominato "Termometro Politico"."
Ad onore del vero tuttavia anche il lavoro del mio collega di sentimento liberale non è quello perfetto, poichè pur presente, tale collegamento resta implicito e mediato dal "regolamento del forum". Occorre invece dare sistematicità a quegli atti, amministrativi per vero, che vedremo di tanto in tanto giungere a coinvolgere le istituzioni del gioco ma che solo raramente, nel tempo, sappiamo avere avuto sanzione "regolamentare". Ogni antico utente confermerà infatti che la forma di essi è quella dei decreti, e persino, molto spesso, dei rescritti. Questi atti sono ciò che si pensa (e sarebbe illusorio nasconderlo): "Costituzioni" nel senso tardo-imperiale del termine. La Costituzione materiale di PoliticaOnline è infatti e non può che essere una costituzione Mista, in cui convivono, come nell'antica Repubblica di Roma, elementi di Demarchia ed elementi di Monarchia. Se questa è la sostanza, da essa consegue che la corretta forma del rapporto tra la comunità e l'amministrazione richieda una espressione non ambigua dei termini di esso, anche per sistematizzare un rapporto che non deve mai -per il bene di tutti- venire costruito come dialettica di scontro. Ciò detto capisco e condivido coloro i quali volendo evitare il riferimento alle parole "Repubblica" o "Monarchia" preferiscono un profilo più "comune". Per questo io parlerei di "Sovranità dei Costituenti per grazia dell'Amministrazione e volontà del Popolo sulla Comunità"
Per finire due parole sui diritti, la parte meno controversa, per i quali voglio partire dal testo, molto completo, dell'On. Gdem88 che riprende una base fatta dall'On. C@scista.
"Tutela tutte le opinioni politiche, etiche e filosofiche e ne incoraggia il dibattito e la diffusione
nei limiti del rispetto dell'altrui persona e/o categoria. Condanna la violenza fisica e
verbale in tutte le sue forme e promuove il rispetto verso tutti gli individui."
Questo testo può essere riformulato evitando il brutto e/o e usando le illuminate parole della nostra Costituzione quando parlava dei diritti del singolo come delle formazioni sociali in cui si svolge la sua personali. Mi consentirà l'Onorevole di riprendere le sue parole e modificarle per integrarle in
un preambolo di mediazione tra le diverse tesi presentate:
- - inizia con le parole di Occidenale "Noi membri della comunità"
- - riprende il senso positivo di Von Dekken aprendosi con la dicitura "dichiarazione Fondamentale"
- - integra con forte chiarezza l'elemento del rapporto con l'amministrazione, la Costituzione Mista, da me suggerito
- - si conclude con diritti di merito ripresi da quanto hanno scritto Gdem88 e C@scista
- - è in linea con la tradizione di POL, ricalcando il testo del preambolo della Costituzione della X legislatura
Dichiarazione Fondamentale
Noi membri della Comunità, per grazia dell’Amministrazione e volontà del Popolo, Costituenti, riconosciamo come presupposti naturali ed inevitabili dell’esistenza della Comunità l’inalienabile Libertà di espressione di ogni individuo che ad essa decida in coscienza di aderire e la disponibilità per questa adesione del dominio del Termometro Politico e di regole preesistenti e insindacabili certe ed uguali per tutti garantite dalla sua sovrana Amministrazione.
Per questo, nella nostra ferma convinzione intorno all’utilità del libero Confronto e del necessario rispetto per le forme ed i luoghi che lo rendono concretamente possibile, poniamo qui di seguito i principi di una democrazia virtuale, che condanni ogni violenza e che tuteli tutte le opinioni politiche, etiche e filosofiche, incoraggiandone la diffusione in un luogo comune, pacifico, unito dal Rispetto per gli individui e per le formazioni sociali in cui si esplica la loro personalità.