Devo ancora passare in libreria ma sono curioso di leggerlo anche io.
Cmq per te, come per gli altri amici più cari del forum, che non vivi nella Capitale e siete interessati a leggerlo ma avete difficoltà a reperirlo fatemi un fischio che lo procuro io da qui.
Offre flender.
Inanzitutto un caro saluto brigantesco a tutti i compatrioti del Pol, poi un mio umile pensiero in merito alla separazione o suddivisione in tre Macroregioni del territorio Itagliano.. sono fermamente convinto che non avremmo nulla da perdere anzi...sarebbe la fine di una dominazione di oltre 150 anni di angherie soprusi e colonialismo.. siamo stati saccheggiati sia in materiale umano che economico, per cui siamo ormai in una situazione drammatica, la macroregione del nord tanto auspicata dai leghisti??? oserei proporre un referendum in merito per accelerare i tempi e noi meridionali votare in massa in questa aria di libertà che ci viene proposta. Compatrioti!! Abbiamo un territorio vergine e piazzato come una piattaforma nel Mediterraneo, bisognerebbe solo gestire l'eccellenze che Iddio ci ha dato, Il mare, il territorio, ed il turismo, siamo un museo all'aperto che ripercorre una storia di oltre 3.000 anni, un mare tra i più belli del mondo, ed una terra benedetta da dio.. oltretutto abbiamo un parco di potenziali clienti meridionali sparsi per il mondo di prima, seconda, e terza generazione, che sono cresciuti con i sapori meridionali in bocca...poi, per quanto riguarda l'euro.... abbiamo sputato sangue per entrarci, per arrivare a questo siamo in grande povertà, e credo con le dovute correzioni non sarebbe giusto uscirne, basta che ci sia un ritorno contemporaneo della lira ( o altra moneta meridionale), e siano stampati i biglietti cartacei da uno e due euro, cosa che andava fatta con l'accesso dell'euro... La sovranità monetaria, e la sovranita territoriale,
non debbono essere messe in discussione.. attualmente come ci troviamo siamo una regione della Germania... ahahah!! spero di averer dato degli spunti per il proseguo della discussione.
VENTO DI CALABRIA
Mi sembra scontato che eravamo grandi e vogliamo ridiventare grandi......la separazione è l unica via rimasta. Come dici siamo pure strategici(al centro del mediterraneo , e grazie a Suez al centro dei commerci mondiali), abbiamo cultura , ricchezze minerarie .......ma haimè abbiamo una palla al piede. Palla che non solo ci blocca , ma che sta scavando nella carne viva del piede e ci sta dissanguando. Dobbiamo liberaci di questa palla di piombo, spezzare le catene.......Ovvio ci vorrà tempo (secondo il sottoscritto, poco) per rimarginare le ferite che questa palla ci ha provocato in 152 anni. Poi potremmo continuare a correre liberi.
largodipalazzo secondo me ci vorrà un bel po' di tempo, ma l'importante sarebbe ricominciare ad investire sul sud italia.
Una politica mirata non può che risollevare le sorti di un territorio sfruttato e abbandonato da più di 150 anni. Tieni conto però che se si partisse dalla base attuale, stiamo parlando di un territorio poverissimo e arretrato, che non produce ricchezza e che in molte zone richiede azioni di bonifica e recupero ambientale. Stiamo parlando di decine di anni e non di poco tempo.
Concordo.
Il problema è capire PERCHE' il Sud è in tale condizione di arretratezza. Al netto delle colpe e dei limiti nostri, intendo. E sicuramente la sedicente Unità d'Italia è stata la causa principale di ogni male, in quanto ha protato sfruttamento prima, impoverimento sistematico poi. Tutto per favorire un mercato interno filonordista.
Perchè si scrive Italia, ma si legge Nord.
Ciò detto, ci vorranno decine di anni per arrivare ai livelli di altri paesi europei? Probabile. Prima cominciamo, prima facciamo.
Infine credo che il nostro riferimento non debba più essere SOLO l'Europa, ma ANCHE e SOPRATTUTTO il Mediterraneo: noi possiamo essere un polo attrattivo per posizione geografica, per conoscenze (o "Know how", come dicono quelli che ci capiscono), per tradizione.
L'Europa conta, ma non è tutto. Specie per le DueSicilie (o Sud, o Meridione che dir si voglia).