L'Italia è uno dei quattro paesi dell'Unione Europea (gli altri sono Estonia, Bulgaria e Grecia) che non regolamentano in alcun modo la cosiddetta "famiglia di fatto", ovvero la stabile unione affettiva non fondata sul matrimonio. Siamo in questo momento inadempienti nei confronti del Parlamento Europeo che ha invitato i paesi aderenti a legiferare positivamente in materia. Al di fuori dell'Europa, altre nazioni sono ancora più stringenti nella normativa. Nel frattempo il fenomeno sociale è in espansione. Da qui l'idea di un notaio torinese, Remo Bassetti, che ha lanciato il 'contratto di unione civile'.

"In questi anni la prassi ha elaborato, per i più accorti, uno schema di contratto, definito di convivenza, con cui le coppie possono regolamentare alcuni aspetti della propria vita in comune" spiega Bassetti. "Frequentemente il contenuto si risolve in una piccola raccolta di rinunce a vantare futuri diritti, con qualche timido accenno a forme di garanzie sull'abitazione e sulle cose comuni".

Il "contratto di unione civile" rappresenta invece un'elaborazione personale che ha una sua originalità, pur ispirandosi alla prassi del contratto di convivenza e mantenendosi sulla scia delle sue aperture giurisprudenziali. Nella sostanza, spiega ancora il notaio, possono essere ottenuti una buona parte degli obiettivi che i conviventi raggiungerebbero se ci fosse una legge che assegna loro diritti simili a quelli del coniuge.

"Con il 'contratto di unione civile'", conclude Bassetti, "mi piacerebbe contribuire a formare quello che sarà il nuovo orientamento del legislatore. Il contenuto delle grandi riforme civili è spesso stato indirizzato dalle sentenze della magistratura: sempre più avverto la necessità che la categoria notarile si spinga altrettanto avanti e che anche alla sua vitalità giuridicamente creatrice la storia debba ascrivere la forma assunta dalle istituzioni sociali".


Contratto di unione civile: la soluzione per famiglie di fatto e unione civili - Affaritaliani.it