Sono luoghi comuni di chi non ha fatto l'imprenditore... e/o non ne conosce di stranieri.
L'azienda E' cosa propria, ed e' proprio per questo che di solito viene portata in palmo di mano dall'imprenditore ... Essa costituisce la garanzia per il suo reddito futuro... e una sicurezza per i propri figli. La maggior parte delle imprenditori che conosco non distribuisce gli utili, li re-investe in azienda ... ed e' sempre tra gli ultimi ad uscire dall'ufficio.
Ovviamente ci sono imprenditori piu' bravi, meno bravi... o pirla, ma questa e' una caratteristica umana comune anche agli stranieri. E ci pensa il mercato a convogliare il successo verso chi soddisfa meglio i clienti.
Considerare l'azienda come entita' a se stante significa snaturare la sua mission... che e' quella di realizzare profitti per l'imprenditore... ed e' a causa di questo "esproprio" che le imprese finiscono a fare da stipendifici o a vivacchiare coi sussidi pubblici.
La vera differenza italiana, e' proprio solo la mancanza di rispetto a livello istituzionale per l'attivita' dell'imprenditore e per la sua proprietà (l'impresa), che si traduce nelle tasse da rapina e nelle regole incivili che ostacolano la sua attività e dissuadono molti dall'intraprenderla.
inversione di responsabilità? perchè, dove abiti tu come funziona? a casa mia, le responsabilità ricadono su chi comanda, prende le decisioni e fa le scelte.
da te invece scommetto che vige l'andazzo per cui chi comanda si prende lo stipendio (bello grosso), detta legge ma poi scarica sugli altri le responsabilità della propria incapacità...
L’immigrazione è fenomeno padronale. Chi critica il capitalismo approvando l’immigrazione, di cui la classe operaia è la 1a vittima, farebbe meglio a tacere. Chi critica l’immigrazione restando muto sul capitale, dovrebbe fare altrettanto. De Benoist
L’immigrazione è fenomeno padronale. Chi critica il capitalismo approvando l’immigrazione, di cui la classe operaia è la 1a vittima, farebbe meglio a tacere. Chi critica l’immigrazione restando muto sul capitale, dovrebbe fare altrettanto. De Benoist
Figliolo, lei è un asino...
(D.Pastorelli, cit.)
sono luoghi comuni.
piuttosto, direi che la vera differenza italiana sta nella diffusa mancanza di rispetto a livello imprenditoriale per i lavoratori e per le loro capacità (viste solo come 'costo' e nulla più), che si traduce in sfruttamento, nella sostituzione con gli immigrati, nella precarietà estrema e negli andazzi incivili che ostacolano l'impegno dei lavoratori e dissuadono molti a dare il meglio.
L’immigrazione è fenomeno padronale. Chi critica il capitalismo approvando l’immigrazione, di cui la classe operaia è la 1a vittima, farebbe meglio a tacere. Chi critica l’immigrazione restando muto sul capitale, dovrebbe fare altrettanto. De Benoist
L’immigrazione è fenomeno padronale. Chi critica il capitalismo approvando l’immigrazione, di cui la classe operaia è la 1a vittima, farebbe meglio a tacere. Chi critica l’immigrazione restando muto sul capitale, dovrebbe fare altrettanto. De Benoist
Figliolo, lei è un asino...
(D.Pastorelli, cit.)