Mie personali conclusioni ( e soluzioni ) alla diatriba TPOL= Italia vs. TPOL=Stato a se stante.
Dopo aver letto in questi mesi molte considerazioni, critiche, suggerimenti, punti di vista ecc. ecc. su questo tema, alla fine ho voluto riassumere in questo post le mie osservazioni e le mie conclusioni finali, riservandomi anche di esprimere per l' ennesima volta una soluzione che a mio avviso è l' unica praticabile fra le tante.
Attualmente ci sono due scuole di pensiero su come dovrebbe essere in futuro il gioco:
- La prima è quella che percepisce TPOL come un Italia virtuale, parallela a quella reale.
I pregi di questa prima impostazione è che essa ci permette di discutere essenzialmente di politica italiana, quindi di situazioni molto particolareggiate, complete, dettagliate, che ben conosciamo, che ben comprendiamo e con infiniti risvolti e sfumature.
Questo vantaggio è gradito alla maggioranza dei giocatori attivi.
Il problema principale invece è che mano a mano che nel virtuale legiferiemo provvedimenti diversi dal reale ci discostiamo fra le due Italie, fino a raggiungere nel tempo incoerenze palesi, specialmente in campo economico e di bilancio.
- La secondo scuola di pensiero è portata legittimamente avanti da una nicchia di amanti dei giochi di ruolo, o se preferite dagli appassionati di simulazioni macroeconomiche / gestionali.
Questa impostazione di gioco teoricamente ha infinite possibilità, ma nella pratica incontra i propri limiti solo nella capacità o se preferite nell' incapacità di chi la propone di tradurla appunto dalla teoria alla pratica e nel contempo renderla credibile e interessante per una vasta platea di giocatori.
Al momento sono stati fatti diversi tentativi, le sperimentazioni sono partite più di un anno fa, ma ancora non si è riusciti a proporre niente di così credibile, interessante, complesso e accattivante da convincere i più a smettere di cimentarsi con la politica italiana.
Posti questi primi due punti principali poi ci sono singoli forumisti che propongono modifiche sia alla prima impostazione che alla seconda.
Olivo ad esempio giustamente osserva che per rendere la prima impostazione più coerente occorrerebbe ad ogni legislatura azzerare tutti i provvedimenti presi, in modo tale eliminare periodicamente la discrepanza che si viene a formare fra Italia virtuale e Italia reale.
C@scista aborra questa soluzione in quanto non vuol sentire parlare di azzerare le leggi approvate ad ogni legislatura, per quanto Olivo ha ragione da vendere in effetti alla lunga non è gratificante e non invoglia a continuare a giocare e a sbattersi per il gioco vedersi cancellare il proprio lavoro ogni volta e dover riniziare da capo ad ogni legislatura.. pertanto suggerisce di instaurare una apposita commissione che elimini via via le discrepanze e le incoerenze più evidenti "riparando" il gioco in corso d' opera..
..cosa che non convince alcuni in quanto anche quì ci sarebbe da sindacalizzare quali sono i presupposti per cancellare un provvedimento piuttosto che per lasciarne un altro e così via..
Poi ci sono quelli che vorrebbero che tutte il gioco recepisse tutte le leggi, norme, concordati, trattati ecc. ecc. della Repubblica Italiana.. e chi invece li vorrebbe recepire di volta in volta... causando così altre discrepanze.. del tipo l' Italia non è nella Nato o nella Unione Europea fino a che il Senato non si esprime in questo senso.. e nel contempo in un altra discussione si legifera su come devono essere spesi dei fondi europei.. ..come tutti possono vedere anche da soli la cosa non regge.. o non può reggere a lungo andare.. mano a mano che tali situazioni si moltiplicano.
Per finire Gdem e Stecompagno concordano che ( testuali parole ) "non ci possiamo permettere il lusso di de-italianizzare il gioco. Sarebbe la pietra tombale su transatlantico." ma nel contempo giustamente non reputano giusto chiudere definitivamente la porta a tentativi più soft di affiancare ( ma non sostituire ) al gioco principale, aspetti più ludici / gestionali.. sulla base dei cosidetti "eventi sorpresa"
L' amministrazione infine si è espressa in questo modo:
Chiaramente per l' amministrazione il collegamento del gioco con la realtà politica italiana ( magari seguendo, quando possibile, anche il calendario dei lavori del vero parlamento italiano ) è un punto editoriale e strategico importante.il gioco dovrebbe simulare la realtà politica quanto più possibile per espandersi, potranno restare nicchie goliardiche ma si dovrà iniziare a pensare a una simulazione simile a quella reale con tanto di programmi analisi e problematiche. Solo così il progetto potrà essere la "palestra di politica" che potrebbe essere.
L' intento è quello di farsi pubblicità e far diventare Termometropolitico.it un laboratorio, una palestra di politica, del quale se ne parli anche al di fuori di esso, negli altri forum e possibilmente addirittura nei media italiani.
Bene..
Fatte tutte queste considerazioni e tutte queste premesse ribadisco ( ribadisco perche l' avevo avanzata più volte in passato ) la mia soluzione a far si che tutto questo possa risultare coerente e nel contempo interessante da giocare.
1) TPol= Italia ( E quindi parlare e dibattere di politica italiana ) ??
2) TPol= Altra Nazione indipendente ( E quindi parlare e dibattere della fantomatica politica di uno stato virtuale costruito ad hoc ) ??
La mia risposta è nessuno dei due.
A mio modo di vedere TPol non può essere uno stato virtuale ma.. "una comunità forumistica virtuale che nel rispetto e nei modi indicati dalla propria costituzione e dai propri regolamenti interni si prefigge il compito di inoltare alle istituzioni della Repubblica Italiana delle mozioni d' indirizzo, sottoforma di progetti di legge, riguardanti i più svariati temi politico, economico, sociali che la riguardano.
Se questi "suggerimenti" verranno recepiti bene.. altrimenti non sarà responsabilità di questa comunità se non lo saranno e se non si potranno verificare sul campo i benefici o le conseguenze negative che essi potrebbero in teoria innescare."
Chiaramente questo comporterà l' obbligo di recepire tutti i trattati e le leggi della Repubblica Italiana.. Costituzione italiana compresa, in quanto essi saranno i paletti.. il campo in cui destreggiarsi e giocare.. quindi per fare un esempio.. l' Italia è nella Nato.. e bisogna tenerne conto quando si legifera.. ma è anche fattibile però inoltrare alle istituzioni della Repubblica Italiana una mozione che ne richieda ad esempio l' uscita, o il rinegoziamento di certe condizioni.. fermo restando però che fino a che l' Italia non modificherà autonomamente la sua posizione, il nostro resterà solo appunto un suggerimento.. e quindi in tutte le altre mozioni che direttamente o indirettamente richiameranno a questo status quo, se ne dovrà tenere di conto.
Questa impostazione ci permetterà di poter dare dei "suggerimenti" anche economici senza per questo creare incoerenze, e se nel caso per qualche ragione se ne dovessero formare, suggerisco la creazione di una "corte dei conti" che abbia il compito di attribuire un bollino rosso alle mozioni approvate ma senza copertura finanziaria, uno giallo per quelle mozioni sulle quali non è possibile quantificare una copertura finanziaria certa.. e un bel bollino verde per quelle mozioni con tutte le carte in regola... questo perche non voglio obbligare la gente a scrivere mozioni con la calcolatrice in mano.. ma al contempo voglio anche premiare chi si da da fare per presentare proposte serie non campate in aria.
Inoltre a questa impostazione possiamo affiancare in modo indipendente ad essa i vari giochi GM proposti da Gdem come avevo del resto già ipotizzato in passato in questo post:
http://forum.termometropolitico.it/f...ml#post4118840