Bossi: «Fascisti a Pontida, venivano da Verona»
ROMA - «Se fossi in Berlusconi darei i voti per il governo a Bersani tanto in pochi mesi va a schiantarsi, e poi vinco. Se fosse furbo dall'incontro con Bersani uscirebbe qualcosa». Così Umberto Bossi con i cronisti a Montecitorio. Quanto alla possibilità che la Lega possa appoggiare il Pd al Senato, «permettetemi di non rispondere...».
"IN VENETO SERVE IL CONGRESSO" «In Veneto per forza dobbiamo fare» il congresso. «Non c'è una sola provincia che sta in piedi da sola». Così Umberto Bossi conversando con i cronisti a Montecitorio a proposito della manifestazione della Lega a Pontida, dove - racconta - «c'erano fascisti che picchiavano anche le donne». «Secondo me venivano da Verona...».
«Le province sono tutte commissariate in Veneto. Un congresso dobbiamo farlo per forza», prosegue Bossi. I cronisti chiedono se Maroni sia d'accordo con l'idea del congresso: «Non lo so - risponde il presidente del Carroccio - C'è troppa gente della base che reclama. Ne ho parlato con Maroni, troveremo una soluzione».
Quanto ai 'fascisti' a Pontida - prosegue Bossi - «li ho visti io. Avevano i guanti neri». I giornalisti gli chiedono se intenda riferirsi al sindaco di Verona, Flavio Tosi, ma Bossi replica così: «In passato c'è stato qualche problema tra noi, quando aveva tutta la sua famiglia nella sede della Lega e io li ho cacciati».