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  1. #1
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    Predefinito Mafie in Lombardia, primo comune a rischio scioglimento

    Per il sindaco il paese è «pulito senza infiltrazioni». Tra tre mesi la decisione

    Mafie in Lombardia, primo comune a rischio scioglimento

    Luca Rinaldi
    Sedriano sarebbe il primo comune lombardo ad essere sciolto per infiltrazioni mafiose



    Secondo le indagini dell’antimafia, il sindaco di Sedriano Alfredo Celeste, accusato di corruzione, sarebbe stato sotto l’influenza dell’imprenditore in odor di mafia Eugenio Costantino e del medico Marco Scalambra, nella gestione amministrativa del comune di Sedriano. I tre erano stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta che portò dietro le sbarre anche l’ex assessore alla Casa di Regione Lombardia Domenico Zambetti con l’accusa di voto di scambio.

    A causa di questa presunta influenza amministrativa (da accertare), si è insediata la commissione d’accesso prefettizia che ha il compito di acquisire documentazione e valutare le procedure amministrative per verificare l’eventuale sussistenza di infiltrazioni della criminalità organizzata. A confermare la notizia è la stessa prefettura di Milano. L’insediamento della commissione prefettizia è lo step iniziale per la valutazione da parte del ministero dell’Interno per la proposta di scioglimento del comune davanti al Consiglio dei Ministri. Se la documentazione acquisita dalla commissione dovesse risultare tale da procedere con lo scioglimento del comune, Sedriano sarebbe il primo comune della Lombardia ad essere sciolto per infiltrazioni mafiose. La commissione ha novanta giorni di tempo per presentare le conclusioni al ministro.

    Stando alle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano il sindaco di Sedriano Alfredo Celeste, sarebbe stato influenzato nell’amministrazione del comune da Eugenio Costantino, che gli inquirenti definiscono «procacciatore di “affari” e di contatti» per la cosca Di Grillo-Mancuso e per il boss Giuseppe D’Agostino legato ai Morabito. Costantino, ufficialmente imprenditore e padre della consigliera comunale Teresa Costantino, dello stesso comune amministrato da Celeste, sarebbe infatti riuscito secondo gli investigatori ad «asservire a fini corruttivi il Sindaco di Sedriano», Alfredo Celeste, ottenendo da quest’ultimo «una serie di promesse e di assegnazione di lavori pubblici gestiti dalla sua amministrazione comunale». Il tutto, sempre secondo le indagini, «con l’aiuto di Marco Scalambra», medico e marito della capogruppo Pdl e consigliere comunale di Sedriano, Silvia Fagnani.

    Celeste ha sempre respinto le accuse, contestando che per lui «Costantino non era un boss ma il referente politico locale di Democrazia Cristiana per le Autonomie» in particolare in occasione dell’invito di Nicole Minetti a presenziare come madrina ad una serata sulla creatività femminile: Celeste chiamò proprio Costantino pregandolo di portare con sè un certo numero «di persone per potere far fronte ad eventuali contestatori, tenuto conto – puntualizzavano i pm – della ben nota vicenda che poco tempo prima aveva visto coinvolta la medesima Minetti» ovvero quella sul bunga bunga di Arcore.

    Costantino invece secondo le indagini non è solo un rampante ras dei compro oro e un referente politico locale, ma viene dipinto dagli investigatori come una sorta di procacciatore d’affari delle cosche Morabito e Mancuso, ed egli stesso dirà in una intercettazione parlando dei rapporti con Domenico Zambetti che «starò sempre dalla parte della delinquenza. Sempre». Detto “l’elegantone” Costantino è personaggio dai mille volti con interessi che vanno dall’imprenditoria (fino al 2004 è socio accomandante della società La Triade, insieme a Camillo Rende, arrestato e poi condannato a 6 anni e 8 mesi per associazione di stampo mafioso e usura), alla politica, passando per episodi criminali di tipo estorsivo. É lui per gli inquirenti il chiavistello principale per arrivare allo stesso assessore regionale alla Casa.

    Dopo tre mesi agli arresti domiciliari il sindaco di Sedriano, che mai si è dimesso dalla carica di primo cittadino, ha già fatto sapere in un incontro con la cittadinanza nel febbraio scorso che «se sarò prosciolto mi dimetterò e mi candiderò per nuove elezioni». Occasione in cui lo stesso prenderà anche le distanze da Costantino: «Oggi» dice Celeste «non posso che prendere le distanze da Costantino dopo che lui ha dichiarato che tra la legalità e la malavita sceglierà sempre la seconda». Per i rapporti con Scalambra invece il sindaco non rinnega nulla «ha sbagliato a fare una telefonata, ma non rinnego la sua amicizia».

    Ora la commissione dovrà accertare se Sedriano sia «un paese pulito senza infiltrazioni» come disse lo stesso Celeste rientrando in ufficio dopo i tre mesi ai domiciliari lo scorso gennaio, o se ci saranno gli estremi per chiedere e procedere al primo scioglimento di un comune lombardo per infiltrazioni della criminalità organizzata.



    Leggi il resto: Mafie in Lombardia, primo comune a rischio scioglimento | Linkiesta.it

  2. #2
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    Predefinito Re: Mafie in Lombardia, primo comune a rischio scioglimento

    Per il bene della nostra amata Italia, buttiamo fuori la Lombardia.

    SECESSIONE!!!
    "... e accenderemo un altro rogo il 4, al "fante ignoto" che non vuol più stare a Roma divenuta una Bisanzio putrefatta sempre più gonfia della sua putrefazione"

    (G. D'Annunzio)

  3. #3
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    Predefinito Re: Mafie in Lombardia, primo comune a rischio scioglimento

    A quanto leggo non è la prima volta, è già successo a Desio.

    Sciolto per mafia il comune di Desio: è la prima volta in Lombardia

    EDIT: non è stato sciolto, si sono dimessi tutti.
    Ultima modifica di Annibale; 09-04-13 alle 22:21

  4. #4
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    Predefinito Re: Mafie in Lombardia, primo comune a rischio scioglimento

    Citazione Originariamente Scritto da dedelind Visualizza Messaggio
    Per il sindaco il paese è «pulito senza infiltrazioni». Tra tre mesi la decisione

    Mafie in Lombardia, primo comune a rischio scioglimento

    Luca Rinaldi
    Sedriano sarebbe il primo comune lombardo ad essere sciolto per infiltrazioni mafiose



    Secondo le indagini dell’antimafia, il sindaco di Sedriano Alfredo Celeste, accusato di corruzione, sarebbe stato sotto l’influenza dell’imprenditore in odor di mafia Eugenio Costantino e del medico Marco Scalambra, nella gestione amministrativa del comune di Sedriano. I tre erano stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta che portò dietro le sbarre anche l’ex assessore alla Casa di Regione Lombardia Domenico Zambetti con l’accusa di voto di scambio.

    A causa di questa presunta influenza amministrativa (da accertare), si è insediata la commissione d’accesso prefettizia che ha il compito di acquisire documentazione e valutare le procedure amministrative per verificare l’eventuale sussistenza di infiltrazioni della criminalità organizzata. A confermare la notizia è la stessa prefettura di Milano. L’insediamento della commissione prefettizia è lo step iniziale per la valutazione da parte del ministero dell’Interno per la proposta di scioglimento del comune davanti al Consiglio dei Ministri. Se la documentazione acquisita dalla commissione dovesse risultare tale da procedere con lo scioglimento del comune, Sedriano sarebbe il primo comune della Lombardia ad essere sciolto per infiltrazioni mafiose. La commissione ha novanta giorni di tempo per presentare le conclusioni al ministro.

    Stando alle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano il sindaco di Sedriano Alfredo Celeste, sarebbe stato influenzato nell’amministrazione del comune da Eugenio Costantino, che gli inquirenti definiscono «procacciatore di “affari” e di contatti» per la cosca Di Grillo-Mancuso e per il boss Giuseppe D’Agostino legato ai Morabito. Costantino, ufficialmente imprenditore e padre della consigliera comunale Teresa Costantino, dello stesso comune amministrato da Celeste, sarebbe infatti riuscito secondo gli investigatori ad «asservire a fini corruttivi il Sindaco di Sedriano», Alfredo Celeste, ottenendo da quest’ultimo «una serie di promesse e di assegnazione di lavori pubblici gestiti dalla sua amministrazione comunale». Il tutto, sempre secondo le indagini, «con l’aiuto di Marco Scalambra», medico e marito della capogruppo Pdl e consigliere comunale di Sedriano, Silvia Fagnani.

    Celeste ha sempre respinto le accuse, contestando che per lui «Costantino non era un boss ma il referente politico locale di Democrazia Cristiana per le Autonomie» in particolare in occasione dell’invito di Nicole Minetti a presenziare come madrina ad una serata sulla creatività femminile: Celeste chiamò proprio Costantino pregandolo di portare con sè un certo numero «di persone per potere far fronte ad eventuali contestatori, tenuto conto – puntualizzavano i pm – della ben nota vicenda che poco tempo prima aveva visto coinvolta la medesima Minetti» ovvero quella sul bunga bunga di Arcore.

    Costantino invece secondo le indagini non è solo un rampante ras dei compro oro e un referente politico locale, ma viene dipinto dagli investigatori come una sorta di procacciatore d’affari delle cosche Morabito e Mancuso, ed egli stesso dirà in una intercettazione parlando dei rapporti con Domenico Zambetti che «starò sempre dalla parte della delinquenza. Sempre». Detto “l’elegantone” Costantino è personaggio dai mille volti con interessi che vanno dall’imprenditoria (fino al 2004 è socio accomandante della società La Triade, insieme a Camillo Rende, arrestato e poi condannato a 6 anni e 8 mesi per associazione di stampo mafioso e usura), alla politica, passando per episodi criminali di tipo estorsivo. É lui per gli inquirenti il chiavistello principale per arrivare allo stesso assessore regionale alla Casa.

    Dopo tre mesi agli arresti domiciliari il sindaco di Sedriano, che mai si è dimesso dalla carica di primo cittadino, ha già fatto sapere in un incontro con la cittadinanza nel febbraio scorso che «se sarò prosciolto mi dimetterò e mi candiderò per nuove elezioni». Occasione in cui lo stesso prenderà anche le distanze da Costantino: «Oggi» dice Celeste «non posso che prendere le distanze da Costantino dopo che lui ha dichiarato che tra la legalità e la malavita sceglierà sempre la seconda». Per i rapporti con Scalambra invece il sindaco non rinnega nulla «ha sbagliato a fare una telefonata, ma non rinnego la sua amicizia».

    Ora la commissione dovrà accertare se Sedriano sia «un paese pulito senza infiltrazioni» come disse lo stesso Celeste rientrando in ufficio dopo i tre mesi ai domiciliari lo scorso gennaio, o se ci saranno gli estremi per chiedere e procedere al primo scioglimento di un comune lombardo per infiltrazioni della criminalità organizzata.



    Leggi il resto: Mafie in Lombardia, primo comune a rischio scioglimento | Linkiesta.it
    Se le accuse sono vere , che la Magistratura agisca fino in fondo , e li bastoni a dovere.
    La mafia è un cancro della società , e non ci deve essere nessun scrupolo a combatterla.
    Quindi fiducia nella Magistratura e nelle Forze dell'Ordine.

 

 

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