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  1. #11
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da Heidi Visualizza Messaggio
    La vita dell’uomo è un dono di Dio e, come tale, va rispettata, tutelata e difesa.
    Togliere la vita è un peccato gravissimo, sia che si parli di quella del prossimo, sia che si parli della propria.
    L’omicidio e il suicidio portano alla condanna eterna e questo il cristiano lo sa bene.

    La recente tragedia, accaduta a Civitanova Marche, in cui ben tre persone si sono tolte la vita, vinte dalla disperazione, per le insuperabili difficoltà economiche che le avevano attanagliate e che avevano spento ogni speranza, mi ha fatto nascere alcuni interrogativi.

    Mi chiedo se davvero, nei casi di suicidio, quando l’uomo non è abbastanza forte per affrontare e combattere determinate difficoltà della vita, che sono causa di forti sofferenze, quando nessuna strada sembra più percorribile per giungere ad una soluzione e il dolore si impossessa così prepotentemente del nostro cuore, tanto da non avere più la capacità di reagire, mi chiedo, appunto, se Dio sia veramente così impietoso da non comprendere le ragioni e la debolezza dell’animo umano che hanno condotto quell’individuo alla decisione di rinunciare alla vita.
    Si può condannare alla dannazione un essere che il dolore ha reso così fragile e disperato?

    E’ una domanda alla quale ho difficoltà a rispondere.
    Beh, cristianamenteparlando, il suicidio è la resa del peggior tipo; giacchè come dicitu - “La vita è un dono di Dio”. Perciò quelli che commettonosuicidio sono persone sconfitte, che si arrendono alla morte (tipoGiuda), piuttosto che affrontare coraggiosamente la vita con le sueavversità (e i cristiani ne hanno, vedi cosa stanno passando lì inSiria, Iraq ecc..)
    Come dice la Scrittura -“non abusare del tuo corpo che è il tempio dello Spirito.Santo”(1°Cor.3:16,17) e di sicuro quello è l'abuso finale, quello peggioredi tutti, uccidere il proprio corpo. Fare una decisione come quella èmostruoso, incomprensibile - distruggere la vita data da Dio, che cel'ha data affinchè viviamo per Lui e per gli altri.
    Poi, sul fatto che “ilsuicidio porti alla condanna eterna”, beh questo sarà Dio ilGiudice a decidere. Io credo che dipende dalla persona, dallecircostanze e dalle condizioni individuali. E questo sta al Signorevalutarle, giacchè - “L'Eterno non vede come vede l'uomo; l'uomoinfatti guarda all'apparenza, ma (solo) l'Eterno guarda (nelleprofondità) al cuore” (1°Samuele 16:7).
    In alcuni casi il suicidiopuò essere giustificabile, ma nelle maggior parte dei casi non lo è,è invece questione di egoismo, di orgoglio, di paure e chissà chealtro. Ma il Signore stesso, nel Vangelo dice che non c'è nessun“peccato imperdonabile”, se non quello di resistere al Suoamorevole Spirito Santo (Matteo 121,32).
    Persino il buon il PapaFrancesco, in questi giorni, ha detto che Gesù è il nostroAvvocato difensore davanti a Dio (Padre), nostro Giudice, che cidifende da tutti i dardi infuocati del Maligno, l'accusatore deisanti (cristiani). E per chi non lo sa, il primo scopo del diavolo èdi condannare, cerca di fare attenere Dio alla lettera della legge,come i legalisti dicono che niente può sorpassare la legge, nemmenol'amore, la misericordia o la grazia di Dio. Questa è la giustiziadel diavolo, la rettitudine di Satana. Questo è ciò che egli (e isuoi scribi e farisei) sostiene da sempre – hanno infranto lalegge, giudicali! Ma Gesù è il nostro Intercessore, il nostro SommoSacerdote, ci difende, intercede per noi e invoca pietà a Dio, ancheper i suicidi. – Il diavolo è l'avvocato accusatore che ricordacostantemente la legge al Giudice. Ma il Giudice guarderà la graziae il sacrificio del nostro Avvocato difensore.

  2. #12
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da Haxel Visualizza Messaggio
    il suicidio resta comunque un atto tra i più gravi, bisogna fare ogni gesto possibile perhè non avvenga, e il modo migliore è stare vicino a chi ha questa tendenza
    Tendenza...in molti casi (se si esclude la depressione), sono atti improvvisi

  3. #13
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da largodipalazzo Visualizza Messaggio
    Tendenza...in molti casi (se si esclude la depressione), sono atti improvvisi
    dovuti quando la goccia ha fatto traboccare il vaso aggiungerei
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  4. #14
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da Haxel Visualizza Messaggio
    il suicidio resta comunque un atto tra i più gravi, bisogna fare ogni gesto possibile perhè non avvenga, e il modo migliore è stare vicino a chi ha questa tendenza
    Giusto.
    Ma l'imprevedibilità del gesto esclude un "controllo" permanente, per così dire.
    Chi è incline al suicidio può mettere in atto il suo proposito in ogni momento e quand'anche si riesca a scongiurarne l'evento, quell'atto si può ripetere a distanza di anni ed in circostanze che possono determinarne l'esito.

    Noi possiamo esercitare una vigilanza, in famiglia ad esempio, ma nel corso del tempo la creatura può improvvisamente determinarsi ed in pochi attimi si toglie la vita. Di solito, il repentino accadimento, impedisce la possibilità di un congiunto di intervenire.
    Questo nella ipostesi di una depressione conclamata.
    Ma quando il compimento del gesto è sollecitato dall'improvviso insospettable ed incontrollabile crollo della coscienza?
    "Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)

  5. #15
    La Vengeance
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da solocristiano Visualizza Messaggio
    Beh, cristianamenteparlando, il suicidio è la resa del peggior tipo; giacchè come dicitu - “La vita è un dono di Dio”. Perciò quelli che commettonosuicidio sono persone sconfitte, che si arrendono alla morte (tipoGiuda), piuttosto che affrontare coraggiosamente la vita con le sueavversità (e i cristiani ne hanno, vedi cosa stanno passando lì inSiria, Iraq ecc..)
    Come dice la Scrittura -“non abusare del tuo corpo che è il tempio dello Spirito.Santo”(1°Cor.3:16,17) e di sicuro quello è l'abuso finale, quello peggioredi tutti, uccidere il proprio corpo. Fare una decisione come quella èmostruoso, incomprensibile - distruggere la vita data da Dio, che cel'ha data affinchè viviamo per Lui e per gli altri.
    Poi, sul fatto che “ilsuicidio porti alla condanna eterna”, beh questo sarà Dio ilGiudice a decidere. Io credo che dipende dalla persona, dallecircostanze e dalle condizioni individuali. E questo sta al Signorevalutarle, giacchè - “L'Eterno non vede come vede l'uomo; l'uomoinfatti guarda all'apparenza, ma (solo) l'Eterno guarda (nelleprofondità) al cuore” (1°Samuele 16:7).
    In alcuni casi il suicidiopuò essere giustificabile, ma nelle maggior parte dei casi non lo è,è invece questione di egoismo, di orgoglio, di paure e chissà chealtro. Ma il Signore stesso, nel Vangelo dice che non c'è nessun“peccato imperdonabile”, se non quello di resistere al Suoamorevole Spirito Santo (Matteo 121,32).
    Persino il buon il PapaFrancesco, in questi giorni, ha detto che Gesù è il nostroAvvocato difensore davanti a Dio (Padre), nostro Giudice, che cidifende da tutti i dardi infuocati del Maligno, l'accusatore deisanti (cristiani). E per chi non lo sa, il primo scopo del diavolo èdi condannare, cerca di fare attenere Dio alla lettera della legge,come i legalisti dicono che niente può sorpassare la legge, nemmenol'amore, la misericordia o la grazia di Dio. Questa è la giustiziadel diavolo, la rettitudine di Satana. Questo è ciò che egli (e isuoi scribi e farisei) sostiene da sempre – hanno infranto lalegge, giudicali! Ma Gesù è il nostro Intercessore, il nostro SommoSacerdote, ci difende, intercede per noi e invoca pietà a Dio, ancheper i suicidi. – Il diavolo è l'avvocato accusatore che ricordacostantemente la legge al Giudice. Ma il Giudice guarderà la graziae il sacrificio del nostro Avvocato difensore.
    Mi piace molto quello che hai scritto.
    Soprattutto la parte in cui esprimi un riferimento specifico alle parole del Grande Papa Francesco (lo Spirito Santo stavolta ha la sciato un segno tangibile della sua presenza).

    Ora ti chiedo, le anime delle creature che si tolgono la vita, qualunque sia il movente, secondo te agiscono dietro suggerimenti del maligno?
    Ed il Creatore Dio pensi che abbandoni queste anime al demonio a causa del gesto frutto di indicibili tormenti che L'Onnipotente conosce nel dettaglio?
    Ultima modifica di Edmond Dantés; 18-04-13 alle 21:52
    "Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)

  6. #16
    La Vengeance
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da largodipalazzo Visualizza Messaggio
    Tendenza...in molti casi (se si esclude la depressione), sono atti improvvisi
    Appunto.
    Per questo la sorveglianza è diventa complessa.
    "Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)

  7. #17
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da solocristiano Visualizza Messaggio
    Beh, cristianamenteparlando, il suicidio è la resa del peggior tipo; giacchè come dicitu - “La vita è un dono di Dio”. Perciò quelli che commettonosuicidio sono persone sconfitte, che si arrendono alla morte (tipoGiuda), piuttosto che affrontare coraggiosamente la vita con le sueavversità (e i cristiani ne hanno, vedi cosa stanno passando lì inSiria, Iraq ecc..)
    Come dice la Scrittura -“non abusare del tuo corpo che è il tempio dello Spirito.Santo”(1°Cor.3:16,17) e di sicuro quello è l'abuso finale, quello peggioredi tutti, uccidere il proprio corpo. Fare una decisione come quella èmostruoso, incomprensibile - distruggere la vita data da Dio, che cel'ha data affinchè viviamo per Lui e per gli altri.
    Poi, sul fatto che “ilsuicidio porti alla condanna eterna”, beh questo sarà Dio ilGiudice a decidere. Io credo che dipende dalla persona, dallecircostanze e dalle condizioni individuali. E questo sta al Signorevalutarle, giacchè - “L'Eterno non vede come vede l'uomo; l'uomoinfatti guarda all'apparenza, ma (solo) l'Eterno guarda (nelleprofondità) al cuore” (1°Samuele 16:7).
    In alcuni casi il suicidiopuò essere giustificabile, ma nelle maggior parte dei casi non lo è,è invece questione di egoismo, di orgoglio, di paure e chissà chealtro. Ma il Signore stesso, nel Vangelo dice che non c'è nessun“peccato imperdonabile”, se non quello di resistere al Suoamorevole Spirito Santo (Matteo 121,32).
    Persino il buon il PapaFrancesco, in questi giorni, ha detto che Gesù è il nostroAvvocato difensore davanti a Dio (Padre), nostro Giudice, che cidifende da tutti i dardi infuocati del Maligno, l'accusatore deisanti (cristiani). E per chi non lo sa, il primo scopo del diavolo èdi condannare, cerca di fare attenere Dio alla lettera della legge,come i legalisti dicono che niente può sorpassare la legge, nemmenol'amore, la misericordia o la grazia di Dio. Questa è la giustiziadel diavolo, la rettitudine di Satana. Questo è ciò che egli (e isuoi scribi e farisei) sostiene da sempre – hanno infranto lalegge, giudicali! Ma Gesù è il nostro Intercessore, il nostro SommoSacerdote, ci difende, intercede per noi e invoca pietà a Dio, ancheper i suicidi. – Il diavolo è l'avvocato accusatore che ricordacostantemente la legge al Giudice. Ma il Giudice guarderà la graziae il sacrificio del nostro Avvocato difensore.
    Condivido tutto quello che scrivi.
    A proposito di:

    […]sul fatto che “il suicidio porti alla condanna eterna”, beh questo sarà Dio il Giudice a decidere. Io credo che dipende dalla persona, dalle circostanze e dalle condizioni individuali. E questo sta al Signore valutarle, giacchè - “L'Eterno non vede come vede l'uomo; l'uomo infatti guarda all'apparenza, ma (solo) l'Eterno guarda (nelle profondità) al cuore” (1°Samuele 16:7).[...]


    Questo è anche il mio pensiero.

    Tuttavia devi riconoscere che, per secoli, la Chiesa invece di mostrare e divulgare il volto amorevole di Dio, lo ha dipinto come un giudice da temere e, quasi sostituendosi a Lui, non ha esitato a condannare ed allontanare chi era nell’errore e i suicidi non erano nemmeno ritenuti degni di avere una sacra sepoltura.
    Ultima modifica di Heidi; 18-04-13 alle 23:01

  8. #18
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da Edmond Dantés Visualizza Messaggio
    Giusto.
    Ma l'imprevedibilità del gesto esclude un "controllo" permanente, per così dire.
    Chi è incline al suicidio può mettere in atto il suo proposito in ogni momento e quand'anche si riesca a scongiurarne l'evento, quell'atto si può ripetere a distanza di anni ed in circostanze che possono determinarne l'esito.

    Noi possiamo esercitare una vigilanza, in famiglia ad esempio, ma nel corso del tempo la creatura può improvvisamente determinarsi ed in pochi attimi si toglie la vita. Di solito, il repentino accadimento, impedisce la possibilità di un congiunto di intervenire.
    Questo nella ipostesi di una depressione conclamata.
    Ma quando il compimento del gesto è sollecitato dall'improvviso insospettable ed incontrollabile crollo della coscienza?
    è questo il punto, in quel caso il peccato è quello di essersi trasportato dalla propria emozione, ed è un peccato grave, tuttavia Dio che tutto sa, non è detto che lo condanni per forza al fuoco eterno
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  9. #19
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da Edmond Dantés Visualizza Messaggio
    Mi piace molto quello che hai scritto.
    Soprattutto la parte in cui esprimi un riferimento specifico alle parole del Grande Papa Francesco (lo Spirito Santo stavolta ha la sciato un segno tangibile della sua presenza).

    Ora ti chiedo, le anime delle creature che si tolgono la vita, qualunque sia il movente, secondo te agiscono dietro suggerimenti del maligno?
    Ed il Creatore Dio pensi che abbandoni queste anime al demonio a causa del gesto frutto di indicibili tormenti che L'Onnipotente conosce nel dettaglio?
    non possiamio escludere l'intervento del maligno, se è così, altrettanto non possiamo escludere la salvezza che proviene da Dio
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  10. #20
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    Predefinito Re: Quando vince la disperazione

    Citazione Originariamente Scritto da Haxel Visualizza Messaggio
    è questo il punto, in quel caso il peccato è quello di essersi trasportato dalla propria emozione, ed è un peccato grave, tuttavia Dio che tutto sa, non è detto che lo condanni per forza al fuoco eterno
    Togliere la vita ad una creatura e, per la creatura, togliersi la vita costituiscono atti insidiosi che integrano, in linea generale, uno dei peccati più gravi dalla creazione del mondo.
    Sono particolarmente insidiosi quando vengono ispirati dalle sollecitazioni emozionali ispirate del maligno.

    Io parto dal presupposto che Dio conosca tutte le più impercettibili dinamiche del pensiero umano e per questo Egli è nella condizione di mostrarci, quando verrà il nostro momento, gli errori in cui siamo precipitati esortandoci alla riparazione mediante espiazione.
    Malgrado ciò, sono persuaso che il Creatore, proprio in virtù di quella conoscenza profonda della fragilità posseduta dalla sua creatura, nel giudicare, entra in contatto con ragioni sconosciute alla nostra percezione.

    Questo mi induce a sostenere che la Misericordia nella quale noi tutti confidiamo è intessuta dalla Sapienza e la Sapienza, in assoluto, rinviene anche cause di giustificazione inammissibili (perché ineffabili, inafferrabili ed invisibili) per gli uomini che vivono nel tempo ma tangibilmente riconoscibili per chi vive l’eternità.

    Rimane fermo dunque il peccato secondo ciò che ci è stato insegnato dalla fondazione del mondo ma sconosciuto ciò che lo vanifica agli occhi di Dio.
    Per questo motivo sono incline a sostenere che, alla creatura che mossa dalla disperazione cede al peccato (suicidio) è risparmiato l’inferno.
    "Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)

 

 
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