Dopo la sostituzione del segretario del
PD Veltroni con Franceschini in tanti
hanno tirato un sospiro di sollievo,
ma non perché il Partito Democratico
avesse finalmente risolto i suoi problemi
nodali, semplicemente perché si era “trovato”
il traghettatore disponibile a condurre il partito
alle elezioni amministrative ed europee. E’
iniziata la cosiddetta tregua armata tra DS e DL
e tutte le loro correnti interne, ancora incapaci,
perché strutturalmente indisponibili, ad uno
sforzo, anche minimo, per la tanto evocata
contaminazione per l’unità. D’altra parte, come
si costruisce l’unità di un neonato partito decisa
a tavolino con un patto di potere con tanto di
percentuali tra diverse culture e identità se
non mediante uno sforzo umile ma costante
di ricerca e di analisi e confronto per definire
un progetto politico ancorato su valori e ideali
comuni, capace di una proiezione pragmatica
sul piano economico, sociale e culturale in grado
di essere compresa e condivisa non solo dagli
apparati dei due partiti ma anche da quel popolo
ulivista o delle primarie che tanto ha scommesso
su questo progetto come noi dell’MRE?
Ad oggi registriamo che è cambiato il direttore
d’orchestra, ma non la musica, che in un
momento di crisi così grave che è prima di tutto
culturale, sociale oltre che economica, continua
ad essere stonata, priva dia armonia. Rispetto
al passato emergono solo note stridule di
antiberlusconismo fin troppo facile, che possono
fa presa tra i nostalgici di un frontismo esasperato
di cui c’è bisogno per giustificare un’esistenza
politica senz’anima che però non convince
nessuno. Al nostro congresso abbiamo lanciato
al neo segretario del PD una sfida politica
che richiede coraggio, che è l’unica che può
veramente salvare il partito: “riapra il processo
costituente” e lo riapra alla cultura politica laica
“repubblicani, socialisti, liberali” di cui il PD ha
un bisogno vitale epr poter parlare anche ad una
società più ampia di quegli stessi partiti che è
al di fuori del perimetro post-comunista e post-
democristiano. Questa società può consentire
effettivamente una svolta positiva all’azione
politica incerta e traballante del PD su temi
importanti come l’economia di mercato, la politica
estera, l’Europa, le prospettive di competizione
culturale, tecnologica e scientifica del nostro
Paese, i temi del welfare, il rapporto tra diritto
ed etica. Ad oggi non c’è stato alcun cenno di
riscontro. La musica non è cambiata. DS e DL
pensano di bastarsi, ma Berlusconi può essere
battuto solo con un moderno, forte e chiaro
progetto di società decisamente alternativo alla
schizofrenia liberista del centrodestra e se si
conquistano ad esso, le coscienze e le simpatie
di quel 20% di astensionisti che c’è in Italia e
di quella parte di società che per Berlusconi
ha votato solo per reazione a un centro sinistra
scomposto e inadeguato a governare un Paese
complesso e delicato come l'Italia.
La nostra Repubblica merita rispetto e va difesa
da chi ogni giorno tenta di "possederla".
Essa appartiene al popolo sovrano che non è
e può essere il popolo del Grande Fratello o
dell'Isola dei Famosi, ma di quello che l'ha costruita
col sacrificio di tanti martiri. Lo ricordiamo a
Berlsconi ma anche al PD perchè nei fatti
dimostri di averne piena coscienza.
http://www.repubblicanieuropei.org/P...09%20OK%20.pdf