No.
Il tribunale della libertà di Bologna ha, infatti, accolto il ricorso del pm Maria Rita Pantani - che coordina l'inchiesta dei carabinieri di Bagnolo - e disposto la misura cautelare in carcere per i due fratelli nordafricani.
A liberarli (gran porcata) è stato un altro magistrato, il GIP del tribunale di Reggio.