Franco Marini: Esponente PD, ex democristiano, ex sindacalista cisl. E' l'uomo su cui converge anche il PDL, dopo l'accordo trovato con Bersani. Nel PD c'è chi lo vota per un futuro governissimo e c'è chi lo apprezza per i suoi passati sindacalisti, per l'attenzione ai problemi sociali e per lo stile sobrio.
Stefano Rodotà: Senza bandiera, ex comunista, ex radicale, ottimo giurista e costituzionalista. E' il candidato scelto dal M5S, ed è appoggiato da SEL e dall'ala più rossa del PD. Pare sia ateo e perciò è probabile che venga appoggiato da quella sinistra, come già accaduto per la Boldrini alla camera, che vuole le riforme sui diritti: dei gay e dei figli degli immigrati.
Massimo D'Alema: Esponente PD, ex DS, ex PCI, pare avesse un accordo con Renzi per essere eletto al Colle e permettere così il Governissimo. A destra l'idea ha stuzzicato fino a un certo punto, poi forse non si è fatto nulla perché la storia passata di "baffino" lo rendeva poco proponibile.
Emma Bonino: Esponente radicale, ogni volta che si vede votare per il Presidente della Repubblica il suo nome è sempre in cima alla lista, ma alla fine non la votano mai. Non piace all'ala moderata e cattolica del PD, figurarsi nel PDL, dove a vederla di buon occhio sono solo alcune donne emancipate come Mara Carfagna.
Romano Prodi: Esponente PD, ex Presidente IRI, economista, europeista, ogni volta che si è presentato alle elezioni contro Berlusconi ha sempre vinto, ma i suoi governi sono sempre naufragati. E' l'uomo che piacerebbe all'Europa, quella delle banche e della finanza. Pare che stia anche simpatico a Grillo, anche se un voto del M5S è poco probabile, vista la vicinanza di Prodi con l'entourage Bilderberg, Goldman Sachs e tutta quella roba li. E' l'uomo che potrebbe ricucire la spaccatura del PD verso il quarto turno di votazioni.
E poi c'è Giuliano Amato, che sembra scomparso da ieri pomeriggio. I più furbi comunque già sono andati in banca a ritirare gli ultimi spiccioli rimasti nel conto corrente...