Quando c'era il PDS, lì la gente era cresciuta a pane e berlinguerismo, formati da una dura stagione politica del nostro paese, cioè i '70 e gli '80 se non addirittura i '60, c'era un'idea seppur da post-comunisti ben precisa di socialdemocrazia. Per quale motivo impelagarsi in un'avventura politica che inglobasse i soliti democristiani truffoni e i liberals furbetti bloccando di fatto questo partito tra centrismo di potere e giustizia sociale. Mai capito.
Alla fine nel PD sta accadendo a specchio quanto è accaduto in questi anni nel PDL con i finiani e i berlusconiani a punzecchiarsi continuamente in modo tale da mandare in crisi uno dei governi sostenuti dalla più ampia maggioranza della storia della repubblica. Tutto questo a mio avviso dovrebbe far riflettere chi in questi vent'anni ha voluto applicare modelli politici inadatti al nostro Paese, ossia il tanto osannato bipolarismo partitico che ha fallito, direi, su tutta la linea e ha provocato degli aborti politici come PD e PDL.
E badate che tutto questo è di interesse globale e non solo di fazione, perché di fatto questi schieramenti hanno bloccato la politica italiana degli ultimi 5 anni. I partiti funzionano se hanno una ben precisa linea politico-ideologica e un'identità riconosciuta e riconoscibile all'esterno, difficilmente quando sono dei compromessi, dei calderoni stagnanti di correnti e movimenti. Grillo insegna in questo senso.