1) Te lo stiamo spiegando in tutte le lingue, la petroliera rossa e nera identificata dai pescatori NON E' LA LEXIE...tu continui a incaponirti che senza dubbio era quella, e io ti dico che tutte le evidenze dicono che era un'altra, molto simile per due pescatori che non sanno leggere l'alfabeto latino. Non a caso in zona erano 5 o 6 le petroliere simili. E dico "in zona" perche' i pescatori NON sono riusciti a dire con esattezza dove stavano, potevano essere 10 miglia piu a nord o 20 piu a sud di quel che dicevano. (Inoltre hanno detto 14,5 miglia dalla costa, e la Lexie era, pare, a 20,5).
2) Il capitano e' entrato, penso, perche' "scortato" da due navi della marina indiana. Penso che un civile in quelle condizioni se la faccia sotto volente o nolente, peraltro non si sa cosa si sono detti e quali motivazioni. Questo e' il primo casino di tutta la vicenda, il capitano ha chiamato l'armatore e non una qualche unita' della Farnesina, cosa indispensabile visto che lo Stato gli stava dando scorta armata...mica sono delle marionette quelle. E' evidente che la legge che regola le scorte armate e' stata scritta da un idiota.
Che fossero scortate dalle navi militari indiani LO DICI TU.
Ma anche fosse perche SCORTARE SOLO LA NAVE ITALIANA E NON PURE QUELLA GRECA?
Inoltre il governo italiano ha pagato un risarcimento alle famiglie vittime. Perche?
UPDATE India - Il caso Enrica LexieIl 28 febbraio il governo italiano chiede che al momento dell'analisi delle armi da fuoco siano presenti anche degli esperti italiani. La Corte di Kollam respinge la richiesta, accordando però che un team di italiani possa presenziare agli esami balistici condotti da tecnici indiani.
Gli esami confermano che a sparare contro la St. Antony furono due fucili Beretta in dotazione ai marò, fatto supportato anche dalle dichiarazioni degli altri militari italiani e dei membri dell'equipaggio a bordo dell'Enrica Lexie.
Staffan De Mistura, sottosegretario agli Esteri italiano, il 18 maggio ha dichiarato alla stampa indiana: “La morte dei due pescatori è stato un incidente fortuito, un omicidio colposo. I nostri marò non hanno mai voluto che ciò accadesse, ma purtroppo è successo”.